Tumefazioni, sanguinamenti, performance variabili in base allo stato fisico e tanta violenza: UFC 5 porta l’MMA digitale a un altro livello.
La prima buona notizia di UFC 5 è il suo rating: 18+. Questo vuol dire che Electronic Arts non si è tirata indietro nel replicare in digitale la brutalità e la crudezza dell’MMA. UFC 5, il videogioco su licenza del circuito sempre più popolare di lotta di arti marziali miste, uscirà il prossimo 27 ottobre e porterà con sé tantissime novità per gli amanti del combattimento full contact.
Quello di cui il lead producer Nate Mcdonanld era indubbiamente più orgoglioso era senza dubbio il nuovo sistema di calcolo e rappresentazione dei danni. In UFC 5, infatti, il volto e il corpo di ogni combattente è stato diviso in zone che, a seconda della forza e della frequenza con cui sono colpite, andranno a gonfiarsi, a sanguinare o a tumefarsi andando ad influenzare le statistiche di un giocatore. Tanti colpi a un orecchio, per esempio, possono alterare l’equilibrio, ripetuti calci a una gamba o a un polpaccio vanno a diminuire la mobilità e un occhio gonfio renderà il lottatore più impreciso nei suoi colpi.
Oltre a questo nuovo sistema di danni, il gioco ha ricevuto un rework completo delle prese e delle fasi a terra con la rimozione dei minigame per sfuggire alle grinfie avversarie. Questi ultimi sono stati sostituiti da un nuovo sistema che replica a terra l’azione e le configurazioni che si hanno in piedi. C’è un nuovo sistema di progressione con una carriera e dei match online e, soprattutto, un’integrazione totale con l’MMA del mondo reale. Quando ci saranno degli scontri tra campioni nella realtà questi non solo saranno disponibili in gioco ma introdurranno sfide ed eventi per sbloccare personalizzazioni uniche e a tempo limitato.
La progressione e l’introduzione alla disciplina dei nuovi giocatori, poi, sono state completamente riviste. Quando inizierete il vostro viaggio nel mondo delle arti marziali miste verrete affiancati nientemeno che da Valentina Shevchenko, 8 volte medaglia d’oro di Muay Thay, e dal ritorno del coach Davis, ora con una suite di nuove linee di dialogo oltre alla campagna principale. Gli avatar dei combattenti più iconici della scena contemporanea e del passato della UFC, sono stati completamente ridisegnati e riprogettati per somigliare ancora di più alle loro controparti reali. La stella di copertina Israel Adesanya, per esempio, ha un corpo più scolpito e rifinito nonché una mobilità nell’ottagono che meglio rispetta il suo stile nel mondo reale.
Nel complesso il gioco ci è sembrato decisamente più rifinito del suo capitolo precedente, sia per quanto riguarda i movimenti dei giocatori sia per quanto riguarda la fase a terra che ora risulta molto più simulativa e molto mano gamificata. Abbiamo visto le molte vie in cui un incontro può concludersi con l’intervento del dottore che reputa una ferita troppo grave e le scelte a disposizione di chi gioca per quanto riguarda la strategia d’attacco e di difesa. Tenere traccia delle ferite e dei danni dell’avversario sarà fondamentale in UFC 5 perché, da quello che abbiamo visto, sanguinamenti e tumefazioni hanno un impatto non da poco sull’andamento di un incontro.
La carriera è stata rivista e ampliata e ora c’è in programma un vero modello live service per garantire la longevità del titolo e il suo progresso insieme agli incontri del mondo reale. Ora non ci resta che provare con mano la nuova opera di EA per capire se l’immersione totale nell’MMA promessa dagli sviluppatori si concretizzerà. Certo è che non abbiamo mai visto così tanto sangue in un videogioco sportivo di EA e questo ci fa ben sperare perché vuol dire che anche ai piani alti la fedeltà alla vera natura dello sport viene prima delle precauzioni contro l’indignazione del grande pubblico.