Il campione delle Olympic Virtual Series 2021 riflette sul nuovo volto degli esports olimpici e sul suo futuro.
In occasione della presentazione delle Olympic Esports Series a Losanna, che vi raccontiamo nel dettagli qui, abbiamo avuto occasione di parlare anche con Valerio Gallo, campione delle delle Olympic Virtual Series 2021 su Gran Turismo. Le novità introdotte dal Comitato Olimpico Internazionale sono davvero tante, prima tra tutte l’abbracciare il termine esports, il suo significato e il suo portato ideologico. Nel nostro approfondimento spieghiamo l’organizzazione del nuovo evento, come un titolo può diventare un esports olimpico e l’impatto che la decisione degli organizzatori di mettere in piedi un evento annuale avrà sui vincitori. Qui vogliamo concentrarci sulla chiacchierata che abbiamo avuto con Valerio per capire la sua prospettiva e come le decisioni del Cio influenzeranno la sua carriera. Ecco la sua intervista completa.
Cosa ne pensi del nuovo volto degli Esport olimpici?
“Già dal nome, (Esports al posto di Virtual Sports ndr) si capiscono le intenzioni del Comitato Olimpico che vuole davvero concentrarsi sugli esports, un settore di cui, negli anni precedenti, ancora si conosceva poco. Questo è un obiettivo importante perché abbracciare questo mondo significa farsi conoscere e sfruttare la grande visibilità delle Olimpiadi per farci conoscere e alzare il livello delle competizioni. Per me è fondamentale che le prossime finali si correranno dal vivo perché quando ho vinto la scorsa edizione stavamo gareggiando da casa; è stato bello ma è rimasto un po’ fine a sé stesso. L’evento avrebbe avuto molto più potenziale e un impatto decisamente maggiore se si fosse corso dal vivo, magari con altre discipline”.
Pensi che il fatto che Gran Turismo sia una disciplina olimpica aprirà le porte ad altri motorsport ad entrare nei giochi?
“Assolutamente si. Il motorsport non è mai stato coinvolto nelle olimpiadi quindi scegliere Gran Turismo come prima disciplina motoristica virtuale… come dire… chapeau! Sono molto contento perché non me lo aspettavo davvero. Spero che riusciremo a ottenere abbastanza popolarità attraverso le olimpiadi perché secondo me, su Gran Turismo, abbiamo una bella fanbase in crescita e con questa manifestazione riusciremo a raggiungere ancora più persone. Correre per quello che è uno dei livelli più alti negli eSport è una cosa che ti fa sentire apprezzato e valorizzato”.
Cosa ne pensi della volontà dichiarata dell’IOC di tenere nettamente separate le olimpiadi reali da quelle esportive?
“Inizialmente non ero molto contento della cosa perché secondo me c’era un modo di promuovere le competizioni virtuali grazie agli eventi reali. Speravo potessimo avere una fetta d’immagine e cavalcare l’onda delle olimpiadi che vanno in televisione, avere un piccolo spazio per la promozione degli esport. La mancata promozione reciproca mi ha deluso ma capisco anche la necessità di mantenere il distacco tra il virtuale e il tradizionale. Sono due contesti diversi ma è fondamentale che le Olimpiadi facciano un po’ di pubblicità alla loro controparte esportiva e facciano le cose un po’ più con considerazione. Io, per esempio, non ho avuto neanche una medaglia. Ho vinto un evento olimpico, mi sono divertito, sono felice ma una medaglia me la aspettavo. Quello a cui ho partecipato è stato un primo test, già con il prossimo torneo mi aspetto una valorizzazione paragonabile a quella di un’atleta olimpico”.
Come ti trovi con Gran Turismo 7?
“Sono contento del cambio di gioco anche se all’inizio ho avuto i miei dubbi e lo sanno un po’ tutto ormai perché ho preso una posizione netta sui social ma l’ho fatto per il bene comune e il bene del gioco. Mi sono un po’ ribellato inizialmente perché all’uscita del gioco i bug non erano proprio pochi come il lag nella connessione o lo sbilanciamento di alcune macchine per citarne alcuni. Tutto questo ha reso le competizioni abbastanza squilibrate secondo me. Penso che ora il gioco stia molto meglio perché molti problemi sono stati risolti: stiamo tornando al livello di GT Sport, un gioco in cui mi sono trovato proprio a mio agio nonostante, anche lì, un lancio burrascoso. In GT7 la fisica di gioco è cambiata insieme al formato delle competizioni, il 2022 è stato un anno misterioso dove avrei potuto fare meglio ma tra la pressione del titolo mondiale, un nuovo gioco e qualche problema è stato molto altalenante. Per il 2023 io punto a ritrovare il mio 2021 e le altezze che sono riuscito a raggiungere. Punto a dominare ma cerco sempre di divertirmi perché senza quell’elemento i risultati non arrivano”.
Ora per chi corri? Hai da poco cambiato scuderia per caso?
“Si ho appena cambiato team. Fino a qualche mese fa ero con Williams Esports, che mi ha supportato per tutti gli anni di GT Sport, ora sono con gli Executive Project. Sono un team poco conosciuto ma che io seguo da anni, da molto prima che il fenomeno esports scoppiasse. Ora stanno crescendo a livello nazionale perché penso siano il team più forte d’Italia su Gran Turismo, e sono anche un ottimo team che da tanto supporto, anche grazie alla collaborazione con Outplayed. Questa collaborazione è nata da quasi un anno e ci sono dei bei progetti in vista anche a livello entertainment con streaming di gruppo, una cosa che con il vecchio team non riuscivo a fare. Qui si lavora in modo diverso e si è aperta una nuova porta per me”.