Le carte del popolare gioco targato Wizards of The Coast affascinano e spaventano a causa del loro costo nonostante giocare sia economicamente accessibile. Come funziona questo mercato?
Wizards of the coast è riuscita, con un’abilissima mossa di marketing a budget zero destinata a finire nei manali universitari, a riportare il proprio gioco di punta, Magic: The Gathering, su tutti i giornali e social network. Pochi mesi fa il popolarissimo rapper Post Malone, uno dei musicisti più ascoltati del mondo almeno stando a guardare i suoi numeri su Spotify pari circa 65 milioni di ascolti mensili, ha acquistato la carta The One Ring, nella sua versione dove spicca l’incisione in caratteri Tengwar nella lingua di Mordor, per due milioni di dollari. Da quando è stato annunciata la stampa dell’espansione Tales from Middle Earth, cioè il set ispirato alla popolare Triolgia scritta da J. R. R. Tolkien, è stato svelata una versione della carta rappresentativa dell’Unico Anello di cui esiste al mondo una singola copia. All’interno di determinati pacchetti di carte chiamati “collector’s booster” c’era infatti la possibilità di ritrovare il “tessoro”, potendo poi scegliere di trasformarsi in un novello Gollum, rimirando la carta per anni sperando addirittura di aumentarne il valore nel tempo.
The guy who pulled “The One Ring” Magic card worth $2,600,000 took this video before sending it in for grading… pic.twitter.com/Tyia2GtmiG
Non è stata questa la scelta di Brook Trafton, il fortunatissimo analogo di Smeagol in questa storia, capace di ritrovare l’anello dopo circa un mese di setaccio da parte del mondo intero: anziché accettare le numerose tentazioni derivanti dal possedere un oggetto così prezioso, ha preferito sbarazzarsene subito, regalando però un’emozione non da poco ad un grande appassionato del gioco Wizards, Post Malone appunto.
Non basterebbe però la grandissima passione per il gioco di Austin Richard Post, sottolineata da numerose partecipazioni del cantante e produttore di Syracuse ad eventi e contenuti a tema Magic: The Gathering, a giustificare un acquisto ad un prezzo simile. I rapper sono sì miliardari ma non per forza degli imbecilli: probabilmente due milioni di dollari non solo è una cifra congrua per ottenere una carta di Magic unica al mondo, potrebbe addirittura risultare un “long-term investiment” se qualche altro compratore dovesse aver voglia di diventare il nuovo “Lord of The Ring”, titolo ora meritatamente ottenuto da Post Malone.
Post Malone buying the 1/1 One Ring Magic The Gathering card valued at $2 million+ is the coolest nerd thing of all time pic.twitter.com/Nr5ssJky4Q
La transazione, documentata in un bellissimo video postato successivamente sui social network, è risultata la più alta della storia per una carta di Magic superando, di molto, la precedente in cui il rapper era comunque protagonista: fu lui ad acquistare un Black Lotus autografato dal disegnatore Cristopher Rush, scomparso nel 2016, per 800.000$.
In questo articolo cercheremo di spiegare quale sia il motivo che ha reso le carte di Magic, in alcuni casi, oggetti così ricercati e costosi. Solo la loro rarità intrinseca e quindi il numero di copie in circolazione? Un autografo originale tracciato sulla carta? Un disegno alternativo proposto dalla stessa Wizards of The Coast? Oppure la potenza, nel gioco, di questi rettangoli di carta alti 8.8 cm e larghi 6.3?
Mercato di seconda mano
Le carte di Magic hanno un valore sul mercato di seconda mano da quando esistono. Chi scrive questo pezzo ha cominciato a giocare nel 1995, quando il titolo riceveva la prima stampa in italiano della sua ormai trentennale storia, dopo i due anni di rodaggio delle prime edizioni, recuperabili solo in inglese. Magic fu presentato nel 1993 al Gen Con, una popolare fiera dedicata ai giochi di ruolo, wargame e giochi di carte. Il primo impatto col gioco, solitamente, è anche il primo impatto con i venditori, più o meno onesti, che popolano i vari negozi sparsi in tutto il territorio italiano. Quando un nuovo giocatore è abbastanza fortunato da “sbustare” una carta di valore in una bustina, non è raro osservare gruppi di persone correre a circondarlo cercando di piazzare l’offerta migliore.
Questo aspetto del gioco rappresenta la classica croce e delizia per Wizards. Il mercato di seconda mano, per molti, ha tenuto in vita Magic durante questi trenta lunghi anni, rendendolo sempre più forte di anno in anno. Eppure il costo delle carte ha impedito a tantissimi potenziali giocatori di entrare in contatto col prodotto e ne ha spaventati altrettanti dopo un affare andato male o un improvviso crollo nel valore della propria collezione. Nonostante la totale avversione da parte della casa madre, almeno nelle comunicazioni ufficiali, relativamente all’alto valore delle carte, il trader di Magic è persino diventato un lavoro ed esistono milioni di collezionisti in tutto il mondo interessati ignoranti persino delle regole ma interessati solamente a possedere le carte più costose.
Siamo quindi di fronte ad un vero e proprio mercato, con delle regole difficilissime da assimilare ed un andamento spesso imprevedibile, in cui girano moltissimi soldi. Esistono siti divenuti popolari occupandosi solamente di “finanza” legata alle carte di Magic e non c’è portale specializzato sul gioco che non presenti le informazioni sul costo delle varie carte. Valore, sia chiaro, molto lontano dal valore nominale dell’oggetto, ma guidato esclusivamente da domanda e offerta. Capire come si muovano entrambi questi fattori nell’incrociarsi poi nel prezzo giusto per una carta, dipende da moltissime motivazioni.
Reperibilità delle carte
Ad agosto 2023 Magic ha compiuto trent’anni. Le prime bustine mai messe in circolazione appartengono ai set definiti Alpha, Beta e Unlimited, cioè le prime stampe del gioco pubblicate negli Stati Uniti. Si stima che del primo set del gioco siano state distribuite circa 2.6 milioni di carte: quante invece siano ancora in circolazione (e in buono stato) è difficilissimo addirittura da ipotizzare. Più che naturale, quindi, individuare nella reperibilità il primo criterio per stabilire il valore di una carta. Praticamente tutte le carte del set Alpha valgono moltissimo, a causa appunto di numeri davvero esigui della tiratura.
Così come per i fumetti, o per qualunque altro oggetto da collezione, l’oggettiva difficoltà nell’entrare in possesso di carte stampate 30 anni fa sopravvissute a mille peripezie, è un altro fattore capace di aumentare il valore delle vecchie carte di Magic rispetto a quelle nuove. La differenza di prezzo, però, tra una carta tutt’ora utile a livello di gioco uscita nel set alpha e una carta invece ingiocabile, ma della stessa rarità, è abissale. Un “Uccello del paradiso” del set alpha, tenuto discretamente, può arrivare a valere 4500$ mentre un “Fuoco Fatuo” perfettamente conservato vale circa 1000$ nonostante, appunto, si tratti di due carte dalla stessa identica tiratura.
La potenza delle carte
All’interno dell’incredibilmente vasta e frastagliata fauna che popola i negozi di Magic in tutto il mondo una porzione molto abbondante di giocatori è composta dai giocatori competitivi. Ogni giorno, nella sola Roma, vengono organizzate decine di tornei in vari negozi; per partecipare agli stessi, spesso, c’è bisogno di un mazzo adeguato in cui sono presenti solamente carte originali. Anche nel 1995, durante la nascita in Italia del fenomeno, si organizzavano tornei in birrerie o locali e le carte più potenti e giocate avevano già allora costi molto più alti rispetto alle carte meno forti.
Ricordo ancora il “prezziario” delle carte che veniva consegnato dal negoziante di un popolarissimo negozio romano, pioniere in città di quest’hobby e rivenditore ufficiale dei vari pacchetti. Un “Drago di Shivan”, tra le creature di Magic più iconiche della storia e più potenti all’epoca, costava 30.000 lire. Un Mox Sapphire, edizione unlimited, 180.000 lire e un Black Lotus circa 240.000 lire. Cifre altissime anche per l’epoca ma assolutamente non paragonabili al costo delle ultime due carte al giorno d’oggi, valutate rispettivamente 3500€ e 13000$ (prezzi media dell’ultimo mese tratti dal sito MKM). Un Dragon di Shivan, sempre di edizione unlimited, costa solo 190€, invece.
Perché? Perché la differenza di gameplay tra le due carte è abissale, infatti Mox e Lotus sono addirittura state inserite dai giocatori nella cosiddetta “Power 9” la lista delle nove carte più forti di Magic: un vero e proprio “errore di design” nel gioco, presenti infatti solamente nei set Alpha, Beta e Unlimited e poi eliminate per evidenti motivi di gioco dal primo set stampato su grande scala in tutto il mondo e in tutte 5 lingue chiamato Revised
Flash-forward al 2023. Anche oggi una carta più potente, quindi più giocata, cioè con più domanda, ha un costo molto superiore ad una carta meno impattante a livello di gioco. Prendendo ad esempio il nuovo set ispirato al Signore degli Anelli, una delle carte più ricercate è “Orcish Bowmaster”, ad oggi valutata dagli addetti ai lavori sui 45 € a copia. “Gandalf The White”, invece, si riesce a recuperare a circa 10 €, nonostante sia molto più rara della precedente e notevolmente più iconica, visto il soggetto rappresentato.
Si potrebbe pensare quindi all’effettivo utilizzo in game come unico metro di valore economico per le carte di Magic nel 2023? Non proprio, soprattutto perché molte carte fortissime stampate negli ultimi anni verranno riproposte come ristampe negli anni successivi, così da aumentare la disponibilità e diminuire il costo.
Ristampe delle carte: Reserved List
Torniamo quindi al Drago Di Shivan di cui sopra. Nonostante si tratti di una delle carte più famose di Magic e ai fini di spiegazione abbiamo scelto una delle sue edizioni più rare, cioè Unlimited, il suo costo non né eccessivo né paragonabile ad un pezzo della Power9. Il punto è che il Drago di Shivan è stato ristampato innumerevoli volte in altrettante espansioni nel corso di questi 30 anni. Al contrario, Mox e Black Lotus sono del tutto spariti dopo i primi due anni e tre set: la stessa fine hanno fatto alcune altre carte troppo potenti e non solo, accumunate dalla cosiddetta “Reserved List”, un esperimento più unico che raro all’interno del mondo dei giochi.
Nel 1996, per l’esattezza il 4 marzo, Wizards of The Coast pubblicò una lista di carte con la promessa di non ristamparle mai più in nessuna futura edizione. La mossa fu una risposta alle ferocissime critiche arrivate da parte della community dopo l’uscita del set Chronicles, un’espansione contenente praticamente solo ristampe. I vari giocatori e collezionisti videro crollare notevolmente il prezzo delle loro raccolte, generando malcontento e una prima crisi delle vendite. La casa madre, probabilmente spaventata dalla reazione, decise quindi di siglare una promessa con la community, chiamata appunto Reserved List.
Questo documento è stato ritoccato nel 2002 e successivamente nel 2010, riscrivendo alcune regole di inserimento delle carte all’interno dello stesso. La buona fede di Wizard of the Coast, su cui però in moltissimi faticavano a credere, sinora è stata mantenuta. Non ci sono state eccezioni di ristampa per le carte più importanti e antiche, almeno non in un’edizione giocabile nei tornei ufficiali. Ecco spiegato il motivo della differenza di prezzo tra il Drago di Shivan, di cui alcune edizioni sono reperibili per addirittura 0.50€, e altre carte presenti invece nella lista. Aggiungiamo pure che oggi come oggi il drago è una carta obsoleta e scarsa, per il gioco moderno, anche se questo non ha impedito ad alcuni pezzi della Reserved List di toccare cifre abbastanza incoerenti con il loro, scarsissimo, potere di gioco, appunto perché non saranno mai oggetto di ristampa.
Carte firmate o “alterate”
Non tutti i giocatori sono uguali, c’è chi gioca mazzi di controllo o chi preferisce mazzi aggressivi. Anche i collezionisti, sono molto diversi tra loro. C’è chi ritiene una carta autografata dal suo autore “un’offesa” alla carta stessa mentre la maggior parte dei collezionisti farebbe a gara per assicurarsi una copia autografata di un Thoughtseize. Post Malone ad esempio è tra i secondi: l’acquisto per 800.000$ di uno dei pochissimi Black Lotus Alpha autografati dal suo disegnatore di cui si conosca l’esistenza ne è la prova. Questo tipo di oggetti sono di sicuro i più affascinanti tra quelli visti sinora. Falsificare una firma, infatti, non è complicato e quindi all’interno del mercato chi ricerca carte firmate deve non solo valutare lo stato di conservazione della carta ma anche l’originalità dell’autografo.
Discorso ancora più complesso per le carte “artworkate”, cioè carte su cui è stato ridisegnato qualcos’altro durante eventi o fiere, sempre dai disegnatori originali. Un po’ come il mercato degli schizzi appartenenti ai grandi artisti: se si trovasse un fazzoletto da pranzo su cui Picasso avesse disegnato degli spunti per il guernica, pensate che non avrebbe un alto valore economico? Ovviamente nel caso delle carte sulle quali sia stato ridisegnato i collezionisti sono unanimi: quella è una carta rovinata. Verissimo, ma dipende da chi. Alcune carte “migliorate” dagli stessi artisti nelle varie convention sono state addirittura trasformate in un set di immagini tutte correlate. Nei mazzi di Magic si possono inserire solo quattro copie della stessa carta che, quindi, hanno tutte un identico disegno. Gira un bellissimo set di Tartarughe Ninja disegnate su un X da Y, oppure i quattro cavalieri dell’apocalisse ritratti su Z.
A seguire, chi più ne ha più ne metta, arrivando a ridisegnare interamente una carta con soggetti magari appartenenti ad altri mondi di fantasia, ad altri universi narrativi molto famosi ed amati come Star Wars, supereroi Marvel o il Signore degli Anelli. L’idea dei disegni diversi per alcune carte iconiche, riproposte in espansioni differenti sottoforma di ristampe molto rare, non è venuta a Wizards of The Coast l’altro ieri, ma è ormai vecchia di circa dieci anni. La prima volta furono tantissime terre a ritrovare nuova linfa vitale all’interno dell’espansione Zendikar Rising sotto forma di Expedition. Sbustando centinaia di pacchetti ci si poteva imbattere in una versione alternativa di carte molto vecchie e utili come le cosiddette “fetch”. Queste carte raggiunsero subito un costo molto elevato e l’iniziativa piacque molto ai giocatori, tant’è che venne riproposta in varie salse fino alla situazione odierna, dove forse qualcosa è realmente sfuggito di mano.
Mentre il numero dei giocatori saliva a dismisura, così come il fatturato generato dal gioco arrivava ad addirittura un miliardo di dollari l’anno nel 2022, Wizards of The Coast ha cominciato ad interessarsi anche dei suoi fan più bistrattati, i collezionisti. Da qualche anno infatti vengono stampati prodotti totalmente dedicati a loro che promettono addirittura di rappresentare ottimi investimenti economici. Nel 2023 esistono decine di versioni diverse della stessa carta, soprattutto se è molto famosa e giocata in più formati del gioco. L’anello solare, ad esempio, è una delle prime carte stampate nel 1993 ed è ancora oggetto di continue ristampe, alcune addirittura costosissime come quelle realizzate per il set di Lord of The Rings, dove è presente anche l’unico anello di Post Malone.
Wizards ha infatti imparato la lezione di chi disegnava sulle carte di Magic i personaggi di Star Wars ed ha cominciato lei stessa a stringere accordi con altri proprietari di IP molto famose partendo da The Walking Dead. La prima reazione dei fan più sfegatati sui social è stato un rifiuto totale. Ancora oggi, dopo anni ormai di Universes Beyond (questo il nome dato a tutte le carte con un concept proveniente dall’esterno del mondo di Magic), moltissimi non concepiscono di dover utilizzare Frodo Baggins in un combattimento senza esclusione di colpi contro un Juzam Djiin.
Il mercato casual, cioè la fetta più grande di utenza, la pensa però diversamente ed ha apprezzato le nuove carte, utili anche soprattutto ad avvicinare nuove persone al gioco. Molti fan di Fortnite o di League of Legends, ad esempio hanno sentito parlare del Secret Lair dedicato al loro videogioco preferito ed hanno così scoperto Magic, acquistando per loro un oggetto da collezione (i secret lair sono scatole acquistabili unicamente dal sito ufficiale con dentro dalle cinque alle 10 carte: poco utili per giocare ma dedicati ai collezionisti).
Ancora più persone, ovviamente, sono venute a conoscenza del gioco Wizards proprio grazie al Signore degli Anelli di cui erano fan. La potenza infatti del set dedicato al capolavoro tolkeniano è proprio quella di aver dato a tutti gli appassionati di LOTR un campo di battaglia su cui giocare con i propri personaggi preferiti del tutto inesistente in precedenza. Arriviamo quindi all’ultima “follia” in termini di carte rare. Oggi come oggi la stampa di un singolo set di Magic prevede milioni di pacchetti in tutto il mondo e in tutte le lingue. La reperibilità di una carta, ovviamente, non è più un problema e il prezzo viene guidato solamente dalla potenza della stessa, a meno che non venga generata della scarsità artificiale.
L’ultima ristampa dell’anello solare, infatti, è proprio relativa al set del signore degli anelli dove l’iconico anello, sicuramente il più famoso del mondo di magic, è stato stampato in una versione forgiata per i elfi, una per i nani e una per gli umani. Queste tre edizioni hanno tre disegni diversi e sono molto rare, soprattutto nella loro versione numerata. Esistono infatti solamente 300 copie del Sol Ring degli Elfi, 700 di quelle dei Nani e 900 di quelli degli umani. I numeri utilizzati per le quantità sono una citazione allo stesso Signore degli Anelli, bellissima tra l’altro (“Tre furono dati ai re degli elfi …”). Il valore economico di queste carte è sin da subito schizzato alle stelle, con alcuni oggetti che superano i 10.000 $, sempre che si riescano a rinvenire dalle milioni di bustine stampate.
E quindi?
Nonostante le regole enunciate in questo articolo, riguardanti reperibilità, potenza, possibilità di essere ristampate e particolarità nel disegno (con edizioni numerate o addirittura uniche), risulta comunque complicatissimo indovinare il valore di una carta senza utilizzare un sito specializzato come MKM o Cardmarket. Il costante aumento del numero di carte ed edizioni unito all’aumento del numero dei giocatori e quindi dell’interesse globale su Magic: The Gathering ha reso quasi imprevedibile capire le oscillazioni di mercato nonché le carte su cui investire e quelle, invece, senza futuro. Con l’arrivo della Pandemia di Corona Virus nel 2020, ad esempio, Magic cartaceo ha chiuso i battenti in tutto il mondo per volontà di Wizards of The Coast di preservare a salute di negozianti, arbitri e giocatori. L’urlo di buona parte della commununity “Magic è morto” si è levato altissimo e convintissimo e molti collezionisti hanno addirittura venduto le loro collezioni.
Commisero tutti un grave sbaglio: gli anni più redditizi di Magic sono proprio quelli dalla pandemia in poi e i costi delle carte sono in alcuni casi addirittura decuplicati. Il gioco organizzato è in salute, Wizards è in salute e le collezioni sono ancora molto costose. Nessuno può sapere se la bulimia di prodotti alla quale Wizards ha sottoposto la proprio community possa davvero uccidere un gioco che ha attraversato addirittura epoche storiche differenti, nonché la internet economy nella sua interezza uscendo tutte le volte indenne o addirittura rinforzato. Di certo il sottile equilibrio che lega negozianti, collezionisti e giocatori sembra essere la formula magica per l’inattesa longevità di Magic e il suo perseverare, riuscendo a rinnnovarsi, in questi trent’anni. Risulta infatti evidente che Magic non è un prodotto dove guadagna solo Wizards of The Coast ma un mercato dove si possono generare molti soldi, anche come privati collezionisti.
I gufi più spietati aspettano Wizards al primo passo falso, per poter gridare “Io l’avevo detto”, mentre si sbrigano a vendere la loro costosissima collezione. Al momento però i maghi californiani non somigliano al Balrog o a Gandalf impegnati nella lotta sul ponte di Khazad-dûm, pronti a cadere al primo scricchiolio. Stando a vedere i numeri, anzi, Wizards of The Coast sembra più un Re Mida capace di trasformare la carta, o forse sarebbe meglio dire le carte, in oro.