Xenoblade Chronicles 3 vi farà vivere alcuni dei combattimenti a turni più scattanti e dinamici del genere JRPG; peccato per la storia che non riesce a stupire e spesso annoia.
Gli sviluppatori della Monolith Soft stanno cercando di ricreare le novità e la magia della prima avventura di Xenoblade Chronicles dalla sua uscita nel 2012. Il terzo capitolo della serie fantascientifica, purtroppo, non riesce nella missione e subisce lo stesso frustrante destino di XC X e XC 2. Nonostante il suo combattimento quasi impeccabile e la sua soddisfacente progressione dei personaggi, Xenoblade Chronicles 3 è un viaggio spesso noioso attraverso ambienti vasti e vuoti, una maledizione che ha colpito fin troppi titoli negli ultimi 5 anni.
Il combat è il fiore all’occhiello di Xenoblade Chronicles 3
XC 3 utilizza un sistema di combattimento in tempo reale in cui le “Arti”, abilità avanzate assegnate ai pulsanti frontali del controller, danno ai combattimenti un ritmo frenetico e diretto. La gestione dei cooldown è facile da imparare e la curva di apprendimento per le prime missioni principali è molto pianeggiante. Andare alla ricerca di tesori o di avversari più formidabili, però, vi costringerà fin dalle prime ore a sperimentare con le molte meccaniche di cura, di dps o di resistenza al danno. In base alla mia esperienza è qui che si nasconde molta della soddisfazione in game di XC3: in combattimento le azioni hanno un peso notevole e curare i miei personaggi chiamandoli a raccolta o mettere insieme una combo molto potente sono stati i miei momenti migliori in compagnia del gioco.
L’altra faccia dell’ottimo combattimento di XC3 è la gestione delle classi. I sei membri giocabili del party non hanno vincoli per quanto riguarda la classe che possono imparare e questo livello di personalizzazione dello stile di gioco mi ha incoraggiato davvero tanto a sperimentare le molte combinazioni. Alcuni dei miei personaggi erano quasi dei tank con tanta salute e buone statistiche difensive, altri li ho costruiti pensando più al DPS (tanti danni) o alle cure. Ogni classe, poi, ha un proprio set di abilità attive (con cooldown) e passive ed è una gioia da giocare.
A solleticare il mio segreto amore per i Power Ranger e gli Zords, poi, ci hanno pensato gli Interlinks e gli attacchi a catena. Entrambi sono attivabili dopo aver riempito gli indicatori legati alle abilità di classe, con il primo che consente a due membri del gruppo di fondersi in un robot umanoide chiamato Ouroboro. Queste divinità meccaniche eliminano in un colpo solo una serie di avversari e infliggono potenti danni ai boss. Gli attacchi a catena, invece, coinvolgono l’intera squadra e rallentano drasticamente l’azione, consentendo a una sequenza di arti dei vari personaggi non solo di infliggere gravi danni, ma anche di abilitare bonus come aggressività ridotta e alta evasione. Gli Interlinks e gli attacchi a catena sono esattamente quel momento “Over 9000” che ti aspetti dai JRPG e mi hanno fortemente motivato ad andare avanti quando la trama mi lasciava a piedi.
I punti deboli di Xenoblade Chronicles 3
Due nazioni sono bloccate in un conflitto che sembra infinito ed entrambe le parti stanno subendo enormi perdite con i soldati che sono soggetti a una vita violenta e sanguinosa. Ma quando Noah, Eunie e Lanz uniscono le forze con Mio, Taion e Sena, l’equipaggio si stabilisce dei nuovi obiettivi: porre fine alla violenza, sconfiggere il “vero” nemico e trovare una giusta ragione per vivere. Questa è la premessa di XC3; vi suona familiare? A me sembra la trama di 2/3 dei videogiochi giapponesi usciti negli ultimi 10 anni, in particolare Tales of Arise. Per quanto riguarda il cast, poi, nonostante lo loro personalità frizzanti e pungenti, i personaggi di XC 3 risultano al giocatore delle semplici caricature dimenticabili prive della complessità emotiva richiesta da una storia che vale la pena giocare.
Questa dimenticabilità si estende anche al mondo esplorabile, che manca dei punti di interesse e dei panorami maestosi dei precedenti capitoli. Queste zone open world sono piene zeppe di creature pericolose (i soliti kaiju) e di oggetti collezionabili che possono essere venduti per fare due soldi o usati per reclutare gli NPC delle missioni. I luoghi sono le generiche foreste / deserti / montagne del mondo gaming: stereotipici e non originali
Il verdetto
Tra Megazord, esplosioni, caos e combo stroboscopiche, Xenoblade Chronicles 3 può regalare agli appassionati dei JRPG tantissime gioie quando combattono. Il livello, per quanto riguarda UX e UI, è aumentato parecchio rispetto ai capitoli precedenti: c’è molta meno confusione e l’esperienza è più comprensibile e intuitiva. Se siete alla ricerca di una combat experience robusta e un buon sistema di progressione dei personaggi allora XC3 è il gioco che fa per voi. Attenzione però, la storia si trascina veramente tanto quindi oltre a sconsigliare questo titolo ai giocatori per cui la trama è tutto, devo avvertire anche gli appassionati di combat: ci sono alcuni momenti di noia/cringe che mettono a rischio l’intero playthrough. Per il prossimo capitolo spero davvero che la saga riesca a rimettere insieme una storia interessante come quella del primo capitolo in un mondo di gioco che abbia senso esplorare.