Il grande momento degli esports è ormai arrivato. Cresce il numero di eventi, cresce l’interesse degli sponsor e dei media tradizionali e ci sono ormai quindi tutti gli strumenti per il consolidamento o il riconoscimento definitivo di questo fenomeno legato ai videogame. È questo, in sintesi, il messaggio lanciato da Marco Saletta, presidente di Aesvi, intervenuto al Social Football Summit allo stadio Olimpico di Roma, nel panel dal titolo: “Esports: il panorama internazionale e le sfide da affrontare”.
“Gli esports rappresentano un fenomeno che nasce dal videogame allo scopo principale dell’intrattenimento. Ma è un qualcosa che poi evolve fino a diventare una vera e propria forma di competizione attraverso l’utilizzo del videogioco – dice Saletta -. Questo per ricordare che alla base di tutto, cioè il vero scopo del videogame, c’è l’intrattenimento. Un qualcosa che non va mai dimenticato anche quando si guarda all’ormai immenso ecosistema degli esports, con il panorama degli eventi live che sta diventando sempre più importante ed esteso”.
“A luglio dello scorso anno – aggiunge Saletta – come Aesvi abbiamo creato la nostra terza divisione dedicata interamente agli esports allo scopo di aggregare gli stakeholder di questo settore. Ad oggi hanno già aderito 7 team e 3 organizzatori di eventi con i quali abbiamo avviato una discussione per individuare il decorso che si potrà intraprendere nel corso del tempo per un’effettiva regolamentazione degli esports”.
Il presidente dell’organismo che rappresenta le major del videogame ha guardato poi sulle opportunità in Italia. “La fanbase degli esports che è notoriamente molto giovane sta crescendo notevolmente – sottolinea Saletta -. In Italia c’è una grande crescita anche dal punto di vista degli eventi e questo rappresenta la base di sviluppo per l’intero ecosistema degli esports. L’altro terreno di sviluppo è quello delle sponsorizzazioni di terze parti. Oggi un numero sempre più grande e significativo di brand generalisti sta investendo sugli esports e questo rappresenta un altro trampolino di lancio per la disciplina. Il terzo tassello è costituito dal supporto dei media tradizionali, che stanno cominciando ad interessarsi allo stesso modo dei new media come Twitch. Dmax ha già rilasciato dei contenuti specifici dedicato agli esports e altri soggetti di stanno affacciando e questo rappresenta un grande potenziale per la crescita degli sport elettronici. Per quanto riguarda il riconoscimento degli esports non si deve cadere nell’errore di ritenere i videogame degni di considerazione unicamente se gli esports verranno riconosciuti come vera disciplina sportiva perché il videogame esiste già da tantissimi anni e ha una sua funzione sociale che prescinde dalle attività competitive o sportive”.