I rappresentanti delle Federazioni hanno incontrato il Comitato promotore esports per avviare le loro discipline ad un percorso che le porterà a sbarcare nel digitale.
Diciassette le Federazioni sportive italiane attualmente interessate agli sport virtuali. È partito con un breve preambolo su quel che sono gli sport virtuali, un fenomeno “che non può più essere trascurato ed anzi va regolamentato” il primo incontro organizzato a Roma presso la Sala Giunta della sede del Coni, al Foro Italico, dal Comitato Promotore E-Sports Italia. I vertici del Comitato erano presenti al completo, dal presidente Michele Barbone ai vice presidenti Daniele Di Lorenzo e Gianfranco Ravà, quindi il componente del Consiglio
Direttivo, Giancarlo Guarino e il segretario generale, Antonio Amatulli.
“Cio, Federazioni Internazionali, Coni fino ad arrivare alle Federazioni Sportive Nazionali”, ha continuato la sua introduzione il presidente del Comitato, Michele Barbone, devono vedere questa opportunità data dagli sport virtuali “come veicolo trainante e promozionale della disciplina sportiva tradizionale e non come un’alternativa, tanto più che i tesserati alle attività virtuali e simulate devono essere ancor prima tesserati alla Federazione”.
Un discorso introduttivo chiaro per tutti i referenti delle Federazioni Sportive Nazionali e Discipline Sportive Associate, segnalati dalle rispettive organizzazioni, presenti in sala: Francesco Stolfi (FISE), Giovanni Sacripante (FIGC), Andrea Mauro (FIV), Paolo D’Alessio e Emanuele Sgroi (FIJLKAM), Ivan Paduano (FISR), Giovanni Di Natale (FIT), Mirko Chionna (FIDASC), Giusi De Angelis(FITARCO), Stefano Griguolo (FIBa),
Gianpaolo Miniscalco (AECI), Luca Iacovelli (FID), Cosimo Zecca e Lina Danise (FISB),
Roberto Mogranzini (FSI), Daniele Guardino (FISO) e, in videocollegamento Armando
Sponga (FMI), Andrea Fossati (FIT) e Antonio Ungaro (FCI).
Il Presidente Barbone ha continuato con un breve excursus sulle attività che hanno portato alla costituzione del Comitato e poi al Protocollo d’intesa con il Coni sottoscritto lo scorso 14 gennaio, lasciando poi la parola a Giancarlo Guarino che entra nel merito dei compiti del Comitato Promotore, così come ben specificati nel protocollo d’intesa con il Coni e conferma che il Comitato promotore “E-Sports Italia” non ha finalità di lucro, si ispira ai principi dell’ordinamento sportivo emanati dal Coni e dal Cio e ha per scopo, tra gli altri, quello di:
“Promuovere e propagandare l’attività degli Sport elettronici, che consiste nella pratica dei
videogiochi e simulatori a livello competitivo organizzato senza limitazioni di genere o tipo,
purché in linea e nel rispetto dei principi etici e morali dello sport come indicati dal C.I.O. e
dal Coni.
“Diffondere una cultura del videogioco sportivo responsabile, ovvero attivo sulla centralità
dell’equilibrio psicofisico degli appassionati e sulla educazione al rispetto delle regole
specialmente in ambito scolastico e sociale.
“Formare le figure tecniche richieste da questo tipo di attività sportiva: Allenatori, Direttori
Sportivi, Arbitri, Tecnici installazione e gestione di hardware e software, giocatori a partire
dal livello dilettantistico, giocatori semi-professionisti e professionisti, Organizzatori di
Eventi, etc.
“Sviluppare contatti e accordi a livello internazionale promuovendo lo scambio di
esperienze e l’organizzazione di eventi.
“Realizzare un proprio «Centro studi» ponendosi in relazione con le Istituzioni Scolastiche,
Universitarie ed educative in genere al fine di sviluppare protocolli e ricerche dirette ad
individuare le opportunità di utilizzo e sviluppo degli E Sports in senso educativo ed
inclusivo, come fase di avvicinamento/completamento dello sport “fisico” e per prevenire
l’abuso e le conseguenze dannose per la salute fisica e psichica dei giovani.
“Operare, con la propria struttura organizzativa e con la prestazione di operatori volontari
e/o professionali, per il perseguimento dello scopo sociale con finalità anche di carattere
sociale, civile e culturale in conformità alle norme Regionali, Nazionali e Comunitarie
vigenti”.
Per fare tutto quanto previsto dal protocollo d’intesa e collaborare con le singole
Federazioni e Discipline Associate, sarà necessario stipulare una convenzione con
ciascuna Federazione e Disciplina Associata, il cui testo è già in possesso delle
segreterie federali essendo parte integrante del protocollo stesso.
Riprendesa la parola il presidente Barbone comunica che tanti sono gli aspetti che
dovranno essere affrontati nell’organizzazione di questa poliedrica attività che va ad
incidere in un mondo immenso ed estremamente variegato, chiedendo nel contempo ai
presenti di volersi interessare presso le proprie Federazioni affinché prendano contatti con
la segreteria del Comitato per poter procedere con la sottoscrizione della convenzione.
Conferma che, analogamente a quanto fatto con il Coni, si sta già lavorando e presto
sarà sottoscritto un protocollo d’intesa anche con Sport e Salute, fondamentale per avere rapporti con la scuola dello Sport, Enti di Promozione Sportiva, Scuola e tutto quanto gravita in ambito sociale, così come sono stati già presi contatti con il Credito Sportivo per poter fruire dei servizi dell’Istituto relativi a finanziamenti per l’acquisto di attrezzature e apparati elettronici.
Per quanto riguarda la Scuola, entro il 15 marzo sarà approntato e inserito nella
piattaforma del Ministero della Pubblica Istruzione, un progetto pilota che coinvolge 6
regioni, Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Molise, Puglia e Sicilia. A questo punto,
collegandosi agli interventi in precedenza effettuati, specifica che per poter utilizzare un
videogioco non da privato, è necessario avere l’autorizzazione da parte del proprietario, i
publisher, confermando che, qualora una Federazione Internazionale abbia già ottenuto la
licenza, le Federazioni Nazionali non dovranno fare altro che chiederne a queste l’utilizzo.
Proprio per questo, avendo avuto conferma dai referenti delle Federazioni Giuoco Calcio,
Vela e Scacchi, che sono già proprietarie della licenza del relativo videogioco, comunica
che proporrà l’inserimento di queste discipline nell’ambito del progetto Scuola dianzi citato, inviandone comunicazione al referente ed alle rispettive Segreterie Federali.