Due anni e sei mesi ai vertici della scena competitiva di Dota2: un’epoca lunghissima nel mondo degli esports, così precario e volubile. Eppure la formazione del Team Liquid ha saputo cementificare la propria supremazia, conquistando il The International 2017, arrivando in semifinale all’edizione 2018 e tornando ancora una volta in finale al TI9, appena poche settimane fa. La sconfitta con gli OG, vincitori per due anni di seguito, non può in alcun modo intaccare la forza di una squadra che si è evoluta insieme al gioco.
Thank you, good luck, and farewell #TLFam pic.twitter.com/SPmPAmLSMF
— Team Liquid (@TeamLiquid) September 13, 2019
Quattro in totale gli anni passati insieme ai Liquid per la formazione composta da Amer ‘Miracle’ Al-Barkawi, Aliwi ‘w33’ Omar, Ivan ‘Mind_Control’ Ivanov, Maroun ‘GH’ Merhej e il capitano Kuro ‘Kuroky’ Salehi Takhasomi. Nessun rimpianto, nessuna disputa tra i motivi, almeno ufficiali, che hanno portato la squadra a lasciare l’organizzazione: solo la semplice voglia di creare la propria società esport. D’altronde le loro vincite complessive ottenute finora ammontano a più di 20 Milioni di $: sarebbero capaci con le loro sole forze di acquistare uno slot nel franchising di League of Legends e mantenerlo per diversi anni, per fare un esempio di utile comprensione.
Il Team Liquid, nonostante l’addio di uno dei migliori roster nella storia di Dota2, non ha alcuna intenzione di abbandonare la scena competitiva del titolo Valve. Un’avventura nata nel 2012 che l’organizzazione non ha minimanente pensato di terminare, come ha dichiarato fermamente il fondatore e co-proprietario Victor ‘Nazgul’ Goossens: “Nessun passo indietro, siamo qui per rimanere.”
Parte ora la frenetica ricerca di una squadra che avrà l’arduo compito, e l’onere, di sostituire una delle formazioni più longeve e più vincenti della storia di Dota2, sia per abilità individuali che per sinergia e coesione di squadra: i cinque ex-Liquid, dopo tanti anni insieme, erano e sono ormai amici, prima ancora che compagni di squadra. Un legame difficile da rimpiazzare.