L’ultima espansione di World of Warcraft punta sulle basi che hanno reso il gioco grande e The War Within è davvero un ottimo inizio.
Il ritorno messianico di Chris Metzen al timone di World of Warcraft ha dato i suoi frutti, soprattutto dal punto di vista narrativo. Dopo aver passato diversi giorni in compagnia di The War Within, la nuova espansione del titanico MMO di casa Blizzard, infatti, possiamo dire con certezza che i fan vecchi e nuovi saranno contenti di tutto ciò che è appena arrivato su Azeroth.
C’è un solo lato negativo del nostro primo impatto con questo nuova trilogia di espansioni ed è meglio parlarne ora perché influenza tutta l’esperienza di gioco: non ci sono momenti wow. Perdonateci il gioco di parole, ma questa espressione riassume benissimo la nostra esperienza perché ci siamo divertiti su tutta la linea senza però raggiungere picchi di innovazione o sorpresa.
É una critica strana, lo comprendiamo, ma più che un difetto è un avvertimento: Blizzard ha scelto la via della sicurezza con questo gioco scegliendo un approccio che farà contenti tutti i fan sia a livello meccanico, sia sociale, sia di storytelling, ma non lascerà nessuno a bocca aperta.
In un momento di forti tremori all’industria dei giochi come servizio, e degli MMO in generale, la scelta non è solo comprensibile ma ha il nostro pieno supporto perché la priorità, in questo momento, è sempre e comunque fare contenta la propria (massiccia) base di utenti e prendersi il tempo per costruire una nuova saga e lasciare i colpi di scena per il secondo atto e il gran finale.
Ogni storia che si rispetti ha bisogno di un buon cattivo e The War Within mette sotto i riflettori Xal’atath, un’antagonista stratificata, sadica il giusto, intelligente e, soprattutto, non in bianco e nero come lo è stato il Carceriere ai tempi di Shadowlands. Essendo una storia che deve durare 3 espansioni (quindi 6 anni) non aspettatevi chiusure o conclusioni ora che non è nemmeno iniziata la prima stagione, che dovrebbe debuttare l’11 settembre insieme a questo articolo.
Potete chiedere a The War Within, invece, una bella avventura e il vostro desiderio sarà esaudito. E che comprimari il team di Metzen è riuscito a intrecciare in questa storia: Anduin, Magni Barbabronzea e Alleria Ventolesto sono solo alcuni dei nomi più importanti, mai messi in una missione per fare da belle statuine bensì motori narrativi per esplorare i loro conflitti interni ed esterni.
Tutto questo, poi, avendo come sfondo nuove zone bellissime e luminose nonostante l’ambientazione sottoterra (ne avevamo già parlato con gli sviluppatori), in cui le centinaia di missioni secondarie di questo gioco si mangeranno il vostro tempo libero lasciandovi tanto soddisfatti quanto affamati di altro. Ci vuole qualche ora ad affezionarsi alla nuova fazione alleata, i Terrigeni, e ci vuole altrettanto tempo per familiarizzarsi con i nemici, i Nerubiani (che diverranno presto scomodi alleati) e la loro regina Ansurek.
La vera chicca che fa la felicità dei giocatori veterani è la progressione non più individuale ma a livello di account che semplifica le cose immensamente riducendo il grind e lasciando a chi ha più personaggi la libertà di scegliere. Vista la quantità di cose da fare presenti solo in questa prima parte di espansione, questa scelta è a mani bassi il miglioramento alla qualità della vita che abbiamo preferito.
In generale The War Within, tra Scorribande (il nuovo modo di concepire alcune missioni PvE con un npc ad aiutarvi, Talenti Eroici (che aggiungono profondità senza rompere il gioco) e Spedizioni ancora più varie, si presenta come un pacchetto assolutamente completo per i fan di World of Warcraft. Decine di ore di avventure ben scritte e che gettano le basi per tante nuove storie in futuro ma, soprattutto, un senso di familiarità che mancava da questo storico MMO.
Se il buongiorno si vede dal mattino, allora possiamo considerarci speranzosi non solo per il prossimo futuro di World of Warcraft, ma anche per i suoi anni a venire visti gli ottimi primi passi fatti con The War Within. Non importa che a questa espansione mancano i momenti wow: le fondamenta solide si apprezzano una volta ammirata la cattedrale che tengono in piedi, e che cattedrale Blizzard ha l’opportunità di costruire.