Gli esports motoristici su neve e sterrato hanno una piattaforma che si difende bene ed è molto personalizzabile.
Dopo annunci e reveal abbiamo finalmente provato il nuovo EA Sports WRC, il simulatore di corse di rally su licenza sviluppato da Codemasters. Il primissimo impatto, dobbiamo ammetterlo, non è stato dei più positivi perché ci aspettavamo la grafica ultra rifinita dei giochi di Formula 1 della stessa casa e invece abbiamo avuto tra le mani un titolo assolutamente non brutto ma nemmeno scintillante.
Una volta presa in mano la vettura della scuola di rally, però, ci siamo accorti che gli sforzi degli sviluppatori si sono concentrati altrove rispetto alla grafica. Innanzitutto, cosa non più scontata al giorno d’oggi, il gioco è interamente doppiato in italiano, una funzione fondamentale visto che il 50% del gameplay è dettato dalla comprensione e applicazione delle istruzioni del navigatore che siede al vostro fianco.
Poi ci sono molto piaciute le diverse opzioni con cui è possibile divertirsi con il rally in digitale. C’è il campionato, diviso in Junior WRC, WRC2 e WRC, Il classico campionato, i Club (in cui costruire la propria community o dove trovarne una nuova) per giocare online e competere, le prove a tempo e i Moments, una novità di questo capitolo. Queste ultime sono esperienze mordi e fuggi che permettono di rivivere momenti iconici su auto iconiche del passato o provare combinazioni di tracciati e vetture immaginate dagli sviluppatori. Ce ne sono di sempre nuovi ogni settimana e sono stati perfetti per buttarsi sullo sterrato o nella neve quando avevamo poco tempo.
É possibile creare una propria vettura personalizzata scegliendo dove posizionare il motore, quali componenti potete permettervi (nuove o usate, migliorabili o di serie) e portarla a fare un giro nelle varie modalità di gioco, compresa la carriera. Queste vetture sono divise secondo un sistema di potenza e performance per restare bilanciate giocando online e impedire la creazione di lobby troppo squilibrate. “A livello di gameplay abbiamo lavorato molto per mettere allo stesso livello le auto costruite dai giocatori e quelle su licenza” ci ha detto Ross Gowing, Senior producer di Codemasters. “I giocatori possono customizzare tante cose quante nella realtà nei limiti delle regole imposte dal circuito. La posizione del motore, per esempio, può essere cambiata e le componenti hanno durabilità ed efficienza variabile”.
Dove siamo rimasti più soddisfatti, però, è nel modello di guida migliorato e aggiornato che il gioco ha ereditato dai titoli precedenti, principalmente Dirt 5 e Dirt Rally 2. Se non avete mai provato un gioco di questa serie l’intera sezione della Scuola di Rally è obbligatoria, è leggermente tediosa da affrontare su tutte e tre le superfici di gioco (sterrato, neve e asfalto) ma, una volta terminata, padroneggerete al meglio le diverse difficoltà delle curve, gli approcci alla sbandata e la gestione di salti e fossi. “Abbiamo iniziato a lavorare a questo gioco subito dopo il pacchetto di Colin McRae di Dirt Rally 2.
Abbiamo iniziato a plasmare le location e il nuovo modello di guida, e poi è arrivata la licenza WRC. Abbiamo ricevuto un sacco di materiale e suggerimenti da parte delle squadre e così è iniziato il lavoro su tutte le nuove risorse del gioco. Per quanto riguarda i veicoli, oltre alle auto su licenza dei marchi che partecipano che sono state ricreate fedelmente, ne abbiamo 68 storici e 50 di questi vengono dai titoli passati, gli altri sono nuovi. Abbiamo 600 chilometri di nuove strade: non abbiamo mai fatto così tanto nuovo materiale per un gioco di Rally”.
Cosa più importante di tutte, poi, driftare è decisamente intuitivo in EA Sports WRC e per noi questo era l’elemento non dico cardine (solo in fase di recensione potremo dire se questo gioco si merita davvero l’appellativo di simulatore per gli esports) ma sicuramente fondamentale per far divertire con le gare su sterrato i giocatori più interessati al lato arcade di questo titolo. Driftare è naturale come lo spiega Doc a Saetta McQueen in Cars, sterzo, controsterzo, accelerata; nulla di più. Frenare o accelerare troppo ucciderà la vostra manovra ma quando tutto viene dosato per bene la macchina si mette di traverso e la curva è vostra.
“Dopo Dirt Rally 2.0 la community ci ha detto che l’asfalto doveva migliorare quindi abbiamo concentrato lì i nostri sforzi” ha detto Jon Armstrong, campione esportivo del WRC nel 2019, pilota di rally nel mondo reale e game designer alla Codemasters. “Abbiamo rifatto da zero il modello delle gomme e le loro interazioni con la strada e poi abbiamo rielaborato il force feedback del volante e del controller per avere una superficie che da più risposta rispetto al passato. Abbiamo aggiunto nuove tecnologie di gestione del drivetrain così il motore ha comportamenti diversi in salita, in discesa e in generale nelle diverse condizioni del tracciato. Anche il sistema di meteo dinamico è una cosa di cui andiamo particolarmente orgogliosi”.
C’è tanto potenziale in questo EA Sports WRC, speravamo in una grafica più accattivante ma a quella si può sempre lavorare in futuro, l’importante è che le fondamenta siano solide e, dopo questo primo assaggio, sembra proprio di si.