La nuova mappa del tactical shooter di Riot Games è una sorta di ritorno alle origini: semplice ma competitiva al massimo.
L’ottava mappa di Valorant, che abbiamo avuto la possibilità di osservare, giocare e spulciare in anteprima e che sarà disponibile a partire dal 22 giugno per tutti con l’uscita del nuovo Atto, rappresenta al tempo stesso una ventata di freschezza e di tradizione. Freschezza, perché riprende uno stile lineare, libero da ghirigori o componenti barocche sotto il profilo stilistico, ambientando il tutto sotto il livello del mare. Si tratta infatti di una città sottomarina, coperta da una cupola, ambientata nella Terra Omega, una delle Terre che compongono, secondo la lore di Valorant, il multiverso del tactical shooter di Riot Games. Tradizione, perché non ci sono elementi che permettono di modificare l’esperienza di gioco sulla mappa: niente teletrasporti come su Bind, niente corde come su Icebox o Split, niente porte apribili o altri oggetti interattivi. Semplicemente una mappa, altamente competitiva, che metterà in risalto le abilità dei singoli giocatori lungo le tre corsie della mappa.
Una mappa midcentrica
Giocando sulla nuova mappa e passandovi del tempo, l’impressione che abbiamo maturato è che si tratta di una mappa che pone grande attenzione alla sua zona centrale. Pearl, il cui nome originario, come rivelato dal progettista Joe Lansford, era Pitt, in quanto al centro del sito di B avrebbe dovuto avere un pozzo in cui i giocatori potevano cadere, si sviluppa rapidamente e in modo semplice lungo le corsie laterali che portano ai due siti di A e di B, sia per gli attaccanti che per i difensori. In mezzo, invece, è tutto un altro mondo, intricato, fatto di salite, discese, pendenze varie, passaggi sotto i muri: riuscire ad avere un’idea di dove si trovino esattamente i nemici in quella zona è decisamente complicato e rimanere sorpresi, o sorprendere gli avversari, è più che lecito. Gli stessi sviluppatori, ascoltati durante il Q&A, hanno confermato le nostre impressioni: “Dopo Icebox, Breeze e Fracture, volevamo realizzare una mappa un po’ più semplice”, ha raccontato ancora Joe Lansford. “Pearl richiede di concentrare gli scontri in punti ben definiti, senza il supporto agli spostamenti fornito da porte, corde di ascesa o teletrasporti. Qualcosa che appare meno complicato dal punto di vista strategico. Ciò detto, ha comunque qualche sua particolarità e tutta la profondità che ci si aspetta da una mappa di Valorant”.
Musica, murales e ambiente
L’ambientazione è tipicamente portoghese: sono presenti le tipiche casette delle zone balneari e diversi murales. Questi ultimi in particolare sono creazioni vere e proprie realizzate da artisti portoghesi, con sottofondo un fado, ovvero un brano tipico lusitano, prodotto appositamente. Al di là dei contenuti artistici, però Pearl propone anche una riflessione profonda legata al tema dell’ambiente: “L’ispirazione per Pearl è partita da una vecchia tematica sottomarina, unita a un’altra idea che riguardava una grande città rimasta sommersa a causa dei cambiamenti climatici”, ha spiegato Brian Yam, direttore artistico in Riot Games. “Dal momento che Pearl è ambientata su “Terra Omega”, volevamo esplorare la gestione dei cambiamenti climatici da parte della versione Omega della Kingdom, e come tradurre visivamente questa idea. Il concetto di mostrare il mantenimento delle città sottomarine ci è sembrata la giusta direzione visiva, che soddisfaceva tutti. È una bella contrapposizione visiva tra le strutture delle Industrie Kingdom e quelle più antiche del Portogallo.”
Presto in competitivo
Riot Games non ha intenzione di perdere tempo con Pearl, pensata appositamente per un ritorno alle origini delle mappe da classico shooter. La mappa entrerà infatti in competitivo dopo la fine del Last Chance Qualifier estivo, ultima occasione per la qualificazione ai Champions, il mondiale di Valorant. Per la prima volta nella storia dell’esports di questo titolo sarà introdotta una rotazione delle mappe con Split, una delle prime tre rese disponibili con l’uscita del gioco a giugno 2020, che verrà esclusa dalle competizioni. La stessa Pearl sembra quasi un’evoluzione di Split, di cui mantiene la natura di mappa spigolosa, stretta, rapida ma ne amplia i connotati, inserendo elementi che la rendono più competitiva e più interessante da giocare per i player professionisti.