Quantic Dream dice addio a Sony: niente più esclusive per Playstation. Dopo dodici anni di cooperazione con la console giapponese, la casa di sviluppo francese punta infatti allo sviluppo di titoli multipiattaforma.
UN PUBBLICO PIÙ VASTO – La conferma è arrivata dai boss della compagnia, David Cage e Guillame de Fondaumière, che hanno rilasciato un’intervista chiarificatrice su “Variety”. “Il nostro obbiettivo è essere presenti su tutte le piattaforme dove c’è un’audience che possa apprezzare la nostra esperienza – ha affermato de Fondaumière -. Continueremo ovviamente a sviluppare su PlayStation, una piattaforma che conosciamo bene dopo aver lavorato con Sony per 12 anni, ma saremo presenti anche sulle altre piattaforme più importanti.”
L’ALLEANZA CON NETEASE – Il cambiamento di rotta sembrerebbe legato anche alla nuova partnership con la compagnia cinese NetEase, che ha investito una cifra non definita in Quantic Dream, acquisendo una quota di minoranza. Il cambio di publisher, con conseguente arrivo di nuovi fondi per i prossimi lavori, permetterà alla compagnia francese di dirottare i propri sforzi verso il mercato multipiattaforma. E chissà che la maggiore liquidità e la possibilità di accedere a un pubblico più ampio si traducano in giochi di qualità superiore a quelli prodotti in passato, tra l’altro già acclamati dalla critica.
I PROBLEMI LEGALI DI QUANTIC DREAM – Dal canto suo, NetEase sembra più che soddisfatta dell’investimento fatto. E risponde con sicurezza alle accuse rivolte in passato a Quantic Dream. L’anno scorso la casa francese aveva visto la sua reputazione minacciata da giornalisti ed ex membri, i quali sostenevano che l’ambiente di lavoro in azienda non fosse salutare. “Una compagnia della nostra grandezza non fa investimenti alla leggera – ha controbattuto Simon Zhu di NetEase -. Abbiamo ovviamente analizzato tutti gli aspetti di Quantic Dream, in particolare la cultura interna dello studio. È molto importante per noi, prendiamo sul serio queste tematiche. Abbiamo avuto modo di spendere un po’ di tempo con il team di Quantic Dream, per conoscerlo, e non abbiamo visto nulla che potesse legarsi alle accuse pubblicate da alcune testate giornalistiche.”
NON GIOCHI, MA OPERE D’ARTE – Quantic Dream è nota nell’ambiente videoludico per aver dato vita a giochi molto discussi, ricevendo ottimi consensi dalla critica con titoli come Heavy Rain, Beyond: Two Souls e l’ultimo arrivato Detroit: Become Human. C’è chi considera le sue creazioni come lo step successivo alle avventure grafiche e chi non li considera affatto videogiochi, ma film interattivi. D’altronde, era nell’intenzione del Ceo di Quantic Dreams, l’italo-francese David Cage, dar vita a qualcosa che potesse esser considerata una vera forma d’arte.
IL PIONIERE DEL “DRAMMA INTERATTIVO” – Autore, sceneggiatore e musicista, David Cage (vero nome David de Gruttola) si considera un pioniere del “dramma interattivo”: “I videogame sono ormai come il cinema e la letteratura, possono affrontare anche temi difficili, perché non sono solo opere di evasione”, ha dichiarato durante l’edizione 2018 della Milan Games Week. Titoli come Fahrenheit (2005), Heavy Rain (2010), Beyond: Two Souls (2013) e Detroit: Become Human (2018) affrontano tematiche che, fino a qualche anno prima, sarebbe stato impensabile proporre in un mondo di svago come quello videoludico.
TEMI IMPORTANTI – “Abbiamo il cliché che il videogame sia solo evasione, nemici da sconfiggere, zombie e alieni – ha spiegato Cage –. Io invece penso che sia giusto mettere anche altri temi dentro ai videogame. Oggi tanti lo fanno, ma io continuo a considerarmi un outsider, un pioniere del genere”. E se, nei titoli per Playstation, Quantic Dream ha affrontato tematiche quali violenza domestica, razzismo e rapporto uomo-macchina, possiamo solo immaginare cosa ci riserverà ora che non sarà più vincolata a una sola piattaforma.