Quando giocava, il videogioco era lui. Le sue movenze, i suoi imprevedibili dribbling, la sua velocità di tradurre la fantasia in gesto atletico irridente che sparigliava le carte difensive degli avversari, tutti gli altri potevano solo sognarle, o vederle nei cartoni animati. Oggi si direbbe: nei videogiochi. Eh già, quando FIFA e PES ancora non c’erano, c’era lui. C’era Diego Armando Maradona, “el Pibe de Oro”. E non importava se tifavi Juventus, Milan, Inter, Liverpool o Real Madrid: capitava spesso che dovevi fermati, alzarti in piedi, e applaudire.
Diego Armando Maradona è morto oggi, a 60 anni, nella sua casa in Argentina, e a piangerlo non è solo il mondo del calcio. E’ stato uno dei primi personaggi sportivi di caratura mondiale; personaggio dentro e spesso anche fuori dal campo di gioco. Un calciatore amato non solo dai tifosi del Napoli e dell’Argentina, le squadre che ha accompagnato nella storia, ma anche da tutti i veri amanti del calcio. Non a caso celebrato più volte anche all’interno dei videogiochi di calcio, come FIFA e PES.
Molti ricorderanno, tra le ultime, la perla di FIFA 19: l’impressionante gigantografia inserita nel videogame, nella modalità Champions League, sugli spalti dell’arena di Fuorigrotta. Una fedelissima riproduzione di Diego Armando Maradona, nella sua piena forma fisica, che capeggiava maestosa sugli spalti delle curve digitali del titolo EA Sports. Un’immagine diventata virale.
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— ?????? (@scoutfrom90s) September 28, 2018
Il tributo più recente però è forse quello di Konami. Il 5 marzo scorso, nella modalità MyClub in Pro Evolution Soccer 2020, nell’ambito della campagna per festeggiare i primi 25 anni della serie PES, il famoso publisher giapponese ha scelto anche lui, el Pibe de Oro, tra i campioni della storia del calcio da regalare ai propri utenti. Per il Momento Glorioso di Maradona Konami ha scelto la leggendaria prestazione dell’argentino nella finale di Coppa di Spagna del 1983 con il Barcellona (nella quale sconfisse il Real Madrid con un gol nella partita di andata ed uno nella partita di ritorno).
Per molti Diego Armando Maradona è considerato il calciatore più forte di tutti i tempi. Difficile dirlo senza un metro di giudizio alla pari, ma di sicuro la sua grandezza come sportivo, ove per anni ha vestito i panni del campione quasi infallibile, è stata amplificata dalla sua fallibilità sul piano umano, dove ha dimostrato di essere nient’altro che uno di noi. Un uomo come tanti: imperfetto, debole, spesso discutibile. Ed è questo che, probabilmente, ha fatto radicare il suo nome nei cuori di moltissime persone. Là dove ora rimarrà per sempre.