Simracing

Abbiamo intervistato il pilota del team Vitality Marcell Csincsik per farci raccontare della sua carriera e del panorama odierno del simracing.

Marcell Csincsik è uno dei migliori simracer al mondo in questo momento. La sua carriera professionistica è iniziata con gli R8G Esports (l’organizzazione dell’ex pilota di Formula 1 Romain Grosjean) e, da quest’anno, continua con il Team Vitality. Lo abbiamo intervistato non solo per scoprire la sua carriera, ma anche per farci raccontare dall’interno la scena odierna del simracing e degli importanti cambiamenti che ha vissuto da quando l’ESL R1 ha preso il via. Questo circuito competitivo di Rennsport, infatti, ha monopolizzato la quasi totalità dell’ecosistema fatta eccezione per il circuito di F1. Ecco come Csincsik ha vissuto questo spostamento e cosa ne pensa sul futuro di questa disciplina esportiva.

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Raccontaci della tua carriera nel mondo del simracing

“Faccio sim racing da più di 15 anni, professionalmente solo da tre ma è da sempre un mio hobby che sono riuscito a far diventare il mio lavoro. Ho visto l’ambiente competitivo cambiare molto negli ultimi anni e dal 2023 la competizione si sta facendo più tosta. Non è che prima fosse una passeggiata competere, ma ultimamente lo spazio, proprio in termini di centesimi di secondo, tra i professionisti si è ridotto molto. La ragione è che la ESL ha avviato un suo circuito competitivo di Rennsport, quindi tutti i migliori dei vari simulatori si sono concentrati su questo titolo nello specifico. Questo ha reso la competizione molto di qualità per il talento in gara e insieme molto tosta”.

Hai detto che consideri la tua stagione 2023 la tua migliore finora, che traguardi sei riuscito a raggiungere?

“L’inizio è stata una delle mie parti preferite: quando è partito il circuito di Rennsport lo scorso febbraio abbiamo avuto il primo evento a Katowice e lì ho finito ogni gara sul podio. Durante il resto della stagione competitiva, poi, sono rimasto fisso nella top 5 e sono arrivato al major a Monaco molto in forma. Il primo giorno mi sono qualificato perfettamente e il giorno dopo ho vinto, un gran risultato che mi motiva ancora oggi. In Arabia Saudita, lo stesso anno sono arrivato in top 5 e il resto dell’anno mi sono continuato a piazzare molto bene. All’epoca ero con il team R8G (quello fondato da Romain Grosjean), ora sono con i Vitalità e sento di poter fare altrettanto bene”.

Come descriveresti il panorama odierno del simracing?

“In questo momento la situazione è difficile da descrivere in una parola ma se dovessi farlo direi difficile. La questione è che ci sono meno campionati, soprattutto rispetto al 2022. Il campionato di Rennsport è fonte di molte opportunità perché vede impiegati 48 piloti divisi in 12 squadre. É molto difficile accedere perché ci sono i migliori tra i migliori qui. L’altro grande circuito è quello della Formula 1, oltre a questi non vedo nulla di alto livello. Sì, ci sono competizioni minori ma un professionista non ci vive di quelle. Non c’è niente nel mezzo, o il grande campionato di ESL o le piccole competizioni, manca la profondità a livello di circuito che avevamo anche solo due anni fa”.

Come vorresti che si evolvesse l’ecosistema esportivo del simracing?

“Mi piacerebbe innanzitutto continuare a vedere Rennsport in cima al circuito GT e il campionato di F1 in cima al circuito delle Formula. Subito sotto di loro, però, vorrei vedere non solo in questi titoli ma in altri simulatori altre gare dove gli aspiranti possono crescere e farsi notare per approdare nei team migliori. Lo dico anche per me perché sarebbe il top avere altri eventi da fare quando non è in corso la stagione di Rennsport!

Il simracing ha bisogno almeno di una decina di eventi prestigiosi all’anno per sostenersi sia in termini di organizzazioni sia di crescita dei professionisti. Conosco diversi piloti pieni di talento che non riescono ad entrare nel circuito di Rennsport e si ritrovano completamente esclusi magari da un intero anno competitivo”.

Pensi che la scena debba concentrarsi su Rennsport o vedi margine anche per altri simulatori?

“Negli ultimi due anni io ho guidato solo su Rennsport ma credo che ci sia assolutamente spazio per altri titoli, alcuni dei quali mi piacciono parecchio. Nel 2022 avevamo competizioni di rFactor 2, Assetto Corsa e iRacing che ha ancora qualcosa ma non moltissimo. Credo sarebbe più giusto che se un pilota non si trova bene su un titolo possa competere negli altri con uguali opportunità e montepremi”.

Pensi che il nuovo Assetto Corsa EVO possa dare una spinta in questa direzione al settore?

“Lo spero! L’ho visto anche giocato e mi sembra davvero ottimo, spero che riescano a mettere insieme qualcosa perché questo nuovo capitolo sembra orientato agli eSports mentre i precedenti erano più per i giocatori solitari e gli appassionati di simulazioni poco corsaiole. Siamo in parecchi, me compreso ad avere alte speranze nei confronti del gioco e sicuramente appena uscirà lo proverò!”