Siamo stati all’Intel Extreme Masters di Katowice per seguire uno degli eventi esports più importanti al mondo.
Quando nel 2007 ad Hannover si tenne il primo Intel Extreme Masters della storia, Katowice era ancora fuori dai radar dell’esports. Cittadina mineraria fondata nel 19esimo secolo in piena rivoluzione industriale, Katowice in origine faceva parte della regione tedesca della Slesia prima che questa a fine Prima Guerra Mondiale venisse divisa in due con la città che passò in mano alla Polonia. Dal 2013 l’Intel Extreme Masters, uno dei più importanti eventi mondiali nella storia dell’esports, fa tappa ogni anno proprio a Katowice che si trasforma nella capitale del gaming competitivo. Benché nello scacchiere di potere abbia perso importanza rispetto ad altri eventi, rimane ancora oggi il torneo che ogni giocatore vorrebbe vincere.
Crisi? Nessuna
A Katowice sono state forgiate dinastie, giocatori sono diventati leggende. L’Intel Extreme Masters nel suo complesso è un circuito di caratura mondiale, i cui eventi sono realizzati dal tournament organizer ESL, storico brand dell’esports e tuttora il più importante al mondo, con il supporto di Intel. Nonostante il settore stia oggi vivendo una crisi globale dovuta alla bolla causata dal Covid19, la realtà è che eventi come questo non ne soffrono assolutamente.
La stessa Intel continua a sostenere il circuito, inclusa la tappa di Katowice dalla quale è anche iniziata la collaborazione per la stagione 2024 con Acer, altro brand di influenza globale diventato partner esclusivo e che ha approfittato dell’evento per presentare anche in Europa il nuovo monopattino elettrico chiamato, senza sorprese, Extreme.
L’esports, quello vero
Nel tempo la sede principale del circuito è diventata Katowice, eletta capitale degli esports: di qui sono passati i migliori giocatori di Counter-Strike, di Warcraft 3, di Quake, Dota 2, Starcraft II, League of Legends, Rainbow Six Siege, persino Fortnite. A ospitare gli eventi è sempre la Spodek Arena, chiamata amichevolmente l’astronave per la sua forma che ricorda un ufo nell’immaginario collettivo. Il torneo più sentito è indubbiamente quello di Counter-Strike, titolo di Valve giunto alla versione CS2, capace di riempire la Spodek Hall da quasi 15.000 posti: tutti sold-out.
Nell’esports di oggi, in cui si pensa più allo spettacolo di contorno che alla competizione, Katowice rappresenta uno degli ultimi barlumi di esports nudo e crudo, in cui la competizione è lo spettacolo principale e non un fattore secondario. Ascoltare un’intera arena esultare per giocate incredibili, osannare i migliori giocatori, disperarsi quando i beniamini di casa dei polacchi Ence vengono sconfitti, è un’esperienza che chiunque dovrebbe fare per comprendere, davvero, che tipo di fenomeno siano gli esports.