Sport, videogame e Chiesa. Potrebbe sembrare un accostamento azzardato, eppure si è concretizzato all’Universiade di Napoli. È qui che don Patrizio Coppola, un prete soprannominato “padre joystick” ha organizzato gli Univergames, campionati per videogiochi su PS4. Le gare si stanno svolgendo al Main Press Center della Mostra d’Oltremare sotto l’egida de La Valletta Institute e dell’università di Solofra, la Iudav, entrambe fondate da don Patrizio.
“Tutto nasce dalla passione per i videogiochi – racconta il prete al quotidiano La Repubblica – un’arte cui ho voluto trovare una collocazione accademica, per creare professionisti del settore che è in forte crescita”.
Il sogno è arrivare entro un anno a creare un campionato del mondo di eSports tra le università mondiali, una vera e propria Universiade degli eSports. Don Patrizio ha già parlato con i dirigenti della Fisu per proporre l’idea.
Intanto, nel corner dedicato ai videogame creato all’Universiade, c’è davvero di che sbizzarrirsi: si va da Fifa a Smash Bros., da Tekken 7 al Team Racing. A divertirsi sono in tanti, visto che alcuni tornei sono aperti anche ai giornalisti in pausa dal lavoro o agli stessi atleti in pausa da allenamenti e gare.
Ma, come spiega “padre Joystick”, la cui fama ormai travalica i confini di Solofra, i videogame non significano esclusivamente svago. “A Solofra grazie a un accordo con l’università maltese di La Valletta abbiamo creato un campus universitario per la progettazione dei videogame: i ragazzi studiano arti digitali, animazione e videogame perché sono forme d’arte e anche una professione”, racconta al quotidiano La Repubblica.
Molti studenti (33 sui 40 del primo corso) hanno già trovato lavoro in giro per il mondo. Una bella soddisfazione per don Patrizio, che però coltiva un’ultima grande ambizione: creare un videogame sul catechismo insieme ai ragazzi dell’università, perché a suo avviso solo così la parola di Dio potrà raggiungere i più giovani.