Il Roland Garros 2023 ospiterà anche le finali delle eSeries, il torneo di eTennis lanciato dalla stessa federazione francese.
L’edizione 2023 del Roland Garros non sarà riservata esclusivamente ai migliori tennisti e alle migliori tenniste al mondo: saranno presenti anche i migliori player e migliori player di Tennis Clash, videogioco mobile targato Wildlife Studios. Un titolo che conta oggi 120 milioni di download e che per le qualifiche al torneo francese ha registrato oltre 238.000 iscritti provenienti da 207 paesi.
Il primo Roland Garros senza Nadal
L’Open di Francia, comunemente conosciuto come Roland Garros in virtù dell’omonimo stadio ospitante in onore dell’aviatore dell’aeronautica francese nella prima Guerra Mondiale, per la prima volta dopo esattamente 20 anni non vedrà Rafael Nadal. Per tutti Rafa, il tennista 14 volte vincitore della competizione ha dovuto dare forfait per gli ormai frequenti problemi al ginocchio che lo costringeranno ad abbandonare per la prima volta dal suo esordio la Top 100 del circuito.
Tra un Alcaraz e una Swiatek, tra un Medvedev e una Sabalenka, rispettivamente numeri uno e due dei circuito maschile e femminile, anche quest’anno al Roland Garros ci saranno tanto gaming e esports. Come ormai da alcuni anni, anche nel 2023 la Federazione Francese aveva tempo fa annunciato il ritorno delle Roland Garros eSeries Bnp Paribas. Si tratta del più grande torneo al mondo di tennis digitale, ricordando che l’eTennis sarà protagonista anche alle prossime Olympic Esports Series di fine giugno a Singapore, evento patrocinato direttamente dal Cio, il Comitato Olimpico Internazionale.
L’eTennis al Roland Garros
La Federazione Francese di Tennis, organizzatrice dell’evento su terra battuta reale, ha intrapreso questo suo percorso nell’esports già da diversi anni. Dotan Arad, general manager di Tennis Clash, aveva affermato poco tempo fa come “fare parte delle Roland-Garros eSeries by Bnp Paribas è un onore e ci stiamo sforzando di fornire ai nostri giocatori i migliori contenuti possibili e un’esperienza di prim’ordine. Offrire loro l’opportunità di competere al Roland-Garros, allo stesso circuito dei tennisti professionisti, è per molti un sogno che diventa realtà”.
Lo è diventato, ad esempio, per William Foster, vincitore dell’edizione 2022 e lo sarà per coloro che si sono qualificati a quella del 2023 e che parteciperanno al montepremi da 5.000 €. La finale si giocherà il 26 maggio nello stesso stadio dove sono iniziate, lato tennistico reale, le partite di qualificazione al tabellone principale. Tra coloro che affronteranno il torneo ci sarà anche Anass Benghazi, un esperto giocatore professionista di eTennis, finalista lo scorso anno proprio contro Foster.
L’intervista esclusiva: la carriera di Benghazi
Figura di riferimento della scena francese e internazionale, Benghazi non è certo giovanissimo per gli standard dell’esports con i suoi 35 anni. Eppure la sua è una passione che ha trasceso l’età, iniziando a giocare per puro divertimento poco prima dell’inizio della pandemia da coronavirus. Anass si occupa anche di fare da coach alle nuove leve dell’esports tennistico, grazie alla sua esperienza di ormai due anni e mezzo nell’ambiente competitivo. Abbiamo avuto la possibilità in esclusiva di parlare con lui dell’evento che sta per iniziare, partendo proprio da cosa un anno fa non gli ha permesso di vincere il trofeo: “Penso che mi sarebbe servita più fiducia in me stesso. Non sono riuscito ad adattarmi rapidamente al meglio al cellulare utilizzato. Peccato”.
Quest’anno alla fase finale dal vivo ci sarà anche Foster, di nuovo. Anass è in cerca della vendetta, sportivamente parlando? “In questo momento penso solo a essere ottimista e a mantenere una mentalità vincente. Non ho mai giocato così tanto finora come in questi giorni per allenarmi, partecipando anche ai tornei settimanali organizzati dallo stesso Tennis Clash. Ciò non toglie che senza dubbio mi piacerebbe giocare nuovamente contro Fozzy (il nickname di Foster, ndr) e trovare la mia vendetta. È un player incredibile ed è una fantastica persona che ama il tennis tradizionale. Non vedo l’ora di lottare per il titolo contro di lui per poi andare a festeggiare insieme davanti a un bel drink, chiunque vinca”.
Roland Garros: eTennis e Tennis nello stesso tempio
Ciò che probabilmente deve sembrare strano per i player di eTennis è giocare nello stesso identico luogo dove si è fatta la storia del tennis: dove sono passati recentemente Djokovic, Nadal, Federer e molti altri. No? “Ammetto che in un primo momento si sente sempre una strana sensazione nel giocare così vicino al campo centrale ma credo che in realtà sia molto elettrizzante per un appassionato di tennis, come sono io stesso, trovarsi in un tempio sportivo come questo.”
Benghazi ci ha infatti raccontato che la sua passione nasce proprio dal tennis tradizionale. “Gioco a tennis da quando avevo 12 anni. È diventato parte della mia vita e ho partecipato a numerosi tornei a livello amatoriale quando ero più giovane”. Oggi, oltre alla figura da player, come anticipato si dedica anche a insegnare il videogioco ai nuovi. “Cerco di mostrare le basi del gioco e le differenti tattiche che possono essere utilizzate. Alcuni di loro sono totalmente neofiti su Tennis Clash, perciò devo partire proprio dal basso e spiegare come funzionano le animazioni e dare consigli utili. Però è utile anche per me: facciamo tante partite di allenamento e questo mi permette di analizzarle al meglio, aiutandomi ad avere uno sguardo più critico”.
Da Singapore a Parigi con le Olimpiadi dei videogiochi
Come annunciato a fine febbraio dal Cio, Tennis Clash e altri titoli videoludici faranno parte delle Olympic Esports Series, competizione che prende il posto delle precedenti Olympic Virtual Series. Ma cosa ne pensa Anass di questa sempre più stretta connessione tra sport e esports? “Direi che quando qualcuno gioca a un certo sport e ha un minimo di interesse nei videogiochi, è più incline a provare il gioco corrispondente. Tuttavia ci sono anche tanti esempi di persone che in realtà non praticano alcuno sport ma sono dei campioni nei videogiochi. È solo questione di dedizione e di quanto tempo e sacrifici investire nell’imparare le tattiche, che sia uno sport o un esports non fa alcuna differenza”.
Nel 2024 Parigi ospiterà i Giochi Olimpici. Possibilità di vedere eventi esports direttamente collegati? “Purtroppo non ho nessuna news in merito ma sono convinto che se alla fine dovessero organizzarli sarebbe davvero grandioso. Già tra poco a Singapore ci sarà l’Olympic Esports Week con le finali delle Esports Series, un evento totalmente dedicato al gaming e allo sport. Sfortunatamente non sono riuscito a qualificarmi, la competizione era davvero tosta: ma sarei voluto esserci, sarà fantastico”.