Spider Man 2 è il coronamento di tutto quello che questa saga ha da offrire, ma a quale prezzo?
Spider Man 2 è l’incarnazione perfetta dell’eterno dibattito tra chi è alla ricerca del nuovo e chi della perfezione. Se il prezzo della novità è che potrebbe non piacere, quello della perfezione è che gran parte di ciò che viene offerto sa di già visto. L’ultima esclusiva Sony, nel tentativo di coronare il successo dei suoi due capitoli precedenti, ha deciso di giocare le carte più sicure che aveva: quelle che il suo pubblico conosce bene.
Spider Man 2 è un grande gioco che offre 15-20 ore di solido intrattenimento irriverente e accessibile. Ha una storia con un paio di bei colpi di scena, cattivi iconici e un duo di protagonisti principali solidissimo: Peter Parker e Miles Morales. La loro New York non è mai stata così scintillante, piena di vita e di attività secondarie che vanno dai nuovi parchi divertimenti di Mysterio (ora riformato e titano dell’intrattenimento) ai frammenti della coscienza di Sandman, cattivone della sequenza di apertura.
Il vero nemico di gran parte della storia, però, è Kraven il cacciatore, un delizioso antipasto prima del (tardivo) arrivo di Venom. Essendo il suo punto forte, non vi diremo nulla della storia, solo che alcune facce familiari dei titoli precedenti si faranno rivedere: quando crederete che tutto sia finito, aguzzate i vostri sensi di ragno perché qualcosa si nasconde nell’ombra.
Oltre alle missioni principali della storia potete aspettarvi la solita suite di attività tipica degli open world, tra collezionabili da trovare e mini-giochi da completare, alcuni a tema ricerca scientifica altri persino a tema Prawler. La Grande Mela è piena di cose da fare anche se l’attività secondaria migliore resta il dondolare per i suoi grattacieli con lo spara ragnatele e godersi il potere del vento con la nuova tuta alare con cui planare da grandi altezze o guadagnare quota grazie a degli anelli sparsi per la città e agli sfiati di vapore sui tetti e nelle strade.
I protagonisti sono armati di tutte le abilità che vi aspettate, sbloccabili con la progressione e tramite alberi delle abilità dedicati a ciascun eroe. C’è un sistema di livelli molto simile a quello dei precedenti capitoli e per la fine del gioco avrete ricevuto abbastanza punti da sbloccare quasi tutte le voci dei vari menù. Fastidiosissimo il sistema dei token da accumulare con le attività secondarie per accedere ad alcuni potenziamenti e, soprattuto, per sbloccare il viaggio rapido tra i quartieri.
Il gioco è così ossessionato dal farvi partecipare alle attività secondarie che spesso, tra una missione principale e l’altra, fa dire agli Spider Man “Oh devo occuparmi della città” e non rende la missione principale successiva disponibile per diversi minuti o a meno che completiate l’attività secondaria che il gioco vi propone contestualmente. Questa scelta non solo rompe il flusso adrenalinico di suspance tra una delle ben fatte missioni principali e l’altra ma dà poderosamente fastidio perché spesso avviene in momenti di acuta crisi in cui non ci sarebbe un momento da perdere, e invece il gioco vuole farci raccogliere un collezionabile.
Per quanto riguarda il combattimento, ovvero l’attività che occuperà l’80% del vostro tempo nelle missioni, gli sviluppatori sono stati davvero poco coraggiosi. Era ottimo nei titoli passati e in questo Spider Man 2 è stato portato alla perfezione, quindi verrebbe da chiedersi “perché cambiare una cosa che funziona bene?” Perché oltre alla narrativa, c’è poco in più che questo videogioco dà ai suoi giocatori a livello di game design. Combattere sa davvero tanto di già visto e probabilmente ai fan andrà benissimo così; però sarebbe un peccato non riflettere sull’opportunità persa di far fare alla serie un ulteriore passo avanti.
Se avete amato la saga di Spider Man dalla penna della Insomniac, questo terzo capitolo realizzerà tutti i vostri sogni: cattivi iconici ben realizzati a schermo, amici e alleati più profondamente sviluppati e una relazione tra i due Uomini Ragno ben intessuta e fatta evolvere. Purtroppo il combattimento è il punto debole di questa esperienza perché è tutto uguale a sé stesso, persino nelle battaglie con i boss, che hanno praticamente tutti la stessa meccanica e alcuni si trascinano per quattro interminabili fasi indistinguibili tra loro.
Le fasi di stealth di questo gioco, poi, sono esattamente come in qualunque altro titolo tranne per il fatto che il protagonista può appendersi al soffitto, non esattamente un’esperienza piacevole. Lo ripetiamo: c’è tantissimo divertimento ad aspettarvi in Spider Man 2 ma visto il budget da kolossal e l’hype a mille che circondano questo gioco, ci dispiace vedere la sua ottima storia di supereroi rallentata da un combattimento piatto e da delle fasi di stealth monotone.
Superati i primi due terzi di questo gioco, che ad appesantirli hanno un design dei nemici non esattamente variegato, però, Insomniac è riuscita a confezionare uno dei momenti di azione supereroistica più alti dai tempi di Arkham Asylum. Noi non ve lo spoilereremo perché è il culmine dei primi due archi narrativi del gioco e l’inizio del terzo, ma quella sequenza è stata talmente divertente da giocare che ci ha fatto dimenticare tutto ciò che non ci è piaciuto fino a quel momento. Secondo noi è il punto più alto del gioco e noi vilasceremo con una domanda e uno spunto di riflessione: e se vestire sempre i panni dei buoni avesse stufato?
Nonostante i suoi difetti in fatto di combattimento e stealth, noi crediamo che tanto i fan di Spider Man quando i più devoti alla Sony saranno felici di Spider Man 2. Quello che gli manca in innovazione lo compensa con un’ottima narrativa e un perfezionamento maniacale dei sistemi che hanno reso grande la saga di cui fa parte. A meno di una perdurante aracnofobia, se avete una PS5 questa avventura con gli spara ragnatele saprà regalarvi tante ore di divertimento a cuor leggero.