Era dal 2014 che l’Europa non riusciva a inserire almeno una squadra in Top 8 ai Worlds di League of Legends.
Bisogna ritornare ai tempi dei Kabum e della vittoria a sorpresa contro gli europei Alliance per ritrovare un’edizione dei Worlds di League of Legends senza un’europea tra le migliori otto ai playoff. Con l’uscita di scena delle ultime due rimaste, Fnatic e G2 Esports superate rispettivamente da Weibo Gaming e Bilibili Gaming nel match decisivo, l’LEC si ritrova per la prima volta dalla sua creazione senza rappresentanti in Top8.
Nove anni fa
Da quando l’LEC, la nuova lega competitiva che raccoglie le squadre della regione Emea, è nata ha sempre avuto almeno una rappresentante in Top 8. Nel 2019 furono Fnatic e Splyce a fermarsi a quarti, mentre i G2 raggiunsero la finale. Nel 2020 due le squadre tra le migliori: i Fnatic, fermati dai Top Esports, e i G2, sconfitti in semifinale dai futuri campioni del mondo Damwon Kia (oggi Dplus Kia). Negli ultimi due anni, invece, solo una squadra ha raggiunto i quarti: i Mad Lions nel 2021 e i Rogue nel 2022.
Prima del 2019, quando la competizione si chiamava ancora EULCS, l’Europa era riuscita a piazzare addirittura due squadre in Top 4 nel 2012, CLG e Moscow5; Origen e Fnatic ci erano invece riuscite nel 2015. Il 2014 rappresenta invece l’annus horribilis della stagione europea con zero squadre in Top 8. Non ci riuscirono gli Alliance, sconfitti a sorpresa nel decisivo game dal girone dai brasiliani Kabum, partita che passò alla storia. Non ci riuscirono i Fnatic, superati dai cinesi OMG al termine di una partita spettacolare di oltre 60 minuti. Così come furono eliminati anche gli SK Gaming, inseriti in un girone di ferro.
Worlds 2023: i playoff oggi
Alle quattro squadre cinesi e tre coreane, si è aggiunta a sorpresa la nordamericana NRG, al primo split competitivo dopo il ritorno nel Summer. Campioni dell’LCS, hanno superato in scioltezza i G2 Esports nella sfida delle squadre 2-1 nella Swiss. Una sconfitta che per i G2 rappresenterà un rammarico a vita, vista la possibilità di entrare tra le migliori otto contro un avversario più che alla portata. Il problema, tuttavia, risiede anche nelle altre tre squadre: Mad Lions, Fnatic e BDS.
Se sui BDS, alla loro prima esperienza internazionale, c’erano aspettative basse, lo stesso non si può dire degli altri due team. I Fnatic in particolare erano in piena crescita nell’ultima parte della stagione ma sono risultati insufficienti per competere con le migliori. I Mad Lions, invece, sembravano poter dire qualcosa di più, nonostante un Summer Split decisamente sottotono. Dalla vittoria nello Spring Split, l’organizzazione spagnola ha vinto il 32% delle partite disputate, di cui il il 44% in Bo1, nessuna in Bo3 e appena 1 su cinque in Bo5. Troppo poco per ambire a qualcosa di più.
I perché della disfatta
La motivazione principale dei risultati scadenti delle squadre dell’LEC va rintracciata nel livello medio di giocatori e team della regione. Un team come i G2 Esports che ha vinto due split e le Finals è sembrato inattrezzato contro le squadre asiatiche. Il problema, come spiega Fudge toplaner dei Cloud9 nell’intervista realizzata dalla nostra Cecilia Ciocchetti, riguarda la possibilità di commettere errori: “La realtà è che torneremo alle partite regionali e non saremo puniti così duramente per i piccoli errori. Dobbiamo invece essere consapevoli e cercare di ricordare tutti i nostri errori nel corso dei prossimi Split in modo che una volta che torniamo a livello internazionale non dobbiamo necessariamente correggere tutti questi problemi”
Dello stesso avviso anche DiamondProx, storico ex-giocatore competitivo della scena europea e internazionale. “Per non è stato un fallimento dei G2 Esports questo risultato ma dell’intera Europa”, ha commentato su X. “Sono gli altri nove team dell’LEC il problema: sono gestiti male, talmente tanto che a livello locale vincono sempre i G2 e lo stesso accade poi ovviamente a livello internazionale. Sono loro ad affondare l’intera regione Emea”.