Abbiamo provato la beta chiusa di Stormgate, il nuovo videogioco di strategia in tempo reale che vuole imporsi sul panorama esportivo.
Quando abbiamo intervistato il direttore di produzione di Stormgate Tim Morten, il nuovo RTS che farà concorrenza a Starcraft, lui ci ha detto che “i classici sono eterni e verranno giocati ancora per decenni. La community, però, sente il bisogno di qualcosa di nuovo all’interno dello spazio dei giochi strategici in tempo reale e noi crediamo di aver realizzato proprio il gioco che i fan si aspettano”. Dopo aver passato due settimane in compagnia della beta chiusa di Stormgate, possiamo dire che, a livello embrionale, le parole di Morten possono considerarsi veritiere.
Stormgate è prima di tutto un successore spirituale di WarCraft e StarCraft e si posiziona esattamente nel mezzo dei due per quanto riguarda uno dei fattori più importanti: il flusso di gioco. Più rapido di WarCraft, meno impetuoso di StarCraft, questo gioco riesce a mettere a terra una velocità di interazione tra unità che non arranca e non spiazza, un ottimo traguardo per intercettare chi non riesce a trovarsi a casa in nessuno dei due storici titoli Blizzard. Essendo gran parte dello studio di sviluppo composto da veterani di Irvine, poi, la familiarità con i due titoli di riferimento c’è ma non è mai abbastanza da far venire ai veterani una spiacevole sensazione di già visto.
Le fazioni del gioco completo saranno tre ma nella beta ne sono disponibili solo due: Vanguard (gli umani) e Infernal (i demoni) ora in un eterna lotta per la salvezza dell’universo. I primi ricordano molto i Terran di StarCraft 2 con carri armati, mech, soldati ed equipaggiamento futuristico. I secondi, invece, hanno un po’ il sapore degli Zerg ma hanno un’identità molto forte e delle meccaniche che ci hanno fatto divertire. Gli infernal, secondo noi, sono il vero asso nella manica del gioco, almeno finché non verrà annunciata la terza fazione del corso della prima metà del 2024. Il periodo di accesso anticipato, infatti, inizierà il prossimo luglio e supportando il progetto su Kickstarter è possibile avere una settimana di accesso in anteprima.
Il difetto principale che abbiamo riscontrato, mettendo da parte tutto ciò che è chiaramente in sviluppo (come il bilanciamento), è che, a livello artistico, la Vanguard è poco originale. Sono i soliti soldati con i soliti carri armati e le solite strutture di base. Sono divertenti da giocare e saranno i protagonisti della campagna il cui primo atto debutterà in early access, ma, a livello visivo, non offrono nulla di nuovo. Per quanto riguarda il gameplay, questa fazione ha un ottimo dinamismo, attacchi potenti e un buon passo di gioco e ha nel posizionamento sul campo di battaglia il modo migliore di conquistare la vittoria.
Gli infernal, essendo basati letteralmente sulla morte, sono una fazione che punta sui grandi numeri e su una meccanica di corruzione. Creando un terreno corrotto prima nella base e poi nei punti nevralgici, infatti, le unità guadagnano salute extra che però inizia a consumarsi non appena viene lasciata l’area speciale. I lavoratori della base hanno accesso a questa sovra-salute e questo ci è parecchio piaciuto. Le strutture degli Infernal, poi, vengono su in un attimo e generano le unità in pochissimo tempo ma hanno dei token limitati di creazione. Per questo, al contrario della Vanguard che punta sulla posizione, gli Infernal puntano sul tempismo. Creare tante unità insieme per un assalto coordinato sembra essere la strategia più efficace, e poi potrete evocare draghi aspira-anime, ragni alti 15 metri e tutta una serie di creature strane e affascinanti.
Quello nei confronti di Stormgate non può che essere un ottimismo cauto perché c’è ancora molta strada da fare (e un’intera fazione da rivelare) prima dell’uscita. Il bilanciamento non è ancora al punto giusto e lo stile artistico è ancora embrionale a livello generale e un po’ troppo simile al passato per quanto riguarda la Vanguard. Il flusso di gioco, le interazioni, la gestione delle risorse, la visione del team di sviluppo e il piano a lungo termine di supporto del gioco non solo per il pubblico casual ma anche per quello competitivo però, fanno ben sperare. Sembra infatti che, una dopo l’altra, molte delle richieste di novità e aggiornamento della community di appassionati stanno venendo esaudite, e nella nostra intervista trovate spiegati tutti i piani che Frost Giant Studios ha per gli esports di Stormgate.
Dopo questa fase di closed beta il gioco tornerà sotto i ferri per prepararsi all’early access che, secondo noi, durerà almeno un anno in modo tale da arrivare al lancio con un prodotto immacolato e degno di raccogliere il testimone di colossi come StrarCraft e WarCraft. Il Dreamhack di Atlanta appena conclusosi ha dimostrato che l’interesse per il gioco c’è sia lato pro player sia lato spettatori: ora tocca a Frost Giant portare a termine la sua epopea e creare quello che a tutti gli effetti è lo StarCraft 3 che i fan non hanno mai ricevuto.