Abbiamo provato la beta di Concord, l’hero shooter di Sony in arrivo ad agosto, che ci ha convinto, ma solo a metà.
Il mondo di chi gioca ai videogiochi non è stanco degli hero shooter, è stanco dei progetti che vogliono piacere a quante più persone possibile prendendo il tono canzonatorio dei Guardiani della Galassia e applicandolo a un nuovo universo.
I primi momenti di cutscene in compagnia dei personaggi di Concord sono un concentrato di questo trito e ritrito umorismo irriverente condito con personaggi un po’ troppo stereotipati e una galassia fin troppo familiare.
Poi si comincia a giocare ed è evidente che il lavoro dei game designer in fatto di abilità, hero design e costruzione delle mappe c’è stato ed è stato fatto bene. Gli eroi che abbiamo provato nel corso della beta ci sono sembrati rifiniti, variegati e sinergici, soprattutto quando siamo arrivati alle modalità senza rinascita.
A livello di gameplay, Concord è una stranissima fusione tra Destiny 2 e Overwatch: ha degli eroi con armi e abilità fissi, queste ultime che sembrano prese a piene mani dal pvp del titolo Bungie.
Concord, però, punta anche moltissimo sulla narrativa. Il suo piano è di rilasciare piccoli filmati ogni settimana che raccontino la storia della Northstar, la nave che i Freegunners, dei cacciatori di taglie che combattono contro una non meglio specificata tirannia, usano per andare da un incarico all’altro.
Purtroppo, la partenza è davvero pessima: un concentrato di banalità, citazioni generiche, umorismo spicciolo, e vaghi riferimenti a un contesto più ampio. L’unica speranza su questo fronte è che la storia non solo decolli ma faccia di tutto per dare una personalità vera ai protagonisti del gioco che, al momento, risultano macchiette al limite con l’insopportabile.
Se passiamo al gameplay, però, le cose si fanno decisamente più interessanti. Lo shooting è eccellente e non ci saremmo aspettati nulla di meno visto che lo studio di sviluppo è composto da veterani dell’industria. Il sentimento che dobbiamo associare all’esperienza di gioco, però, è un piacevole disorientamento.
Concord non è veloce come Call of Duty, ma nemmeno preciso quanto Valorant. Non ha (quasi) mai momenti in cui si viene oneshottati come in Destiny ma non ha nemmeno i time to kill eterni degli scontri tra tank di Overwatch.
Non siamo davvero riusciti a capire se gli sviluppatori siano riusciti a realizzare un nuovo tipo di sparatutto intermedio, tra il casual e il tattico, o se c’è talmente tanta confusione tra abilità, mappe, eroi e cose che compaiono a schermo, che i giocatori si ritrovano rallentati e intontiti dall’esperienza.
Poi c’è il problema dei kit degli eroi: alcuni risultano nettamente originali come quello di 1-Off, altri, come quello di Lennox, sono il gameplay loop dei cacciatori su Destiny 2 (revolver, coltelli da lancio e schivate) trasportato su Concord.
La scelta vincente di Firewatch è quella di non adottare un sistema di ruoli fissi (tank, dps, supporto) ma di sfaccettare i suoi personaggi, ognuno con velocità, movimento, armi, abilità e barra della salute unici. Questo da un lato complica il bilanciamento ma dall’altro offre una varietà non da poco in termini di combinazioni, sinergie e risultati.
Il problema starà nel bilanciare i personaggi tutti incentrati al danno con quelli più tattici come i tank o quelli a elevatissima mobilità. Come faranno gli sviluppatori a impedire l’emergere di un meta basato solo sui danni e non sulle strategie? Questa sarà una delle prime domande a cui dovremo rispondere in fase di recensione.
Una delle cose più interessanti che abbiamo incontrato in Concord, poi, è il sistema dell’equipaggio: un roster di 12 eroi da portarsi nelle partite competitive, ciascuno dei quali ha un numero limitato di rientri, esauriti i quali si è costretti a cambiare. Se da un lato è apprezzabilissimo un sistema che schioda i giocatori dai propri main, dall’altro potrebbe emergere una montagna di frustrazione se dovessero esserci delle barriere tra il personaggio che si vuole giocare e quello che il gioco permette di usare.
L’ultimo elemento impossibile da ignorare di Concord è il suo prezzo di lancio di 40 euro. Se la barriera economica mitiga di molto la presenza di cheater, riduce anche il flusso di giocatori iniziali che potrebbero innamorarsi del prodotto e dare agli sviluppatori il tempo di rifinirlo per portarlo al suo stato ottimale.
Concord ha bisogno di molto lavoro di fino, di bilanciamento, di creatività e di profondità. Il comparto tecnico (grafica, audio, ping e fluidità) è impeccabile e dimostra il grande lavoro degli sviluppatori, temiamo solo che il progetto non decolli (o necessiti di un bankrolling eccessivo che potrebbe portarne lo snaturamento) togliendo agli autori la possibilità di invecchiare il proprio titolo come fa un buon vino.
Se anche voi volete provare Concord, Sony avrà un weekend di open beta da oggi 18 luglio alle 19 fino al 21. Noi non possiamo che raccomandarci di dargli una possibilità anche solo per capire cosa gli sviluppatori stanno cercando di realizzare.