I Chengdu Hunters, gli Shanghai Dragons, i Guangzhou Charge e gli Hangzhou Spark, le quattro squadre cinesi della Overwatch League, hanno annunciato il boicottaggio di Park “Saebyeolbe” Jong-ryeol, un giocatore dei Seul Dynasty, dopo che il player ha criticato la Cina e il uso approccio per quanto riguarda Taiwan e Hong Kong.
La dirigenza di ogni squadra ha rilasciato delle dichiarazioni sul Facebook cinese Weibo dicendo che non giocherà e boicotterà qualunque partita in cui il giocatore sarà coinvolto. Saebyeolbe stava trasmettendo in streaming su DouYu, un servizio di trasmissioni live cinese, a inizio aprile quando ha menzionato in una conversazione sia Hong Kong che Taiwan. In una stream di Twitch del 12 aprile però, ha detto di essere stato rimproverato per quei commenti dello staff dei Seoul Dynasty.
“Cosa ci vuoi fare”, ha detto. “Se vuoi fare soldi in Cina, devi diventare il loro cane“.
Il commento si è rapidamente diffuso in tutta la comunità cinese di Overwatch, con i fan che hanno pubblicato accesi commenti su Twitter e Weibo. Saebyeolbe, vedendo a rischio la sua carriera, ha rilasciato una nota di scuse pubblica in un post su Instagram il 14 aprile.
“Vorrei scusarmi ancora una volta per le osservazioni sgradevoli che ho fatto durante la mia live”, ha scritto su un pezzo di carta. “Mi rendo conto di aver ferito molte persone con la mia osservazione improvvisa e impulsiva, e sono pienamente consapevole che le mie azioni non possono essere giustificate in alcun modo. Accetto pienamente i commenti e le critiche e diventerò un giocatore più responsabile delle sue parole e azioni”.
Il resto delle stream di DouYu di aprile di Saebyeolbe sono state cancellate in vista dell’inizio della Overwatch League. Il 3 maggio, un giorno dopo la sconfitta di Seoul contro i Chengdu Hunters, il vice presidente degli stessi Hunters Yiheng “Luke” Qin ha dichiarato che la sua squadra avrebbe boicottato tutte le attività che coinvolgono Saebyeolbe. Le altre squadre cinesi hanno seguito il suo esempio subito dopo. Tutti team, ad eccezione dei Guangzhou charge, hanno condiviso le loro dichiarazioni sulle pagine ufficiali della squadra.
“L’unica cosa che possiamo fare è sottolineare le false informazioni nelle tue osservazioni e ribadire la nostra posizione come squadra orgogliosamente cinese“, ha detto Luke in una dichiarazione tradotta. “Allo stesso tempo, voglio dire formalmente a tutti che boicotteremo tutte le competizioni e le attività a cui parteciperà il giocatore Saebyeolbe“.
Luke ha iniziato la sua dichiarazione parlando del “consenso internazionale generalmente riconosciuto” che la Terra ha una sola Cina e che Taiwan e Hong Kong sono entrambe “parti inseparabili” di essa. Saebyeolbe ha detto di non essere d’accordo con la politica della cosiddetta “One-China” ma questa posizione potrebbe costargli il suo posto di lavoro e di atleta.
Le dichiarazioni dei manager di Shanghai Dragons, Hangzhou Spark e Guangzhou Charge erano simili. “Non voglio dire niente di carino, voglio solo dire che non c’è spazio di discussione per quello che ha fatto Saebyeolbe. È semplicemente inaccettabile“, ha detto il supervisore degli Hangzhou Spark Huang “Xiaogui” Tsung-Yu in una dichiarazione tradotta. “Non credo assolutamente che ci sia un’area grigia o la mancanza di informazioni in questa faccenda, quindi non credo che sia necessario aggiungere altro”.
Questa è l’ennesima dimostrazione di come gli eSports siano sempre legati a filo doppio con la geopolitica e che intere industrie devono essere pronte a sottostare (loro e tutti i membri dei loro staff) alle regole di comunicazione (da leggersi propaganda) imposte dal governo cinese. Argomenti come il mar cinese meridionale, Hong Kong, e Taiwan sono assolutamente tabù a meno di non voler perdere milioni di fan nell’arco di un’ora come è successo a molti fashion brand che hanno affrontato il problema degli Uiguri.