L’avventura nel mondo di Super Mario Strikers: Battle League Football del noto commentatore calcistico Riccardo Trevisani continua.
Dopo la sua telecronaca di un intero match di Strike, siamo tornati a rompergli le scatole per farci raccontare la sua prospettiva sul gioco, le sue impressioni e le potenzialità che ci vede, da esperto del mondo dello sport, anche in chiave eSportiva. Per chi non conoscesse il folle mondo di Mario Strikers Battle League Football ecco la nostra recensione e la nostra anteprima!
Hai provato in prima persona Mario Strikers Battle League? Ti sei divertito?
Mi sono divertito da morire a commentarlo, per giocarlo purtroppo mi manca il tempo e non ho ancora avuto modo, ma mi sembra onestamente un concept davvero moderno e rapidissimo. É meravigliosamente ipnotico perché ti tiene incollato allo schermo con cose che nel calcio normale non esisterebbero mai. Puoi buttare giù il tuo avversario in un misto tra calcio e battaglia mai visto.
Che ne pensi delle meccaniche aggressive e spettacolari? Le hai trovate divertenti o esagerate?
Chi gioca a super Mario è abituato all’esagerazione del Regno dei Funghi per cui se c’è Mario in campo non ti aspetti il calcio simulato. Di giochi di calcio normale è pieno il mondo ma qui c’è un’avventura che usa il calcio come medium ed è una cosa completamente unica.
Com’è stato commentare una partita di Strike? Cosa ti ha stupito e divertito di più?
Mi ha stupito l’organizzazione del gioco, è straordinaria. Quando abbiamo registrato la telecronaca c’era una squadra di persone che la seguivano passo passo volute da Nintendo per far si che venisse nel migliore dei modi. Normalmente sul calcio sono molto ferrato e preparato, qui ho dovuto imparare molto, gli oggetti, gli ipertiri ecc… Ho vissuto una cosa diversa e ho sentito l’entusiasmo dei giocatori. L’azione è frenetica, c’è sempre qualcosa da dire e non ho fatto fatica in telecronaca grazie al mio ritmo velocissimo, i più lenti, però, faranno fatica, quindi i caster dovranno allenarsi parecchio.
Il gioco sembra sia stato progettato per diventare un eSport, se dovesse avere successo ti piacerebbe castare qualche match competitivo?
Ha ha! (ride) Mi piacerebbe moltissimo! Assolutamente si, ho avuto la sensazione di trovarmi davanti a un eSport, c’è il livello tecnico, la composizione di squadra e la spettacolarità. Strikers è rivoluzionario e le squadre di calcio che vogliono guardare avanti possono prenderlo come esempio. L’Italia è un po’ indietro da questo punto di vista ma sono certo che i più svegli coglieranno questa opportunità competitiva.
Se nascerà una nuova scena eSport pensi che i giocatori italiani riusciranno a farsi valere sulla scena mondiale come fanno su Fifa?
Siamo sempre stati molto abili sulla fase difensiva e a metterla sul fisico. In Strikers questo aspetto è molto importante e, come nella finale dei mondiali del 2006, i giocatori italiani vincono con la fisicità, la testa e l’esperienza. Essendo un campo spazioso puoi mettere in piedi molte strategie quindi c’è modo di dare sfogo alle nostre caratteristiche corporee e aggressive. Siamo abili quando c’è da combattere.
Pensi che Mario Strikers possa avvicinare le nuove generazioni al calcio giocato, incuriosirle in qualche modo, o sono troppo distanti come mondi?
Secondo me le nuove generazioni vedono questo gioco con divertimento e scherzosità, per poi scopre che c’è una palla che rotola e 2 porte quindi si, potrebbe avvicinarli al calcio giocato secondo me. É possibile perché l’emozione di segnare e di vedere una partita nel mondo reale c’è, e molti potrebbero avvicinarcisi.
Un’ultima domanda, super poteri a parte, sbaglio o Srike ricorda un po’ il calcio fiorentino?
Ha! (ride) non sono un grande esperto ma è la prima cosa che ho pensato quando stavo commentando. É simile ma leggermente diverso, si rifà a un prato verde e a una palla che rotola ma non è la stessa cosa, e il mio primo pensiero quando ho iniziato a commentarlo è stato associarlo proprio al calcio fiorentino.
Però nel calcio fiorentino non c’è Mario!