Ad annunciarlo lo stesso presidente del Cio Thomas Bach in occasione del congresso di Mumbai: “Gli Esports avranno i loro Giochi”.
Il presidente del Cio, il Comitato Olimpico Internazionale, ha annunciato a sorpresa di aver dato incarico alla nuova commissione interna di “pensare” ai Giochi Olimpici degli Esports. La questione a questo punto non è più se ma quando gli esports entreranno ufficialmente a far parte delle Olimpiadi. Seppur con una manifestazione propria, come proposto dal presidente del Cio Thomas Bach.
Squash, cricket e… esports
Nel corso del 141esimo congresso del Cio ospitato a Mumbai in India, paese che in realtà presto potrebbe cambiare ufficialmente nome in Bharat, il Comitato ha annunciato cinque nuovi titoli che saranno presenti ai Giochi di Los Angeles 2028. Si tratta di baseball-softball, cricket, flag football, lacrosse e squash. Per alcuni è un ritorno, per altri un esordio assoluto. Le cinque discipline sono state proposte dal Comitato Olimpico degli Stati Uniti per i Giochi di LA28 e sottoposte all’approvazione del Cio.
Oltre ad aver fornito una risposta positiva, il Cio tramite le stesse parole di Thomas Bach ha anche portato nuovamente l’attenzione sul tema dei videogiochi competitivi davanti alla presenza del Primo Ministro indiano Narendra Modi. Nel suo discorso Bach ha sottolineato come oggi nel mondo ci siano, secondo le stime, circa 3 miliardi di persone che giocano ai videogiochi, di cui 500 milioni sono interessati specificatamente alle competizioni esports, inclusi i virtual sports e le simulazioni sportive. “Ciò che per noi è ancora più rilevante”, ha aggiunto, “è che la maggior parte di loro hanno meno di 34 anni”.
Obiettivo giovani
Già da diversi anni lo sport tradizionale, con in testa il Cio, lamenta la difficoltà di raggiungere le nuove generazioni. Gli esports e i videogiochi in generale, potrebbero rappresentare uno strumento per parlare a queste giovani fasce d’età in modo più semplice e diretto. Motivo che ha spinto Bach a chiedere “alla nuova Commissione Esports del Cio di studiare la creazione degli Olympic Esports Games”. A parole non sembra qualcosa di nuovo, considerato che già nel 2021, in occasione dei Giochi di Tokyo, e nel 2023 si sono disputate due manifestazioni simili.
Due anni fa il Cio aveva lanciato le prime Olympic Virtual Series che comprendevano soprattutto sport simulati virtualmente: attività fisica vera ma riprodotta poi su schermo. L’edizione 2023 invece, ribrandizzata Olympic Esports Series, ha aggiunto titoli sempre a tema sportivo ma meno virtuali e più digitali, come il titolo mobile Tennis Clash o Tic Tac Bow, ispirati rispettivamente a tennis e tiro con l’arco. La vera sorpresa però è stata rappresentata da Fortnite, presente alle OES disputate a Singapore lo scorso giugno con una mappa personalizzata e adattata per l’occasione in cui si dovevano colpire dei bersagli anziché gli avversari.
L’approccio del Cio per i Giochi Olimpici Esports
Gli esports nel 2023 sono stati protagonisti anche agli Asian Games, i Giochi Olimpici del continente asiatico, disputatisi poche settimane fa ad Hangzhou, in Cina. Ben 10 titoli sono stati inseriti per la prima volta nel medagliere ufficiale, dopo essere stati disciplina promozionale all’edizione precedente. Tra questi anche League of Legends, uno dei titoli più seguiti al mondo, che ha visto la vittoria, quasi scontata, della Corea del Sud. Tuttavia il presidente Bach ha voluto sottolineare che “i Giochi hanno determinati valori che rappresentano la linea rossa che non vogliamo superare”.
Le sue parole ribadiscono quanto lo stesso presidente aveva affermato nel 2018: “Non possiamo avere nel programma olimpico un gioco che promuove la violenza o la discriminazione. I giochi come gli sparatutto o quelli in cui avvengono delle cosiddette uccisioni, dal nostro punto di vista, sono in contraddizione con lo spirito olimpico e non possono essere accettati”. Alcuni altri sì, però. “Dalle prime Olympic Virtual Series abbiamo imparato tanto e da lì abbiamo lanciato l’Olympic Esports Week di Singapore quest’anno. Lì abbiamo avuto la prova che il nostro approccio olistico sta funzionando. Stiamo riuscendo a far incontrare il mondo delle Olimpiadi con le community esports”.
Guadagnarsi il rispetto degli esports
La Olympic Esports Week di Singapore, realizzata in collaborazione con l’International Sports Federation, ha portato oltre 130 giocatori da tutto il mondo a sfidarsi per il titolo nelle 10 discipline esportive. Includendo i tornei di qualificazione, le Olympic Esports Series hanno registrato oltre 500.000 partecipanti e 6 milioni di views tra i vari canali, di cui il 75% erano persone comprese nella fascia d’età tra i 13 e i 34 anni. “È stato un inizio incoraggiante”, ha sottolineato Bach dall’India. “Ma è solo l’inizio. Come in qualsiasi sport, anche dopo un buon avvio c’è tutta una gara da disputare”.
L’obiettivo del percorso intrapreso, secondo Bach, è di guadagnarsi il rispetto del settore esports. “Abbiamo scelto un approccio che ci consente di essere attivi nello spazio dell’esports pur rimanendo fedeli a quelli che sono i nostri valori e che ci hanno guidato per più di un secolo. La nostra posizione è quella di guadagnarci sempre più rispetto nelle community esports”. Un esempio, seppur non citato direttamente, è proprio quello di Fortnite e di Epic Games menzionato in precedenza: “Uno dei più importanti publisher al mondo ha adattato il suo gioco più popolare per diventare pienamente conforme ai nostri valori. In questo modo i giocatori non sparavano ad altre persone ma a dei bersagli”.