Verstappen ammette: “Il simracing è uno sport serio”

Il nuovo campione di Formula 1, Max Verstappen, spiega tutti i successi raggiunti anche grazie al simulatore di guida e i videogiochi. 

Un campionato di Formula 1 che ha consegnato l’epilogo più dolce a Max Verstappen. L’acuto dell’olandese è servito, infatti, ad interrompere l’egemonia di un Hamilton imbattuto da ben quattro Mondiali. Un punto di partenza non certamente di arrivo per Verstappen, che dal suo esordio nel 2017 a 15 anni ha macinato chilometri ed esperienza per raggiungere il bersaglio più grande, quello a cui tutti ambiscono.

L’approccio del pilota della Red Bull, poi, è stato favorito anche dalla tecnologia. Verstappen è stato tra i primi ad introdurre in maniera costante i vantaggi garantiti dai videogiochi di simulazione di corse. Ancora oggi, “Mad Max” continua ad essere un simracer in piena attività con il Team Redline e prende parte a numerosi eventi esports, con risultati eccellenti. “Le simulazioni – le parole dello stesso Verstappen in una recente intervista – mi mantengono in forma e, soprattutto, mi consentono di dedicare molto tempo all’assetto. È come se guidassi una GT, con una diversa tecnica di guida. Sono alle prese con sim driver molto veloci. Credetemi, vederli guidare è davvero interessante. Li vedi frenare e accelerare così come nella realtà, mi piace confrontarmi con loro”.

Il simulatore di guida, dunque, ha giocato un ruolo fondamentale nella conquista del titolo iridato. “La preparazione per ogni evento – prosegue il pilota della Red Bull – richiede circa quaranta o cinquanta ore. Questo perché a me interessa ottenere il meglio. Voglio vincere, qualsiasi cosa faccia. Quando sono sul simulatore vado al massimo. Nei miei tempi di inattività, mi serve per migliorare”.

Nelle ultime stagioni, intanto, i progressi di Verstappen si sono visti anche sul lato esports. Ha conquistato la pole position nella prima All-Star Esports Battle su rFactor 2, battendo piloti del calibro di Juan Pablo Montoya, Colton Herta e Antonio Felix da Costa. Pur non concludendo la gara, inoltre, l’olandese si è fatto notare nella 12 Ore di iRacing Bathurst del 2019 insieme al collega Lando Norris.

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