La community di Helldivers 2 si è fatta sentire così tanto che Sony ha abbandonato l’obbligatorietà su Pc del login a Playstation Network.
Vedere un gran gioco come Helldivers 2 avere le recensioni più recenti su Steam nella fascia “Maggiormente Negative” è inspiegabile, soprattutto viste le infinite lodi che il gioco ha meritatamente ricevuto all’uscita. Nessuno riusciva a credere che un titolo live service fosse riuscito a emergere dalla palude della mediocrità per sfociare nella grandezza.
Humor, gameplay solidissimo, progressione intrigante, missioni rigiocabili all’infinito e una community estremamente attiva sono stai i tratti distintivi del titolo sviluppato da Arrowhead Studios che ha fatto un debutto, proverbialmente, col botto. Il fatto che il gioco sia uscito anche su Steam, poi, è un altro miracolo perché lo studio di sviluppo è di proprietà della Sony che mai ha fatto uscire contemporaneamente un suo prodotto su PS5 e su Steam.
Questa volta però, è stata fatta un’eccezione e si è dimostrata la mossa vincente: i numeri (e le vendite) sono esplosi e la playerbase è rimasta estatica dal poter giocare con i propri amici su console. Il review bombing (la pratica di inondare un videogioco di recensioni negative) degli scorsi giorni, ora rientrato, è stato dovuto a una promessa infranta, non da parte degli sviluppatori ma della casa madre: Sony.
Nei primi giorni successivi all’uscita del gioco, l’obbligatorietà di avere un account PSN (PlayStation Network) per accedere è stata rimossa ai giocatori su Pc per alleggerire il traffico sui server in difficoltà. All’inizio di maggio, però, Sony ha deciso di reinserirla, probabilmente per gonfiare i suoi numeri grazie alla straordinaria popolarità del gioco ra gli utenti su pc. Questo, però, ha causato un’ondata di ribellioni tanto da chi non voleva fornire i propri dati a Sony (citando tra le ragioni anche le brecce passate nella sicurezza dell’azienda che hanno causato la fuoriuscita di dati) quanto da chi vive in nazioni dove il PlayStation Network non è disponibile.
Così è nato il bombardamento di recensioni negative di protesta ma, dopo le scuse del CEO di Arrowhead Studios Johan Pilestedt, è arrivato il messaggio di Sony che alzava la bandiera bianca: niente più account PSN obbligatorio, Helldivers è salvo. Raramente nella storia dei videogiochi abbiamo assistito a un reverse-review bombing in cui gli utenti arrabbiati sono andati a modificare le loro opinioni irose per restaurare la reputazione del gioco. Eppure questo è ciò che è successo in una mossa che dimostra il potere di una community unita.
Questa vicenda è una rara boccata d’aria fresca in un momento per l’industria dei videogiochi che sta vedendo sempre più cattive decisioni arrivare dall’alto nel nome del profitto. L’ultima, in ordine di tempo è stata la decisione di Microsoft di chiudere Arkane Austin (gli autori di Prey) e Tango Gameworks (gli autori di The Evil Within e Hi-Fi Rush) per concentrarsi su altri titoli più rilevanti. Il mondo dello sviluppo indipendente e le community appassionate sono ciò che sta tenendo viva l’energia autoriale e creativa di questa industria. Come direbbero i rappresentanti della Super Terra: “Tutto nel nome della democrazia”.