Rimane tanta amarezza per il risultato ottenuto dai Campus Party Sparks all’European Masters di League of Legends. Ancora una volta, come nello Spring Split quattro mesi, la formazione italiana è esclusa dal passaggio dei gironi in virtù del terzo posto finale nel Girone A della competizione. Due sconfitte e una sola vittoria che condannano i campioni italiani del PG Nationals Vigorsol a un ruolo da comprimari in Europa.
Come avevamo anticipato alla vigilia della competizione, le avversarie del Girone A non erano irraggiungibili, seppur non offrissero alcuna sicurezza di vittoria. Mousesports e Rogue, rispettivamente prima e seconda nel campionato tedesco e polacco, non sembravano così lontane dalle prestazioni mostrate dai nostri rappresentanti nazionali. Indubbiamente non come lo erano state SK Prime e Splyce Vipers nell’edizione precedente, di gran lunga superiori sulla carta, ipotesi poi confermata sulla Landa.
L’unica vittoria del girone è arrivata contro i portoghesi ForTheWin, un risultato che vale almeno la soddisfazione di aver ottenuto la rivincita dopo la sconfitta dello Spring ma anche di aver migliorato lo 0-3 precedente. Inoltre è la prima vittoria per il coach Cristofaro “Cristo” Di Maggio nell’European Masters dopo sette sconfitte. Contro Mousesports e Rogue Esports Club gli Sparks hanno invece mostrato tutte i loro limiti nella costruzione del gioco dal mid-game in poi. In entrambi i casi sono state giocate due ottime fasi iniziali di partita, in particolare contro i Rogue all’esordio, mai però concretizzate. Il vantaggio ottenuto, più o meno evidente, non ha mai avuto seguito: sia a causa di scelte strategiche poco oculate sia, soprattutto, per il merito degli avversari.
Tedeschi e polacchi hanno fatto pesare la loro migliore coordinazione e sinergia a partire dalle fasi centrali, ovvero nei minuti in cui le singole corsie cessano di avere significato e diventa fondamentale la capacità di muoversi come un’unica entità. I Mousesports, guidati per beffa del destino dall’italo-cinese Zhiqiang “Shadow” Zhao, che si vocifera abbia già un piede e mezzo nella prossima LEC, sono stati l’esempio del dominio di mappa e della evidente sinergia tra i reparti. Nella stessa partita gli Sparks apparivano invece sconnessi tra loro, senza un collante che permettesse ai giocatori di essere tutti insieme al posto giusto al momento giusto.
Closing out the game after a triple kill from @shadowlol01 ?
We're 2-0 in #EUMasters and are thus already qualified for the quarter finals ?#ReadyWillingAble pic.twitter.com/EuF31c5p9G
— mouz @ V4 Budapest ?? (@mousesports) September 17, 2019
La superiorità di Mousesports e Rogue deriva senza alcun dubbio dal livello della competizione nazionale in cui militano. Dopo l’addio all’ESL Meisterschaft e il passaggio al Premier Tour in concomitanza con l’adozione del franchising nella LEC, il campionato tedesco ha guadagnato prestigio e competitività con l’introduzione di due academy dei team principali che militano nell’European Championship: SK Gaming e Schalke04. In Polonia invece sono proprio i Rogue l’academy della formazione principale nella LEC. Un dettaglio che non può non essere considerato nell’ottica di analizzare la prestazione degli Sparks all’European Masters. L’abitudine a giocare ad altissimi livelli è purtroppo un limite per le formazioni italiane: il PG Nationals Vigorsol al momento non riesce a soddisfare il bisogno di un elevato livello competitivo, non per demerito degli organizzatori ma per ciò che attualmente il panorama italiano può offrire, seppur intriso di giocatori provenienti da ogni parte d’Europa.
Il divario tuttavia, almeno con le regioni maggiori, è destinato a crescere. La regola vigente finora sulla presenza di stranieri nel team, limitato teoricamente a due sui cinque titolari, ha aiutato le squadre italiane ad alzare il livello competitivo: richiedere il semplice domicilio anziché la residenza per poter essere considerato non straniero ha spinto diverse società a realizzare una gaming house in modo da accogliere i propri giocatori in Italia, schierando anche tre o quattro import. Una regola che per il 2020 cambierà: sarà considerato local player, e quindi non straniero, chi avrà giocato almeno due split nella Regional League che sceglierà di rappresentare. Il problema è che contemporaneamente leghe come Germania, Regno Unito, Spagna e Francia sono state elevate a un livello superiore, diventano a tutti gli effetti leghe professionistiche con benefit soprattutto per i giocatori che saranno inevitabilmente attirati verso questi campionati piuttosto che altri.
Un altro aspetto da non sottovalutare è la difficoltà degli Sparks nelle partite secche. Finora solo una vittoria e cinque sconfitte in due edizioni di EU Masters ma anche nel campionato italiano hanno incontrato difficoltà. Nello Spring Split la stagione regolare si è conclusa con dodici vittorie e due sconfitte, di cui una all’esordio contro i Samsung Morning Stars, poi finalissti, e contro i Qlash Forge. Nel Summer le sconfitte in regular season sono state addirittura cinque, sempre all’esordio e sempre contro i Qlash Forge e gli SMS, con l’aggiunta degli Outplayed. Eppure in entrambi gli split quando gli Sparks hanno incontrato le stesse formazioni nei turni successivi a eliminazione diretta, giocati alla meglio delle tre o delle cinque, non hanno avuto alcuna difficoltà nel trovare la vittoria, partendo anche da 0-2 come nella finale dello Spring.
Gli Sparks sono una squadra a due facce: con enormi difficoltà nelle Bo1 e più serenità nelle Bo3 o Bo5. Indice che si tratta di una squadra matura, che sa evolversi, adattarsi, riconoscere i propri errori e con una tenuta mentale da primi della classe: non avrebbero altrimenti vinto due titoli nazionali consecutivi, senza dimenticare che sono attualmente imbattuti nelle serie dei playoff con tredici game vinti e cinque persi. In tal senso il formato attualmente utilizzato all’European Masters non aiuta di certo: giocare appena tre Bo1 non è esaustivo delle potenzialità di una squadra. Aumentano pertanto i rimpianti: perché secondo questi dati, una volta superato il girone, le possibilità per gli Sparks di arrivare in fondo al torneo aumentano non di poco.
L’EU Masters proseguirà ma gli Sparks si dovranno accontentare di guardare le partite dal divano. Per loro è iniziato il meritato riposo dopo una lunga ed estenuante stagione competitiva. Un ringraziamento speciale va a giocatori e staff che hanno unito la comunità italiana nel tifare compatti: grazie Markus “Acidy” Kapp, in corsia superiore, Robin “RawbinIV” Eggenberger, in giungla, Nikita “Librid” Frunza, in corsia centrale, Rolandas “Optimas” Vincalovicius” e Oleksandr “Efias” Yankovich in corsia inferiore. Senza dimenticare le due riserve Silverio “Deidara” Masi e Fabrizio “Gine” Ginestroni e, immancabilmente, il coach più titolato d’Italia: Cristofaro “Cristo” Di Maggio.
L’Italia all’European Masters non è ancora del tutto scomparsa, però. C’è ancora il nostro Shadow dei Mousesports che, ottenuta la qualificazione ai quarti, è pronto ad andare in fondo alla competizione.