Alla vigilia dell’esordio dei Mad Lions al mondiale abbiamo intervistato il team manager della squadra due volte campione LEC.
Non è facile raccogliere un’eredità pesante come quella europea, storicamente dominio di due sole organizzazioni: G2 Esports e Fnatic, vincitori fino a prima del 2021 di quindici titoli continentali su sedici edizioni complessive, rispettivamente otto e sette, con l’unica eccezione degli Alliance nel Summer Split 2014 dell’EULCS. Eppure una nuova generazione di giocatori e di organizzazioni ha preso sempre più un ruolo da protagonista nello scacchiere europeo, portando nuove sfide e rivalità. L’ultimo split ci ha insegnato come Rogue, Misfits e Vitality siano realtà ormai affermate, pronte a ritagliarsi il proprio spazio.
Chi più di tutte ha però concretizzato quando di buono costruito dietro le quinte sono indubbiamente i Mad Lions, prima squadra a interrompere il dominio Fnatic-G2 Esports che durava da 10 split consecutivi. L’organizzazione di origine spagnola, la cui proprietà è del gruppo OverActive Media (che vanta presenze anche nella Overwatch League e nella Call of Duty League, come ha raccontato Jorge Schnura Becerro, Presidente dei MAD Lions e VP della Strategy per Overactive Media Group, in occasione di Round One), ha vinto entrambi gli split dell’LEC, ha partecipato senza sfigurare affatto al Mid-Season Invitational, portando i campioni del mondo in carica Damwon Kia al quinto game, e si prepara adesso a esordire ai Worlds 2021 di Reykjavik, in Islanda.
Ma come si raggiungono questi risultati? Lo abbiamo chiesto ad Alexander Spelda, Team Manager dei Mad Lions di League of Legends che ci ha concesso una lunga intervista in merito.
Prima di tutto, Alexander, puoi spiegarci quali sono i compiti del team manager dei Mad Lions?
Il mio compito primario è essere il punto di riferimento per il team competitivo riguardo le richieste per la stampa, il marketing, le partnership, persino Riot e la gestione di tutti gli aspetti logistici. Giusto per fare qualche esempio, alcune sfide quotidiane durante uno split riguardano la gestione del nostro ufficio e degli appartamenti di Berlino, assicurare il giusto apporto nutrizionale a giocatori e staff, coordinare i loro spostamenti e viaggi. Il mio lavoro non è tuttavia limitato a questi aspetti perché come team manager hai anche la responsabilità di aggiungere valore all’organizzazione, ai coach e ai giocatori in diversi modi. Non sono pertanto un soggetto passivo ma cerco di comunicare in modo pro-attivo con tutte le parti per incrementare l’efficienza del team e prevenire problematiche prima che si presentino o risolverle tempestivamente nel momento stesso in cui si concretizzano.
Quali sono le richieste più frequenti che arrivano dai tuoi giocatori o dal tuo staff?
“Che si mangia oggi?” è la domanda che sento decine di volte durante il giorno. Ma, a parte questo, le principali richieste riguardano come migliorare il nostro work flow, ovvero tutti quei comportamenti e azioni da eseguire durante il giorno per ottimizzare la giornata lavorativa, inclusi ovviamente gli allenamenti del team , e la gestione nutrizionale. Giocatori e staff sono molto interessati anche agli aspetti amministrativi riguardo la loro permanenza a Berlino e, pertanto, la traduzione di documenti in tedesco.
Passando all’aspetto più competitivo, pensi sia più importante oggi avere un buon coaching staff o buoni giocatori su League of Legends? Chi conta di più?
Io credo che sia importante avere persone qualificate in ogni ruolo o gruppo. Le dinamiche interne a un team e come le persone nel tuo team si rispettano le une con le altre è un aspetto determinante per raggiungere il successo. In un ambiente così altamente competitivo come l’LEC non puoi permetterti di assumere impiegati meno qualificati in una certa posizione per averne di più qualificati in un’altra: serve equilibrio in tutti i reparti. Avere come risultato una discrepanza di competenze e abilità all’interno del team solitamente porta a numerose problematiche nel momento in cui è necessario costruire sinergie e iniziare un processo di crescita come team.
A proposito di sinergia, come si costruisce all’interno di un team?
La selezione mirata dei membri del team, inclusi manager e coach e non solo giocatori, è la chiave per costruire la sinergia di una squadra. L’obiettivo deve essere la scelta di personalità che siano complementari le une alle altre e che sposino al meglio la filosofia dell’organizzazione. Il vero test arriva nel processo di lavoro come squadra e nel momento in cui diventa obbligario, soprattutto ad alti livelli, avere un leader qualificato, una persona che riesca a gestire il team in modo impeccabile e che sappia riconoscerne le dinamiche interne, adattando la struttura della quadra alle abilità e competenze di ogni singola personalità presente. Più il processo va avanti e più consistente diventa la valutazione quotidiana delle dinamiche tra i singoli e l’intero gruppo, più diventa semplice costruire una sinergia di squadra nel tempo.
Passando all’LEC e alla vittoria sia nello Spring che nel Summer: quanto è difficile trovare la motivazione e le risorse, sia fisiche che mentali, per vincere di nuovo?
Se lo paragoniamo allo Spring, mi sento di dire che vincere il Summer è stato tre o addirittura quattro volte più difficile. Vincere l’LEC e raggiungere la semifinale dell’MSI ci ha fatto crescere enormemente come team. Con la crescita e il raggiungimento di risultati importanti però si presentano anche nuovi obiettivi e nuove richieste, più complesse e che richiedono più tempo e più sforzi per essere affrontati e risolti. Se dovessi prendere in considerazione tutte le circostanze accadute in quel periodo, come le varie quarantene di diverse settimane, devo ammettere che è stata dura (ri)costruire buone pratiche e abitudini per mantenere alto il morale e gestire sia l’aspetto mentale che fisico di giocatori e staff.
Altri membri del coaching staff dei Mad Lions hanno già affrontato l’argomento del rischio burnout nel mondo di League of Legends e dell’esports in generale: una causa potrebbe essere un calendario troppo fitto di eventi?
Questa è indubbiamente una ragione, sottoscrivo. Negli anni precedenti c’erano intere settimane di stacco durante gli split che oggi non abbiamo più. E le persone tendono anche a dimenticare rapidamente la situazione derivate dall’attuale pandemia che complica tutto. L’aspetto più stressante che abbiamo notato è la quarantena da fare prima e dopo i viaggi. Dopo l’MSI, anziché prendersi qualche giorno di riposo e di vacanza, i giocatori e lo staff son dovuti passare da una quarantena all’altra in un brevissimo arco di tempo per poter ottemperare agli obblighi e partecipare all’LEC. In questi casi non puoi fare molto per evitarlo e devi semplicemente cercare di lavorarci attorno per, almeno, diminuirne l’impatto.
Nonostante la vittoria finale, il Summer Split è stato molto altalenante per voi: eravate comunque sicuri di poter bissare il successo dello Spring?
Non ho mai avuto dubbi durante lo split. Le nostre performance altalenanti non sono state una sorpresa per nessuno nel nostro team fin dal momento in cui sapevamo di dover affrontare più problematiche contemporaneamente che ci avrebbero richiesto più tempo del solito per essere risolte. Ci siamo dovuti adattare a tre nuove patch per il Summer Split e nel frattempo dovevamo riposarci dall’MSI e riflettere sulla nostra esperienza come team: d’altronde era la prima volta che alzavamo al cielo un trofeo così importante. Serviva più tempo per elaborare tutto ciò, tempo che quest’anno non avevamo. Ogni squadre che ha disputato il Mid-Season Invitational ha avuto difficoltà, almeno inizialmente, nel propio campionato, difficoltà tutte legate alle circostanze elencate in precedenza. Ma ero tuttavia sereno, perché sicuro di avere nel nostro team tutte le competenze per attraversare un periodo così difficile e duro e tornare più forti di prima.
E adesso i mondiali. La decisione di spostare i Worlds 2021 dalla Cina all’Europa influisce in qualche modo nella preparazione dei team? Immagino che sia stata una buona notizia perché permette ai giocatori, ovviamente europei, di viaggiare molto meno e adattarsi prima, no?
In realtà chiunque in squadra non vedeva l’ora di andare in Cina. Tuttavia è innegabile che portare i mondiali in Europa è stata un’ottima notizia perché ci permette di giocare in casa. Soprattutto l’Islanda è un posto che conosciamo che ci permette di essere a nostro agio grazie alla precedente esperienza durante l’MSI e concentrarci così sul migliorare ancora di più la logistica per i Worlds. In definitiva direi che eravamo molto combattuti in merito: da un lato abbiamo perso un qualcosa, dall’altro l’abbiamo guadagnato.
Come si prepara la spedizione per i mondiali?
Abbiamo dato prima di tutto ai nostri giocatori un po’ di tempo libero per distrarsi e pensare ad altro. Poi siamo andati nella nostra sede principale di Madrid (“Mad” di Mad Lions sta infatti per “Madrid”, ndr) per preparaci al meglio e definire le attività future. Poi siamo tornati a Berlino per preparare concretamente l’avventura mondiale e iniziare gli allenamenti veri e propri, fino alla partenza per l’Islanda da dove abbiamo cominciato le scrim (le partite di allenamento contro altre squadre dello stesso livello, ndr) con le altre squadre presenti in Europa in questo momento. Abbiamo cercato soprattutto di giocare contro le squadre asiatiche per imparare di più su di loro. Inoltre grazie all’esperienza acquisita dall’MSI abbiamo potuto offrire ai nostri giocatori più opzioni per riposarsi e per bilanciare lavoro e tempo libero. Sui nostri canali social ne avete già un assaggio e molti altri contenuti dedicati arriveranno.
Ultima domanda, un pronostico in realtà: pensi che per l’Europa il trofeo mondiale possa “tornare a casa”?
Sì, “it’s coming home”.
Ringraziamo infinitamente Alexander Spelda per averci concesso il suo tempo e la disponibilità mostrata nel rispondere alle nostre domande. Auguriamo ai Mad Lions, e a tutte le squadre europee, di disputare un gran mondiale: e buona fortuna.
Vi ricordiamo che l’appuntamento con i Worlds 2021 ritorna l’11 ottobre 2021 dalle 13:00 in italiano sul canale Twitch di PG Esports.