Sorpresa 100 Thieves: non saranno alla Call of Duty League 2020

La spettacolare finale della Call of Duty World League 2019 potrebbe diventare l’ultimo match di CoD degli 100 Thieves. La squadra finalista, sconfitta 3-2 nella Grand Final dagli EUnited, non proseguirà il proprio percorso sul titolo console di Activision. È stato lo stesso fondatore e proprietario dell’organizzazione, Matthew “Nadeshot” Haag, ad annunciare che gli 100 Thieves non faranno parte della Call of Duty League 2020, la prima edizione che introdurrà il sistema a franchigie. 

“Troppo rischioso”: questa la motivazione principale addotta da Haag. Una dichiarazione che è destinata a fare scalpore se a dirla è una leggenda dell’esport di Call of Duty: giocatore degli Optic Gaming per sette anni, dal 2009 al 2015, premiato come Esport Player of the Year nel 2014, vanta 3 Milioni di iscritti su Youtube e 2,4 Milioni di follower su Twitter. Una personalità di spicco della comunità mondiale di videogiocatori, uno di quelli che “ce l’ha fatta”, trasformando la propria passione in un lavoro, permettendogli di abbandonare il suo impiego da McDonald.

 

Secondo quanto dichiarato da Haag, seppur molti identifichino gli 100 Thieves con Call of Duty, anche grazie ai suoi trascorsi competitivi, il brand rappresenta un’organizzazione più completa e complessa: “È un rischio che non possiamo sostenere in questo momento. Al momento siamo ancora una nuova realtà, nata da appena tre anni, e riuscire a raggiungere un obiettivo finanziario come quello richiesto da Activision è per noi al momento impossibile senza intaccare le risorse delle altre sezioni.” 

In altre parole il prezzo richiesto per lo slot di Call of Duty, 25 Milioni $, è ritenuto troppo alto e porterebbe a scompensi organizzativi sugli altri titoli in cui gli 100 Thieves partecipano. L’organizzazione di Nadeshot è infatti presente anche su League of Legends, dove ha già sostenuto un costo di 10 Milioni $ per acquistare lo slot dell’LCS, la maggiore lega competitiva, oltre alla partecipazione con diversi giocatori sulla scena competitiva di Fortnite e Apex Legends

 

Un’altra motivazione addotta da Nadeshot riguarda l’impossibilità in tempi così brevi di trovare una “casa”: uno stadio che ospiti le loro partite. La lega di Call of Duty nel 2020 introdurrà non solo il modello a franchigie ma anche, e soprattutto, il sistema di partite in casa e fuori casa, come già annunciato per la Overwatch League. È necessario, quindi, trovare un luogo che possa diventare lo stadio degli 100 Thieves. 

“Non siamo pronti a trovare la nostra città, a piantare la nostra bandiera in un posto e affermare ‘Questa è casa nostra’.”

Dopo la rinuncia degli Evil Geniuses, quello degli 100 Thieves rappresenta un’altra esclusione eccellente. Soprattutto se posta nei termini di rischi/benefici che la nuova lega potrebbe portare alle squadre: un rapporto ritenuto al momento difficile da quantificare. Nonostante l’avventura degli 100 Thieves e di Nadeshot su Call of Duty sembra essere giunta al termine, nuovi progetti potrebbero presentarsi all’orizzonte. Secondo alcune voci l’organizzazione sarebbe interessata a entrare nel mondo di Counter-Strike: GO e di Dota2. Senza alcun mistero due dei principali titoli esport al mondo, entrambi targati Valve, che ancora antepongono la competitività delle squadre alla loro potenza economica: chiunque può partire dal basso per arrivare a competere con i migliori, a prescindere dalla capienza del portafogli societario. 

 

Rimane tuttavia l’incombenza di sistemare i giocatori di un roster d’eccezione: Kenny, Octane, SlasheR, Enable e Priestahh, finalisti alla CWL 2019, non avranno certamente difficoltà a trovare una nuova destinazione competitiva con il curriculum che vantano. 

 

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