Saletta IIDEA: “esports italiani un ottimo investimento per privato e pubblico”

In occasione del rilascio del report annuale di IIDEA, l’associazione che rappresenta l’industria dei videogiochi in Italia, sul consumo di videogame nel nostro Paese abbiamo intervistato Marco Saletta, il suo presidente, per farci raccontare i macro temi emersi, le aspettative per il prossimo anno e qualche anticipazione sulla loro analisi del mercato eSport in uscita a maggio.

Quali sono i principali trend emersi dall’anno appena trascorso e continueranno nel 2022?

Dal nostro ultimo Rapporto sui consumi di videogiochi in Italia emerge come, nonostante l’allentamento delle misure d’emergenza per la pandemia COVID-19 e un progressivo ritorno alla normalità per la maggior parte della popolazione, il mercato dei videogiochi abbia continuato a crescere registrando un nuovo record con un giro d’affari di 2 miliardi e 243 milioni di euro con una crescita del +2,9% rispetto al 2020. Il segmento software si è confermato trainante, con un valore pari a 1,8 miliardi di euro, grazie all’ottima performance del digitale e delle app. Sul fronte hardware, le console next gen hanno segnato un incremento del 21,6% e generato gran parte del fatturato di 443 milioni di euro, con un trend di crescita del 12,1% sulla precedente rilevazione. Se il numero dei videogiocatori è in leggera diminuzione rispetto agli anni scorsi, principalmente per via di una riduzione di quanti giocavano – magari solo saltuariamente – su dispositivi mobile, è vero che nel 2021 il 35% della popolazione italiana compresa tra i 6 e i 64 anni ha trascorso parte del proprio tempo libero videogiocando, con un coinvolgimento superiore a quello registrato in passato e pari a 8,7 ore in media a settimana. Alla luce di questi dati, siamo fiduciosi che il 2022 possa essere ancora un anno positivo per il settore. Stiamo assistendo infatti ad un progressivo aumento della presenza dei videogiochi nella quotidianità di milioni di italiani a testimonianza del fatto che non si tratta di un fenomeno passeggero, ma di un vero e proprio consolidamento dei consumi di uno dei più interessanti e innovativi media di intrattenimento.

Come si è comportato il settore eSport a livello italiano?

Siamo attualmente al lavoro con Nielsen per la realizzazione di una nuova fotografia sul settore esports in Italia che andremo a comunicare nel mese di maggio. Tuttavia, guardando ai dati a nostra disposizione oggi possiamo dire che ci sono oltre circa 1.600.000 persone che seguono eventi esports più volte a settimana nel nostro Paese e che l’impatto economico generato dal settore ammonta a 45 – 47 milioni di euro. Di fronte a questi numeri possiamo affermare con serenità che il mondo del gaming competitivo in Italia sia meritevole di essere preso in considerazione come ambito di possibile investimento sia da parte del privato che del pubblico per le sue potenzialità di crescita da una parte e per la capacità di stabilire un canale diretto con la generazione Z. Gli esports sono oggi probabilmente la piattaforma di intrattenimento con maggiori capacità di ingaggiare gli utenti e offrire opportunità di sponsorizzazione attrattive anche per brand estranei al settore.

Come è cambiato negli anni il rapporto tra le aziende italiane del settore e il mercato globale?

Negli ultimi anni abbiamo riscontrato una crescente visibilità da parte degli sviluppatori e dei videogiochi italiani all’estero. Un numero sempre maggiore di studi ha infatti avviato collaborazioni con publisher e investitori internazionali. Questo ha permesso una diffusione più capillare dei titoli tricolore, in grado di raggiungere i giocatori sparsi in tutto il mondo. Inoltre, l’acquisizione di diversi studi – come Milestone o 34BigThings, per citarne un paio – ha contribuito a un’ulteriore crescita e arricchimento dell’industria locale. Oggi molti studi stanno lavorando a titoli ambiziosi, che sono certo nel prossimo futuro faranno parlare di sé in ogni angolo del mondo e daranno ulteriore lustro al made in Italy videoludico.

C’è più interesse a livello internazionale per i videogiochi che parlano dell’Italia fatti dagli italiani?

Negli ultimi anni l’industria in Italia non ha solo fatto registrare una crescita importante ma anche confermato la sua forte vocazione internazionale. In generale, all’estero stanno iniziando a riconoscerci anche nell’ambito dei videogiochi quelle caratteristiche tipiche del Made in Italy: creatività, attenzione allo stile, capacità di raccontare storie in maniera efficacie. In particolare, oggi gli USA si confermano un mercato molto attraente per il settore, e proprio per questo motivo, dopo due anni di assenza abbiamo lavorato insieme al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e a ICE Agenzia per riportare il gaming italiano a San Francisco per l’edizione della Game Developers Conference, che si sta svolgendo in questi giorni.

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