“Un valore di 1,1 miliardi di dollari (la stima fatta per il mondo esportivo nel 2020) è una cifra ancora troppo bassa”. Si può sintetizzare così l’intervento di Chong Geng Ng, membro del consiglio di amministrazione della Global Esports Federation, intervenuto al panel ‘Synergies between sports & esports in Asia-Pacific‘ organizzato nell’ambito di ESI Digital Summer, uno dei principali eventi B2B legati agli esports, in programma dal 17 al 21 agosto in versione digitale.

La discussione, moderata da Ren Kai Yip, co-fondatore e amministratore delegato di Reddentes Sports, ha visto la partecipazione di numerose autorità del settore del gaming competitivo e dello sport. Tra tutti, a riportare il mondo esportivo con i piedi per terrà è stato dunque Chong Geng Ng, che dopo aver elogiato le reciproche influenze tra sport e esports, ha evidenziato come “la chiave degli esports” sia la loro capacità di interessare “la generazione più giovane, visto che l’età media degli spettatori di eventi esports è di circa 25 anni. Se diamo un’occhiata ai quattro sport principali a livello mondiale – ha continuato Chong Geng Ng -, l’età media degli spettatori è di circa 47 anni.

“Tuttavia gli esports devono imparare è fare meglio in termini di monetizzazione. Perché se si dà un’occhiata al totale delle entrate globali, in termini di pubblicità e voci correlate, per gli esports il valore complessivo è solo di 1,1 miliardi di dollari circa”. Una cifra nemmeno paragonabile con il mondo sportivo, dato che “il singolo sport più monetizzato nel 2018 – ha ricordato Chong Geng Ng -, ossia la NFL, ha prodotto un giro d’affari di circa 16 miliardi di dollari“.