Non solo calcio, con Newcastle e Al-Hilal SC, ma soprattutto esports e videogiochi: il fondo sovrano dell’Arabia Saudita continua la sua ascesa.
Savvy Games Group, che è interamente di proprietà del fondo sovrano dell’Arabia Saudita, ha messo l’esports al centro del suo universo che comprende anche diverse realtà sportive come il Newcastle e Al-Hilal SC. Secondo una ricerca della società di ricerche di mercato Niko Partners, nel 2021 l’industria dei giochi saudita avrebbe raggiunto un valore di 1 miliardo di dollari. Cifre esorbitanti, che confermano un progetto di espansione nel mondo dei videogiochi.
L’Arabia Saudita punta l’esports
L’ultima acquisizione di Savvy Games Group è stata lo sviluppatore di giochi per cellulari Scopely, in un accordo del valore di 4,9 miliardi di dollari. L’aggiunta dello sviluppatore è un tentativo di rafforzare ulteriormente il gruppo e, di conseguenza, la presa del Regno sull’esports e sui giochi nel loro complesso. Tuttavia, le ambizioni dell’Arabia Saudita nel settore sono state accolte da numerose polemiche.
I pareri discordanti: Arabia Saudita nel mirino
Ci sono, infatti, una serie di controversie. Perché le notizie arrivano in un momento in cui l’industria sta assistendo ad un’inondazione di denaro saudita e questo fenomeno è stato accolto con forti critiche a causa del record di violazioni dei diritti umani del Paese. Le critiche non arrivano solo dalle community che lottano per i diritti delle donne o dalle community LGBTQ+, ma anche dei vari stakeholder. Tanto che alcuni analisti e commentatori del settore hanno anche bollato le attività del fondo come “esportswashing“.
Le dichiarazioni
Tutte accuse rispedite al mittente da parte dei vertici del Savvy Group. “Che sia sul campo o su una console – ha ammesso Brian Ward, Ceo di Savvy Games Group – il calcio e i videogiochi hanno la capacità unica di unire le persone. Vediamo persone di ogni provenienza, età, nazionalità, sesso e abilità connettersi, giocare, imparare, competere e trionfare insieme”.