Al convegno presentato da Iidea l’associazione ha raccontato il settore e avanzato delle proposte per migliorare l’industria dei videogiochi.
Come anticipato ieri, oggi al Ministero della Cultura nella Sala Spadolini si è tenuto l’evento “L’ecosistema degli esports in Italia – Inquadramento normativo, scenari e prospettive di crescita per il settore”, promosso e organizzato da IIDEA, l’associazione che rappresenta l’industria dei videogiochi in Italia. Si è trattato di un evento importante sotto il profilo dell’attenzione che la politica sembra voler mostrare nei confronti del settore con figure importanti che hanno presenziato.
I numeri sugli esports
Sotto lo sguardo attento e interessato della Sottosegretaria alla Cultura Lucia Bergonzoni, Senatrice in quota Lega, Iidea ha dipinto il quadro dell’attuale situazione degli esports in Italia. Secondo i dati riportati dall’associazione nell’ultimo anno i fruitori sono diminuiti a livello globale a causa della fine o comunque dell’attenuarsi della pandemia con l’ormai completo ritorno alle attività outdoor.
Tuttavia l’Italia resta un paese di riferimento per il settore in Europa, confermandosi insieme a Polonia e Spagna tra i paesi con una maggiore incidenza e un maggiore coinvolgimento degli appassionati. Secondo i numeri riportati, il 24% della popolazione italiana tra i 16 e i 65 anni fruisce degli esports, ovvero quasi 9 milioni di persone, in particolare i Millennials (54%) e la Gen Z (19%). Oltre 4 milioni di persone in Italia tra i 16 e i 65 anni hanno invece fruito più di 4 ore a settimana nei primi 6 mesi del 2022.
I protagonisti dell’incontro
Sotto la moderazione di Alessio Viola, giornalista di Sky Tg 24, si sono succeduti diverse figure del settore esports italiano (e non solo) che hanno potuto portare la loro testimonianza. Partendo dal presidente di Iidea Marco Saletta e dal vicepresidente, nonché Ceo degli Exeed, Federico Brambilla. Il punto di partenza è stata l’importante risoluzione del Parlamento Europeo su esports e videogiochi approvata a novembre 2022. Tale risoluzione ha definito gli esports come “parte non solo del settore dei videogiochi, ma più in generale del comparto della cultura e dei media”. La risoluzione, inoltre, ha evidenziato le differenze con il settore dello sport, vista la natura digitale dei videogiochi e la centralità dei diritti di proprietà intellettuale.
Introdotti dal presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, l’On. Federico Mollicone, hanno potuto raccontare la propria esperienza ed esprimere le proprie richieste Carlo Barone, Supervisor e Brand Management di Riot Games per l’Italia, Pierluigi Parnofiello, Ceo di PG Esports, Luca Pagano, Ceo e co-founder di Qlash, Fabio Cucciari e Luca Bertelli, rispettivamente ceo e co-founder di Reply Totem il primo e manager il secondo, e infine Simone Mingoli, co-owner e Ceo dei Dsyre. Tutte realtà italiane che operano nel settore tra enormi difficoltà burocratiche e che spingono per una regolamentazione e semplificazione dell’industria. Oltre le org italiane, sono intervenuti anche soggetti che rappresentano diverse realtà che operano a livello europeo e globale: è il caso di Maisto di Esl Faceit Group; di Gringarten di Ubisoft; di Ashton per Riot Games Emea; o di de Charette, responsabile dell’Unità di Cultural Industries per il Ministero dell’Economia in Francia.
Le problematiche italiane
Nel corso del dibattito è emerso che attualmente le imprese italiane sono soggette a regole e sopportano oneri aggiuntivi significativi rispetto alle imprese di altri mercati europei, come Francia, Spagna o Germania. Le nostre realtà versano quindi in una situazione di svantaggio competitivo in un mercato unico come quello europeo. Sono inoltre state evidenziate le potenzialità di sviluppo ancora inespresse del settore in Italia, con tutte le opportunità correlate per l’attrazione di eventi sul territorio nazionale, insieme ad opportunità sociali, educative e professionali.
Con l’occasione IIDEA ha presentato le proprie raccomandazioni e proposte per una possibile regolamentazione del settore in Italia, prendendo a modello la Francia. Il paese d’Oltralpe è uno dei mercati più competitivi in Europa per gli esports e i videogiochi, con il presidente francese Macron che recentemente ha confermato il proprio supporto all’industria del gaming. Le proposte comprendono definizioni in linea con l’Europa, obblighi di dichiarazione preventiva e di garanzie in caso di montepremi oltre un certo importo per gli organizzatori di competizioni videoludiche, limiti per la partecipazione dei minori, sanzioni in caso di inosservanza degli obblighi previsti.
La valorizzazione del settore
A margine dell’incontro Saletta ha espresso alcune dichiarazioni. “Ringraziamo le istituzioni che ci hanno accolto oggi per averci dato la possibilità di presentare le nostre istanze per una possibile regolamentazione del settore esports in Italia”. Auspicando “laddove si volesse procedere, come associazione di riferimento per il settore, che qualsiasi intervento possa tenere in considerazione due obiettivi principali: valorizzare l’importanza culturale, educativa e sociale dei videogiochi, inclusi quelli competitivi, e rimuovere le barriere che attualmente ostacolano la competitività, al fine di attrarre investimenti sul territorio nazionale e di creare condizioni di parità per operare sul mercato internazionale da parte delle imprese italiane”.
“Come Sottosegretario l’attenzione è massima nei confronti di un settore capace di coniugare creatività e intrattenimento e di parlare a un pubblico ampio. Ringrazio tutti coloro i quali hanno organizzato e promosso l’incontro di oggi, interessante occasione per un confronto sul presente e sul futuro di un comparto in costante crescita. Le politiche che abbiamo adottato e adotteremo mirano a un sempre maggiore sviluppo dell’industria culturale e creativa italiana, grande famiglia di cui le imprese dell’ecosistema degli esports fanno sicuramente parte”, ha dichiarato il Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura, Sen. Lucia Borgonzoni.