Continuano gli attacchi Ddos ai T1, ormai incapaci di allenarsi in modo costante e proficuo con Faker che si appella a Riot Games.
Negli ultimi anni gli attacchi informatici alla sede e agli uffici dei T1 sono stati una costante ma è solo negli ultimi mesi, in particolare a partire da dicembre 2023, che tali attacchi si sono intensificati vietando di fatto a Faker e compagni di allenarsi in modo ottimale. Nei primi mesi del 2024 gli attacchi si sono estesi persino ai game di Lck, il campionato coreano, costringendo la direzione di gara a sospendere le partite dalla LoL Park Arena di Seoul e a trasmetterle in differita, senza pubblico. Se però per l’Lck la situazione è stata risolta, trovando la giuste contromisure, per i T1 non sembra essere cambiato nulla.
Faker e le SoloQ
A inizio giugno i T1 avevano lanciato un appello pubblico a Riot Games chiedendo un aiuto concreto per risolvere il problema. I giocatori della squadra quattro volte campione del mondo di League of Legends, e tuttora in carica, sono impossibilitati a trasmettere le proprie partite in streaming (che per giocatori e team rappresentano una via di entrate economiche soprattutto grazie agli accordi con brand e sponsor) e hanno dovuto cambiare il loro modo di allenarsi. Kkoma, l’head coach del team, ha raccontato che ormai l’intero edificio con il suo IP Network viene costantemente preso d’assalto dagli attacchi Ddos.
Lo stesso Rekkles, support dell’academy, aveva spiegato come il problema non riguardasse più solamente il team A di League of Legends ma anche il proprio team B e persino il roster di Valorant dei T1, con disconnessioni continue che, oltre a non permettere ai giocatori di allenarsi a dovere, creano numerose situazioni di stress. Faker, nel recente episodio della serie “The Throphy Room”, ha sottolineato come tale situazione a lungo andare andrà a minare la loro competitività, ma non solo: “Se questi attacchi continuearanno, andrà gradualmente a corrompere lo stesso valore degli esports. Una situazione preoccupante ma il nostro obiettivo rimane fare del nostro meglio anche in queste circostanze”.