Sembra proprio che Starfield uscirà nella prima metà del 2023
Dopo un autunno fiacco, per Microsoft stanno arrivando i giorni della rivalsa. Nei primi sei mesi del 2023, infatti, sono in uscita Stalker 2 (l’acclamato sequel del videogioco ucraino ambientato a Chernobyl) e l’ultimo kolossal di Bethesda: Starfield. Originariamente in programma per l’11-11-22 (a Tod Howard piacciono le date speculari), il gioco è stato rimandato alla “prima metà del 2022”.
I fan non erano certi che questa data sarebbe stata rispettata ma una nuova pagina di supporto sul sito di Bethesda sembra confermarla. Si legge “Starfield arriverà in esclusiva su Xbox Series X|S e PC nella prima metà del 2023” a riconferma di quanto detto da Microsoft. Pochi titoli hanno le ambizioni di Starfield per quanto riguarda la profondità ruolistica e l’espansività del mondo di gioco.
Starfield, infatti, si propone come il successore spirituale di Skyrim, l’ultimo vero capolavoro di Bethesda. Grazie al suo universo (quasi) infinito e a una storia principale che incoraggia l’esplorazione e la creazione di una storia autenticamente personale, il nuovo titolo Bethesda vuole imporsi come lo standard next gen per i giochi di ruolo, un modello con cui tutti dovranno fare i conti.
L’ultima volta che Microsoft ha concesso un ritardo così imponente a un suo videogioco di punta è stato con Halo Infinite e, anche se mancavano dei pezzi al lancio, il titolo che abbiamo avuto tra le mani è stato un piacevole ritorno al mondo di Halo che ha anche saputo innovare. Se Bethesda riuscirà a catturare la magia di Skyrim e a portarla nello spazio allora ci aspetta un viaggio che definirà questa generazione di Hardware.
Per ora i video che abbiamo visto promettono bene anche se il gunplay non è dei più rifiniti. Come abbiamo detto, però, il gioco non punta sull’azione ma sulla costruzione di una narrativa personale quindi solo a gioco uscito e in fase di recensione potremo dirvi se Bethesda è riuscita a ritrovare il suo spirito creativo. In tutto questo aiuta molto la conferma che il protagonista non avrà una voce, a riprova del fatto che quell’esploratore spaziale saremo noi.