Il team Vitality fa sul serio con Rocket League, abbiamo intervistato il coach Victor “Ferra” Francal per capire come il team si sta preparando a puntare in alto.
Il Team Vitality sta per tornare a competere sul gradino più alto del circuito di Rocket League dopo essersi qualificato per il San Diego Major. In programma al DreamHack di San Diego, dal 6 al 9 aprile, la prestigiosa competizione vedrà 16 squadre provenienti da tutto il mondo scontrarsi per un montepremi di 310mila dollari. La squadra composta da Yanis “Alpha54” Champenois (Capitano), Andrea “Radosin” Radovanovic, Thiméo “Saizen” Corcuff e capitanata da Victor “Ferra” Francal dovrà affrontare colossi del calibro di Karmine Corp, Dignitas e Team Falcons per portarsi a casa l’avanzamento alle fasi finali. Per scoprire come si sono preparati, quali sono le loro aspettative e cosa ci aspetta nel futuro della squadra di Rocket League del Team Vitality abbiamo intervistato proprio Ferra, giocatore veterano ora allenatore.
Cosa rende Rocket League un eSport così popolare?
“È un gioco popolare perché è semplice da giocare e da capire. Di conseguenza, molti spettatori possono facilmente goderselo. E dal lato dei player, è davvero divertente da giocare. Può attirare molti spettatori e diventare facilmente mainstream”.
Qual è l’obiettivo principale per la stagione 2023?
“L’obiettivo del 2023 è vincere il mondiale. Non siamo partiti benissimo, ma speriamo che con l’esperienza maturata durante la stagione e i progressi fatti, avremo tutte le carte in regola per vincere il titolo”.
Perché il Team Vitality ha deciso di puntare ancora una volta alla vetta della classifica di Rocket League?
“L’ambizione del Team Vitality è sempre stata quella di puntare al massimo livello. Le prestazioni sono nel nostro DNA, vogliamo vincere”.
Quali pensi siano i punti di forza e di debolezza della squadra?
“Direi che il nostro primo punto di forza è il clima generale che circonda la squadra e la nostra solida preparazione. Non ci lasciamo destabilizzare facilmente. L’altra nostra forza è che abbiamo, per fortuna, tanto talento individuale. La nostra debolezza potrebbe essere la nostra mancanza di esperienza nella competizione. Ad esempio, al Major di San Diego, abbiamo due giocatori che non hanno mai giocato in LAN. Ma questa è una bella occasione che ci aiuterà a progredire nel nostro cammino”.
Cosa ci aspetta nel futuro competitivo di Rocket League? Vedi in arrivo dei cambiamenti significativi al gioco per scuotere le cose?
“Non so cosa succederà! Non mi aspetto cambiamenti significativi in quanto il gioco è popolare e funziona bene. Alla fine la cosa che potrebbe dare una scossa alla scena è il ritorno delle mappe non standard nel competitivo. Sono passati anni dall’ultima volta che ne abbiamo avute, quindi ci vorrà un po’ per tornarci, se mai dovesse succedere, e non so davvero se il gioco ne abbia bisogno davvero visto che che funziona molto bene in questo modo”.
C’è qualcosa che vorresti fosse aggiunto o rimosso dal gioco?
“Difficile dirlo visto che il gioco va bene così com’è. Forse semplificherei il processo con cui i creatori di contenuti possono mettere in piedi cose nuove, anche solo in termini di mappe / laboratori delle mappe. Oppure darei molti più incentivi per posizionarsi in alto, in termini di premi, ecc”.
Pensi che la scena eSport di Rocket League abbia bisogno di più aiuto da parte di sviluppatori ed editori?
“Più supporto è sempre un bene per noi! Anche se il circuito RLCS è soddisfacente, ci piacerebbe avere ancora più tornei, LAN… Tutto questo non può che far bene alla scena!”