WoW Shadowlands: l’intervista a Patrick Dawson

Come Direttore di Produzione alla Blizzard Entertainment Patrick Dawson supervisiona i vari team di sviluppo del gioco impegnati a creare nuovi contenuti con l’obiettivo di mantenere fresca ed entusiasmante l’esperienza di gioco, sia per mantenere fede al “patto” stipulato con i giocatori più assidui di portare costantemente novità sia per aiutare i nuovi utenti a integrarsi nel mondo di World of Warcraft. Al momento è a capo del team di produzione dell’ottava espansione di WoW, Shadowlands, di cui vi abbiamo raccontato le novità in precedenza. E proprio di Shadowlands abbiamo parlato con Patrick Dawson nell’intervista di gruppo realizzata da Blizzard per raccontare in anteprima alla stampa quale sarà l’esperienza di gioco nella nuova espansione. Partendo dalla lore, ovvero dall’universo narrativo. “Alcune domande rimarranno ancora senza risposta ma ci saranno non poche sorprese nel corso degli aggiornamenti di Shadowlands”. Presumibilmente riferendosi alla citazione per cui “La storia è scritta dal punto di vista dei Titani”, aggiungendo frequenti riferimenti al Panteon della Morte e alla recente rivelazione che Jailer è un titano dai poteri sconfinati. 

Ma ciò che più interessa capire ai giocatori è se i bilanciamenti alle classi siano terminati oppure no: a che punto è, realmente, il gioco? “Nonostante abbiamo introdotto numerose modifiche nelle ultime settimane non ci sentiamo di affermare di aver terminato. Siamo ancora molto lontnai, soprattutto sui bonus collegati alle abilità e alle attività delle congreghe. Il motivo è che sono abilità che interagirrano nei dungeon e nei raid, così come negli scontri PVP, con un impatto più che significativo. Abbiamo bisogno del feedback dei giocatori per mettere tutto al posto giusto: e solo con l’arrivo della beta da settimana prossima sarà possibile farlo.” È chiaro che è quasi impossibile ottenere un bilanciamento perfetto ma l’idea che in questo momento sembrano avere nel team di sviluppo di Shadowlands si basa non tanto sul bilanciare i tre differenti Soulbinds, utilizzabili tramite le scelte operate nelle congreghe, quanto sul rendere sostanzialmente impossibile affermare quale tra le tre scelte sia migliore in assoluto. Una scelta che strizza l’occhio a coloro che non vogliono sentirsi esclusi per aver scelto una build piuttosto che un’altra.

 

Per quanto riguarda i personaggi secondari i giocatori avranno la possibilità di scegliere per loro immediatamente la Congrega, in modo da aiutarli nel levelling. Ci saranno anche altri elementi legati direttamente all’account, così da non dover trovare ogni singolo oggetto, quelli più importanti per la storia almeno, per ogni nuovo personaggio. Dall’altro però Blizzard toglie ai personaggi secondari la possibilità di accumulare livelli  a Torghast, una delle zone più attive per missioni ed potenziale esperienza. Poi una puntualizzazione sul condividere l’esperienza di gioco con amici e altri giocatori: “Qualunque congrega sceglierete, potrete giocare con qualsiasi altro giocatore. C’è solo una piccolissima porzione della campagna di gioco che è legata forzatamente alla congrega scelta ma non impedirà agli utenti di condividere il resto dei contenuti di gioco con gli amici.

Tale obiettivo si innesta perfettamente con una delle idee attualmente in testa al team di sviluppo su cui, assicura Dawson, stanno lavorando, senza tuttavia rilasciare altri dettagli. Blizzard con Shadowlands vorrebbe permettere a chiunque di migliorare il proprio personaggio in diversi modi, scegliendo le attività che preferisce. Su BfA era necessario dedicarsi sia alle Mythic che alle Arene, così come alle missioni globali e a quelle settimanali nelle varie zone nove. Tante attività che tuttavia non hanno soddisfatto molti giocatori, lamentando la forzatura di doversi dedicare, ad esempio, sia al PVP che al PVE, un doppio interesse non affatto scontato. Non è chiaro come funzionerò su Shadowlands ma c’è la voglia di soddisfare in qualche modo le richieste pervenute dalla community. 

Confermata l’assenza di nuove classi su Shadowlands, così come di artefatti di Archeologia (appartenenti al mondo di Azeroth), cambia invece il sistema di creazione degli oggetti leggendari: “Ci saranno diversi modi per acquisire gli oggetti leggendari: in particolare rispetto a Legion si potranno avere quelli richiesti e non in modo casuale. Sarà necessario recarsi a Torghast per collezionare i materiali per la loro realizzazione ma sarà poi più semplice forgiarli in base alle proprie esigenze e preferenze.” Non è chiaro quanto sarà difficile realizzarli o quanto tempo servirà per collezionare i materiali, ma la possibilità per i giocatori di scegliere a quale oggetto leggendario dare la priorità, piuttosto che lasciar decidere al caso, è indubbiamente un ulteriore importante passo di Blizzard nel costante sempre in ascolto dei feedback dei giocatori, delusi dal sistema utilizzato in Legion.

Infine due aspetti secondari ma altamente importanti: esports e console. “Non sono previsti grandi cambiamenti ai piani esports di World of Warcraft. Blizzard è molto soddisfatta della situazione attuale con le arene.” Tutto immutato, quindi, anche se sembra ritorneranno i mercanti PVP e ci saranno alcuni piccoli aggiustamenti alla Modalità Guerra ma nulla di profondo. Decisa anche la risposta su console e, in particolare, su un possibile approdo su Google Stadia: “Allo stato attuale Blizzard non ha alcun paino di portare World of Warcraft su console o Stadia.” Abbattuti quindi, almeno per il momento, tutti quei rumor che avrebbero voluto WoW pronto al salto di device. 

Tanti piani, molte informazioni, un’attesa che continua a crescere: Shadowlands non arriverà mai troppo presto. Ma nemmeno troppo tardi: il momento in cui uscirà sarà per ogni appassionato il momento giusto.

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