Si può trovare un nesso tra rapporto genitori e figli, videogame, e ricerca della felicità? Lo ha fatto la Scuola di Palo Alto di Milano, che nell’ambito di una serie di conferenze organizzate sul territorio ha proposto un incontro sul tema “Insegnare ai bambini la felicità”.

IL MONDO DEI VIDEOGAME – Un incontro che ha saputo toccare molti temi importanti, gestito da Enrico Bianchi, un docente con 40 anni di esperienza nel mercato videoludico, che ha spiegato ai genitori cosa sono i videogiochi, perché piacciono così tanto e come affrontare il rapporto dei figli con i vari dispositivi da gioco. Si è parlato anche di Esports, con qualche dato sugli sviluppi del gioco competitivo in Italia e nel mondo.

GLI ASPETTI POSITIVI – Le perplessità dei presenti sono state fugate con dati alla mano e ricerca scientifiche. Giocare fa male agli occhi? Visite oculistiche svolte su alcuni soggetti prima e dopo aver trascorso un certo periodo di tempo a giocare a titoli d’azione hanno dimostrato che la vista dei pazienti è diventata più acuta e attenta. Fa male al cervello? Un altro studio ha scoperto che molti videogiocatori sviluppano capacità di individuazione di obiettivi e “problem solving”. Può causare disagio sociale? L’Università di Harward ha scoperto che i giocatori di un determinato titolo online hanno sviluppato spiccate capacità di leadership e una particolare attitudine a lavorare in squadra con sconosciuti. Poi ci sono quei videogiochi che contengono ricostruzioni accurate di città antiche, episodi e conflitti storici, ma anche di luoghi letterari, e dunque potrebbero tornare utilissimi anche in fase di studio, costituendo ottimi stimoli per l’apprendimento delle lingue.

I RISCHI – Tra gli aspetti negativi c’è n’è uno in particolare: l’esagerazione. Il problema di una vita troppo sedentaria, ma anche l’accesso a contenuti non adatti all’età, e casi di dipendenza videoludica, per evitare i quali occorre seguire i ragazzi, controllare il gioco utilizzato e verificare se è appropriato all’età, stabilire con precisione un tempo da trascorrere davanti allo schermo (anche utilizzando i sistemi di controllo parentale predisposti nelle console), magari collegando la console al televisore principale, più controllabile. E la violenza? Gli studiosi hanno dimostrato che la violenza dei videogame ha al massimo un effetto simile a quello provocato dalla visione di un film d’azione.

EDUCAZIONE ALLA FELICITÀ – Il titolo sembra promettere la classica luna, ma nasconde in realtà un workshop itinerante che la Scuola di Palo Alto di Milano organizza dall’ottobre 2012. I docenti, esperti delle varie tematiche e psicologi, incontrano i genitori con l’obiettivo di “creare consapevolezza sull’importanza d’infondere il seme della positività, in un momento della vita in cui la probabilità che attecchisca raggiunge le percentuali più elevate”. E voi? Vi eravate mai chiesti se la felicità potesse essere insita anche in un videogame?