The Rogue Prince of Persia è una boccata d’aria fresca per la serie ma serve di più per lasciare il segno: la nostra anteprima dell’early access.
Quando The Rogue Prince of Persia si è mostrato per la prima volta, pochi mesi dopo l’uscita del riuscitissimo Prince of Persia: The Lost Crown, eravamo entusiasti dello stile grafico, del genere roguelite e, soprattutto, del fatto che, di nuovo, un piccolo team ha preso le redini di una grande proprietà intellettuale per svecchiarla.
Ora che abbiamo provato in lungo e in largo la versione early access, possiamo dire che il nostro entusiasmo era giustificato ma che, per realizzare al meglio il potenziale dell’opera, serve ancora un po’ di lavoro. La struttura è quella di un roguelite in 2D quindi, ad ogni morte, tornerete alla vostra base ma non avrete perso ogni cosa, alcune valute e, soprattutto, la narrazione, si preservano tra un tentativo e l’altro. Questa è l’esatta struttura di Hades, un gioco che ha fatto, sicuramente, da linea guida per the Rogue Prince of Persia.
L’identità del titolo sviluppato da Evil Empire, però, è molto forte con elementi innovativi anche per il genere roguelite e piccole cose (come le fontane che ricaricano la vita tra un livello e l’altro) che rimandano all’anabasi di Supergiant Studios. Rogue Prince of Persia, per esempio, ha diverse armi da mischia (spade doppie, asce) e da distanza (archi, ganci) che si combinano per creare un kit in grado di affrontare qualunque nemico. Nel corso di ogni run, poi, potrete acquisire armi di livello maggiore anche tramite altari che per essere attivati richiedono il sacrificio di qualche punto salute.
Accanto alle armi avrete a disposizione degli incantesimi, dagli effetti sia passivi sia attivi, che possono essere potenziati in modo molto creativo. Potrete averne solo quattro equipaggiati per ogni tentativo e ognuno di questi ha tre benefici che possono essere attivati. Per farlo andranno posizionati strategicamente in uno dei quattro slot disponibili, questo perché potenziano quelli a loro adiacenti. É un intelligente e innovativo sistema di buildcrafting che permette di personalizzare ogni run, il problema è che questi bonus sono rari da incontrare, aumentare la loro frequenza sarebbe la prima modifica che vorremmo emergere da questo early access.
L’altro punto dolente che abbiamo notato è la poca varietà e l’anonimità dei nemici che si incontrano attraverso i livelli disponibili, risultano molto generici sia nell’aspetto sia nel modo che hanno di colpire che diventa presto prevedibile. Il combattimento, però, è così semplice da imparare e intuitivo da perfezionare che questo difetto passa presto in secondo piano. C’è un tempo di stordimento dei nemici che, dopo abbastanza colpi, diventano inoffensivi, toccare un nemico non vi danneggia, solo i loro attacchi lo fanno e, soprattutto, avrete a disposizione una pozione per recuperare un po’ di vita durante ciascun livello e che si ricarica in automatico alle fontane.
La cosa che ci ha proprio sorpreso di questo roguelite è che sono riusciti a tradurre molto bene uno degli elementi più iconici della serie: il platforming. É possibile correre sui muri, saltare, scattare e fare tutta una serie di manovre e combo per superare gli ostacoli sparsi per i livelli, spesso con dei nemici intorno. Ci sono dei boss maledettamente complicati, una progressione sfacceettata e un intelligente sistema per preservare una risorsa in particolare (che si raccoglie durante ogni tentativo) che aggiunge un ulteriore livello di rischio e ricompensa.
Se amate Prince of Persia questo gioco è fedele alla sua identità in termini di gameplay, ha uno stile grafico piacevolissimo e nuovo per la serie, ha una progressione ben pensata e una curva di apprendimento gentile ma non troppo. Purtroppo la storia, al momento, non riesce a raggiungere le profondità di altri capitoli iconici del franchise, vista la grandezza e l’ambizione del titolo, però, è un qualcosa a cui abbiamo fatto l’abitudine molto in fretta. Viste le rifiniture che mancano alla versione early access che abbiamo provato ci sentiamo di consigliare ai fan più sfegatati della saga di aspettare il prodotto finito per godere, da cima a fondo, dell’esperienza completa di questo nuovo Prince of Persia.
Se, invece, non vi dispiace avere tra le mani un’avventura incompleta, ma che migliorerà col tempo, allora date una possibilità a questa avventura già in early access: la vedrete crescere e raggiungere il suo pieno potenziale una morte dopo l’altra.