Pagano dei Qlash ha raccontato al Social Football Summit che gli esports stanno raggiungendo sempre una maggiore sinergia con lo sport.
Nella giornata del 22 novembre 2023 si è tenuto in occasione del Social Football Summit il panel esports promosso da Esportsmag e GiocoNews dal titolo “Leading in gaming and esports”. Al panel hanno partecipato Valeria Belozertsova, senior director global brand partnerships di Esl Faceit Group, Alberto Elia, della Lega Serie A, Carlo Barone, di Riot Games e Luca Pagano, di Qlash, con la moderazione di Luca Pardo, dello studio legale Ontier.
È ancora l’anno zero?
“Qualche anno fa eravamo venuti qui al Social Football Summit per parlare di esports e analizzare il fenomeno e all’epoca ci eravamo detti di essere all’anno zero di un’industria che in Italia sarebbe dovuta esplodere negli anni successivi”, ha affermato Luca Pagano. “Oggi siamo di nuovo qui e possiamo direche sono stati fatti enormi passi in avanti, ma forse siamo ancora all’anno ‘uno’, o forse anche prima, perché c’è ancora un grande lavoro da fare. Va però detto che in questi anni si sono raggiunti dei risultati e la Lega Serie A che interviene oggi a questo panel ne è una prova, visto che dopo una partenza soft è riuscita pian piano ad aggregare tutte le squadre di riferimento e oggi sia i club di Serie A che anche molti delle serie minori hanno un proprio team di esports”.
“Questo è sicuramente un fatto positivo è importante per lo sviluppo e la promozione degli sport elettronici ma possiamo e dobbiamo fare molto di più. Credo infatti che le squadre di calcio e gli sport tradizionali più in generale ora dovrebbero fare uno sforzo in più e non limitarsi soltanto a sfruttare gli esports unicamente come canale di comunicazione per raggiungere il target di giovani e giovanissimi”, ha proseguito Pagano. “Ci sono infatti tantissimi giovani che oltre a ispirarsi ai loro beniamini sportivi, hanno voglia di vivere esperienze competitive e di socializzazione e quindi credo che occorra fare degli eventi sul territorio per sviluppare e alimentare le Community. Noi quando facciamo eventi vediamo un riscontro grandissimo tra i giovani e anche nei vari progetti che abbiamo fatto nelle scuole, anche attraverso l’alternanza scuola-lavoro, abbiamo avuto feedback estremamente positivi noi solo dai giovani, perché questo lo davano per scontato, ma anche tra i genitori e tra i docenti e questo è forse l’aperto più importante”.
Grandi progessi per Elia
Per Alberto Elia della Lega Serie A l’incontro con il calcio è ormai certificato. “Siamo partiti con grande entusiasmo per mettere a terra un progetto che era per noi molto sfidante e che ha richiesto un grande sforzo ma adesso stiamo vedendo i risultati perché tutti i maggiori club di calcio italiani oggi hanno strutturato un proprio team e partecipa attivamente alla eSerie A. Adesso stiamo lavorando per essere più presenti sul territorio per fare in modo di sviluppare ulteriormente l’attività esportiva e il coinvolgimento dei giovani”.
Elia chiude con l’anteprima su un prossimo progetto: “Tra i progetti in rampa di lancio per la lega c’è anche la Serie A Academy che proporrà un percorso formativo dedicato agli esports e alle varie figure, ruoli e abilità richieste a chi lavora nel mondo degli esports. Questa Academy siamo convinti che permetterà di raggiungere un livello superiore”.
Numeri da spettacolo
Ha poi proseguito Carlo Barone di Riot Games, sottolineando quanto la competizione sia legata all’intrattenimento e in particolare alla musica: “La musica è per noi una componente fondamentale e abbiamo capito con il tempo che la competizione non è tutto ma si parla sempre più di intrattenimento a 360 gradi. Anche se la competition rimane l’elemento principale è il punto di accesso al sistema. A livello mondiale stiamo facendo numeri formidabili e lo spettacolo musicale è da sempre al centro della strategia. Abbiamo organizzato concerti e abbiamo anche lanciato dei veri e propri gruppi attraverso la nostra piattaforma”.
E invece per i prossimi anni? “Per il futuro abbiamo in serbo una serie di attività in più che mirano a integrare lo spettacolo dal vivo con il gaming utilizzando anche sedi storiche e posti unici che il nostro paese è in grado di offrire. Siamo convinti che l’aspetto sociale sia un valore fondamentale del gaming e degli esports e per questo Riot è impegnata da sempre nella creazione di esperienze sociali che possano coinvolgere il pubblico. Abbiamo anche creato un fondo che viene autoalimentato dai giocatori e che li coinvolge attivamente sia nella raccolta che nella destinazione dei fondi”.