La Gillette Bomber Cup “É stata un evento incredibile” secondo il suo testimonial e caster Piz, ma c’è spazio per migliorare.
La Games Week si è conclusa e anche quest’anno ha fatto il piano di pubblico. Tra i tanti eventi esportivi della fiera, la Gillette Bomber Cup (qui vi spieghiamo il nuovo formato) era uno delle più attesi perché ha segnato il ritorno di Fortnite come videogioco competitivo alla manifestazione e sotto gli occhi del grande pubblico italiano. Dallo stand/arena della Gillette, infatti, sono passate più di 5.000 persone mentre in streaming, tra i canali Twitch di Piz, Xiuder e dei diversi team presenti, si sono sintonizzate oltre 500mila persone. Dopo due settimane di qualificazioni, le due squadre finaliste sono state la KEYSTAR, composta da INVICTUS, PARCA e ANDIYYACHE; e la HAMBLE (che poi si è portata a casa la vittoria) composta da ALEX, KYRY e RICBOR. Caster d’eccezione del torneo è stato il pro player italiano del battle royale di Epic Games Riccardo “Piz” Pizzinelli a cui, a manifestazione conclusa, abbiamo chiesto di fare il punto non solo sulla Bomber Cup ma anche sulla situazione competitiva di Fortnite in generale.
Come è andato questo ritorno della Gillette Bomber Cup?
“É stato un evento incredibile, un mucchio di gente si è presentata allo stand che quest’anno era una vera e propria arena esportiva. L’anno prossimo Gillette ha un grossa sorpresa in lavorazione quindi l’hype del pubblico era giustificato”.
Raccontaci il nuovo formato: ha dato lo spettacolo che vi aspettavate o c’è spazio per migliorare?
“Onestamente, il nuovo formato ha sorpassato le mie aspettative: nei gli ottavi e nei quarti online l’hype non era così alto ma qui dal vivo, invece, ha saputo tenere alta l’attenzione del pubblico della Games Week su ore e ore di gameplay.
Secondo te la Games Week è il posto giusto per la Gillette Bomber Cup o pensi che dovrebbe avere il suo evento autonomo?
“Penso non ci sia un evento migliore a livello italiano della Games Week. Raduna un sacco di gente e fa in modo che anche le persone che passano di qui scoprano Fortnite e possano interfacciarsi con la sua scena competitiva”.
Secondo te, per rivitalizzare la scena competitiva, è meglio una presenza forte da parte di Epic o il moltiplicarsi di eventi più piccoli con sponsor di rilievo come Gillette?
“Per me è indispensabile la presenza di entrambi, sono due membri della stessa squadra che corrono per la vittoria. Epic deve continuare a spingere e mantenere il suo circuito pieno di tornei. Allo stesso tempo brand come Gillette devono predisporre degli eventi mese dopo mese, anche due volte l’anno per cominciare, in modo tale da avere sempre tornei per cui allenarsi e in cui competere”.
Come pensi stia andando Fortnite in Italia e che scenario prevedi in futuro?
“Al momento Fortnite in Italia è uno dei titoli più giocati e continuerà a esserlo per anni. Il suo futuro dipende da noi creator ma, per la maggior parte, da Fortnite stesso e dalle decisioni che Epic prenderà. Nei prossimi mesi si potrebbero presentare grossi eventi come quello del 3 dicembre che avrà al centro il cambio della stagione. Se l’hype resta alto il gioco continuerà a stare bene”.
Cosa suggeriresti ad un brand che vuole avvicinarsi al mondo degli esports?
“Per avvicinarsi al mendo degli esports è indispensabile valutare bene come investire il capitale disponibile e distribuirlo nel corso di un anno intero, non di un singolo evento. Si potrebbe estendere la durata della competizione su tre mesi con una parte online e poi una dal vivo alla Games Week. Mi piacerebbe vedere eventi come la Gillette Bomber Cup che non stiano in piedi solo per due settimane ma che abbiano un capitale distribuito su tutto l’anno”.