Tremila studenti coinvolti in una ricerca che sarà approfondita ulteriormente durante la Milan Games Week & Cartoomics 2023: in primo piano esports e videogiochi.
Così diversi dai propri genitori, eppure così uguali. Le nuove generazioni – Zeta e Alpha – si incontrano con quelle dei loro genitori – Millennial e Boomer – quando si tratta di passatempi e intrattenimento. Videogiochi, serie tv, fumetti, giochi da tavola, musica e compagnia cantante sembrano mettere finalmente d’accordo tutta la famiglia. Attenuando per un attimo le evidenti differenze tra le generazioni native digitali e le altre.
Lo studio
Allo stesso tempo, non si dimenticano le care vecchie abitudini analogiche come quella dei giochi da tavolo e della lettura, che spesso e volentieri vengono condivise con tutta la famiglia. Perché il profilo delle Generazioni Zeta e Alpha è quello di un “popolo” pieno di interessi diversi tra loro, ma uniti da un comune denominatore: la voglia di conoscere cose e persone nuove. A disegnarlo è stata una ricerca condotta da Skuola.net, interpellando ben 3mila studenti tra i 10 e i 25 anni in occasione della Milan Games Week & Cartoomics.
Videogiochi ed esports protagonisti
Per Alpha e Zedders il tempo libero è un elemento fondamentale. Protagonisti indiscussi i videogiochi ed esports. La metà degli intervistati – con una consistente fetta di ragazze – dedicano quotidianamente del tempo a giocare ai videogames o a guardare qualcuno che gioca. Oltre 3 gamer su 4 dedicano almeno un’ora al giorno in quella che è a tutti gli effetti un’attività di socializzazione: 8 su 10 grazie al gaming online hanno anche un gruppo consolidato di amicizie con le quali si diverte sia on che offline.
Sparatutto in cima alle preferenze
I giochi d’azione-sparatutto o i simulatori di vita, in particolare, offrono la possibilità alle nuove generazioni di conoscere altri player durante le sessioni di gioco, aprendo a un modo tutto nuovo di socializzare tipico dei nostri giorni, sfatando definitivamente il mito che accendere una console o piazzarsi davanti a uno schermo equivalga a isolarsi. Quei legami nati per scopi ludici, infatti, è facile che poi si riversino nella quotidianità. Non a caso, il 63% del campione ha dichiarato di avere un gruppo di amici con cui giocare online e che la maggior parte di essi sono persone che conoscono anche offline, nella “vita reale”.
Reale e virtuale si intrecciano
Il concetto che contrappone reale virtuale, dunque, è del tutto superato. Perché, analogici o digitali che siano, per le nuove generazioni l’intrattenimento non è un semplice “prodotto”, ma può essere un ponte per raggiungere chi gli sta attorno. A partire dalla propria famiglia: il 79% dei giovani intervistati rivela di condividere almeno una delle tante passioni con mamma e papà, un’opportunità unica per spendere del tempo di qualità in casa o fuori casa, che fino a qualche anno fa era solo una chimera. Non a caso in eventi come Milan Games Week & Cartoomics è comune trovare genitori e figli uniti dall’intrattenimento cross generazionale.