Di recente la percentuale di crescita delle gamer in Asia ha superato abbondantemente il tasso di crescita medio.
In Asia le donne stanno sfondando il soffitto di cristallo degli Esports. Giocatrici come Xia “Axx” Bi, la prima player al mondo di Dota 2 a competere nel sistema Dota Pro Circuit per una qualificazione importante, e Li “ViVi” Wei, la prima donna a competere nella World Cyber Arena, hanno contribuito ad accrescere gli spazi dedicati alle donne nel settore, diventando veri e propri modelli da seguire per le generazioni future.
Ma non sono solo le giocatrici professioniste che si stanno impegnando per creare un’industria sempre più inclusiva: anche le organizzazioni esportive asiatiche si sono messe in gioco. L’anno scorso, la Female Esports League (FSL) ha organizzato i primi tornei Valorant per sole donne del sud-est asiatico. La Female Esports League è il principale circuito di gaming femminile dell’area: fornisce una piattaforma sostenibile per le giocatrici ed è considerata una delle organizzazioni di esports femminili più importanti dell’Asia.
Invece nel 2019 la Callisto Gaming, prima organizzazione di esports femminile con sede a Singapore, raccolse 500.000 dollari di finanziamenti per creare un terreno fertile per le giocatrici nel sud-est asiatico, area che sta conoscendo un vero e proprio boom del gaming. Perfino l’app di appuntamenti Bumble ha deciso di collaborare con Gen. G., una società esportiva fondata in Corea del Sud, per sponsorizzare il Team Bumble, una squadra di Fortnite tutta al femminile. E questi sono solo alcuni degli sforzi fatti in Asia per creare un ambiente di gioco sempre più accogliente per le donne.