Siamo volati a Tokyo per partecipare al gigantesco evento di Yu-Gi-Oh! che celebra i 25 anni del gioco di carte dove abbiamo provato un’esperienza unica in VR.
Il 4 febbraio di 25 anni fa, uno dei giochi di carte più influenti del mondo faceva il suo debutto in Giappone: parliamo di Yu-Gi-Oh!. Nel corso dei suoi primi 25 anni, questo TCG ha visto sette serie di Anime, decine di espansioni, campionati nazionali, regionali e mondiali a non finire e una crescita costante con il passare degli anni. 25 anni dopo, Konami ha prenotato l’intero Tokyo Dome (uno stadio da baseball da 55mila posti) per organizzare una gigantesca festa di compleanno che, nel corso di un weekend, ha visto passare più di 50mila persone.
Noi siamo stati a Tokyo, durante questa storica due giorni e siamo qui per raccontarvi com’è stato vivere immersi in un fiume umano di fan di Yu-Gi-Oh!, delle esperienze uniche che erano disponibili in loco e degli annunci sul futuro del gioco che sono stati fatti sul palco principale. Ciascuno dei due giorni è iniziato con un vigoroso assolo di chitarra di Oki Sôjirô, chitarrista della band Novelbright. Dopo qualche discorso di benvenuto, le sigle di ciascuna stagione degli anime sono state cantate dal vivo dai loro cantanti originali. Qui abbiamo avuto un primo assaggio dell’immensa energia che il pubblico giapponese ha portato all’evento.
Un quarto dell’arena era dedicato al palco per la musica dal vivo e quando i cantanti hanno intonato le prime note, molti fan hanno iniziato a saltare e cantare a squarciagola. Non era l’iconica voce di Giorgio Vanni a cui siamo abituati ma siamo stati comunque rapiti dall’entusiasmo. Subito dopo è stato il momento di scoprire la prima di due demo disponibili esclusivamente all’evento: l’MD-AI ovvero una particolarissima intelligenza artificiale per Yu-Gi-Oh! Master Duel. Dovete immaginarvi questa iniziativa come una concept car a un salone dell’automobile: non verrà rilasciata nel prossimo aggiornamento ma è un modo di “studiare un concept unico: dare agli utenti la possibilità di creare la loro AI di Yu-Gi-Oh! per gli scopi più diversi” come ci ha detto Kenichi Katoaka producer di Master Duel.
“Per allenare l’AI che abbiamo mostrato all’evento abbiamo usato 100mila duelli, e in questo stato ha una percentuale di vittoria dello 0% a dimostrazione del mare di lavoro che ci sarebbe da fare” continua il producer. “La differenza principale tra questa AI e il famoso ‘giocare contro la CPU’ è che fino ad ora i giocatori artificiali erano solo una serie di domande e risposte: a una certa situazione il programma rispondeva sempre nello stesso modo, l’AI, invece, analizza le carte giocate, le carte a disposizione in mano e nel mazzo e quelle che potrebbe avere l’avversario per pianificare la mossa migliore e prendere una decisione, è una tecnologia con tantissime potenzialità”.
Questa AI realizzata con Python, però, non è pensata per essere sviluppata da Konami ma è stata realizzata con l’idea di darla ai giocatori per farla sviluppare e allenare da loro, qualunque sia l’obiettivo, dallo spiegare le meccaniche a un nuovo arrivato al fare da simulatore di avversari fortissimi per un professionista. “Abbiamo costruito una nuova interfaccia con l’obiettivo che siano i giocatori a usarla e un giorno potremmo persino organizzare duelli tra AI per incoronare l’individuo, o più probabilmente il team, che ha sviluppato quella migliore”. Essendo un esperimento estremamente embrionale, l’intelligenza artificiale non ha vinto nessuna partita e ha fatto diversi errori grossolani, ma è stato molto interessante vedere il suo processo di analisi delle partite, delle giocate e delle strategie in tempo reale con, persino, una percentuale di vittoria che saliva e scendeva dopo ogni carta posizionata sul campo da gioco. Non sappiamo quale sia il futuro di questo progetto ma è stato interessante vedere questa nuova frontiera del lato più videoludico del gioco all’opera.
Il concept esclusivo del Tokyo Dome che ci ha lasciato senza fiato e con un grossissimo sorriso sulle labbra è stato l’esperienza in VR sviluppata sotto l’ombrello di Yu-Gi-Oh! Duel Links. Nella demo abbiamo vestito i panni di un impiegato della KaibaCorp impegnato a testare una delle ultime tecnologie dell’azienda di Seto Kaiba. Entrati in un simulatore di realtà virtuale siamo stati catapultati tra le rovine di un antico tempio egizio dove abbiamo evocato la Ragazza Maga Nera per affrontare il Saggi, Clown Oscuro del nostro avversario. Vedere il modello in 3D della carta appena giocata entrare in scena, fare un’animazione in preparazione del combattimento e poi attaccare proprio di fianco a noi è stato semplicemente incredibile ma non è finita qui.
Dopo la sconfitta del suo Clown Oscuro il nostro avversario ha rivelato la sua identità, era nientemeno che lo stesso Seto Kaiba in una versione più avanzata del nostro simulatore. A questo punto ha fatto il suo ingresso un gigantesco Drago Bianco Occhi Blu che, dobbiamo ammetterlo, visto in prima persona dall’altro lato del campo di battaglia, fa parecchio paura. La nostra Ragazza Maga Nera era spacciata davanti a un mostro di quella portata, ma quando il suo attacco più potente stava per colpirci, un sigillo di protezione ci ha salvati. Stupiti e sorpresi ci siamo guardati attorno per scoprire, alla nostra sinistra,un personaggio davvero iconico che non spoilereremo perché c’è una flebile speranza che la demo venga resa disponibile al grande pubblico: quello che possiamo dire è che è sarà un momento davvero speciale per qualunque fan di Yu-Gi-Oh!.
Dopo una risata delle sue, Kaiba ha posto fine all’esperimento e noi abbiamo dovuto salutare gli iconici mostri protagonisti di questa demo meravigliosamente modellati in 3D. Non abbiamo propriamente giocato a Duel Links perché l’esperienza era estremamente sceneggiata ma il potenziale è tantissimo. Pieni di domande e curiosità abbiamo potuto intervistare Akitsu Terashima, producer di Duel Links, per capire la genesi e il futuro di questo progetto perché giocare a Yu-Gi-Oh! in realtà virtuale crediamo sia il sogno di moltissimi appassionati. “Questo progetto è nato prima di tutto per celebrare i 25 anni di Yu-Gi-Oh!” ha detto Terashima. “Se andrà avanti dipenderà interamente dal feedback dei giocatori. C’erano così tante persone all’evento e ci è sembrato il posto migliore per dare loro uno sguardo a uno dei futuri possibili per Yu-Gi-Oh!”.
E che futuro. La breve demo in realtà virtuale, con pescate dal deck, evocazioni e attacchi, è stata uno spettacolo e, come capita di rado nel mondo del gaming, ci siamo sentiti a un punto di svolta per il gioco perché il nuovo medium ha sbloccato delle potenzialità incredibili ma soprattutto interne all’immaginario techno-fantasy originale dell’universo. “Abbiamo scelto la piattaforma Duel Links per questo esperimento perché il gioco è famoso per avere al suo interno i personaggi con le voci dei doppiatori a dargli vita: così possiamo davvero mostrare le potenzialità del VR. Lo sviluppo è iniziato per il Quest 2 ma poi è uscito il 3 questo autunno e abbiamo fatto il passaggio: lo preferiamo ad altre piattaforme per la sua connettività”.
Alla fine della demo, la scritta “To be continued” compare nel campo visivo del giocatore e subito abbiamo sperato nell’inizio di un grande progetto in realtà virtuale. Purtroppo però, come ha detto Terashima “Non abbiamo piani di sviluppo futuri confermati, dipenderà tutto dalla reazione dei fan. Alla fine abbiamo messo ‘To Be Continued’ perché è ciò che vorremmo, ma dipende tutto da come reagiranno i giocatori. La cosa più importante che abbiamo imparato da questa demo è che la qualità dei modelli 3D deve aumentare proporzionalmente con la popolarità della carta, più un personaggio è amato, più il suo modello deve essere dettagliato”.
L’esperienza disponibile al Tokyo Dome ha gettato, secondo noi, delle fondamenta solidissime ma le difficoltà per trasportare Yu-Gi-Oh! in VR sarebbero moltissime: “Creare un videogioco in VR da zero con tutte le carte sarebbe un’impresa titanica e molto costosa. Dovremmo creare una UI completamente nuova e, come dicevo prima, la qualità dei modelli è un fattore davvero rilevante perché dovremmo creare movimenti, attacchi e tutta una serie di altre animazioni per ciascuna carta”. Avere una versione completamente in realtà virtuale del gioco di carte di Yu-Gi-Oh! siamo certi sia il sogno di moltissimi appassionati e forse un giorno ci arriveremo: questa demo ha certamente mostrato il potenziale della tecnologia e la volontà degli sviluppatori di aprirsi a nuovi modi di far vivere questo storico gioco di carte agli utenti.
Prima di Salutarci, però, Terashima ci ha lasciato un ultimo ragionamento: “La realtà virtuale non è esattamente l’ultima frontiera per Yu-Gi-Oh! ma una delle strade possibili, c’è ancora tanto testing da fare e non è detto che la VR sia la cosa migliore, potrebbe essere la MR (mixed reality) la realtà mista. Un’altra possibilità potrebbe essere quella di creare esperienze più piccole, come dei duelli famosi degli anime ma restiamo sempre nel regno dell’ipotetico”. Un’esperienza piccola come quella vissuta nella demo, magari con qualche interazione e coreografia in più, per esempio, sarebbe perfetta per un parco a tema o un’arcade VR e chissà che altri duelli famosissimi non possano essere ricreati in questo modo. Quale fan sfegatato di questo universo non vorrebbe vivere in prima persona il primo duello di Yu-Gi in cui Exodia distrugge i tre Draghi Bianchi Occhi Blu di Kaiba?
Per quanto riguarda il resto dell’evento, le esperienze disponibili per i fan (al termine di ciascuna delle quali hanno ricevuto un pacchetto di carte promo) erano un campionato di quiz dedicato al mondo di Yu-Gi Oh!, delle esperienze in stile fiera (abbattere i birilli, fare canestro, pescare un biglietto vincente) tematizzate ciascuna con un personaggio dell’anime, un maxischermo con una compilation dei duelli più iconici, una zona dove duellare gli altri partecipanti, una speciale cabina fotografica per creare un token con le proprie sembianze, una raccolta di timbri in puro stile giapponese, dei Kuriboh giganti con cui farsi delle foto e, naturalmente, uno shop pieno di ristampe di carte iconiche, mazzi vecchi e nuovi e prodotti promozionali. La coda per accedere al negozio faceva quasi il giro dell’intero stadio da 55mila persone e aveva persino gli ingressi a orari fissi. La quantità di persone presenti e la loro energia durante le esibizioni sono stati indubbiamente i fattori che più ci hanno stupito.
Sul palco principale, infine, oltre alle sigle degli anime e ai panel di esperti e autori che hanno discusso il passato, il presente e il futuro del gioco si sono alternate le Duel Opera, degli show che abbiamo particolarmente apprezzato perché consistevano nel mettere in scena alcuni duelli tra personaggi iconici dell’anime con i doppiatori originali che recitavano ogni mossa e l’orchestra alle loro spalle che suonava le musiche originali. L’energia delle performance era a un altro livello rispetto a quello a cui siamo abituati nel doppiaggio italiano, un vero spettacolo.
Il bilancio della due giorni con cui Konami ha celebrato i 25 anni di Yu-Gi-Oh! non può che essere positivo sia in termini di partecipazione, sia per quanto riguarda l’autenticità delle esperienze proposte e del coinvolgimento dei fan. L’evento al Tokyo Dome, poi, è stato anche l’occasione di annunciare diverse novità non solo per il gioco di carte di Yu-Gi-Oh!, Duel Links e Master Duel ma anche per Konami in generale che ha inaugurato ufficialmente il suo studio interno dedicato all’animazione: qui il nostro racconto completo di tutti gli annunci dall’evento al Tokyo Dome per i 25 anni di Yu-Gi-Oh!.