Nelle difficoltà emergono i vincenti. Il Covid 19 ha fermato gli sport mainstream, ma non ha ancora messo k.o. gli esports. A sostenere questa tesi è un articolo del Guardian, secondo il quale la pandemia ha accelerato l’ascesa di un settore già in forte crescita.
Nonostante non siano stati del tutto immuni agli attacchi del virus (ricordiamo i tanti eventi live sospesi), gli esports si sono difesi bene. Talmente bene che sono visti in questo momento come un’alternativa, l’unica possibile, agli sport tradizionali.
Nella prima settimana di quarantena, riferisce Verizon, l’uso dei videogame negli Stati Uniti è aumentato del 75% nelle ore di punta. Ma non è tutto: anche il gaming come sport, vale a dire gli esports, sono al top. Nel solo mese di marzo, Twitch ha visto crescere il proprio pubblico di un terzo e ci si aspetta che questi numeri aumentino ancora nei giorni a venire.
Questo picco di popolarità degli esports non è dovuto solo al lockdown da Covid 19, ma anche ai tanti endorsement ricevuti in questo periodo dalle celebrità di tutto il mondo. Come intuibile, i più noti atleti degli sport mainstream sono impossibilitati a gareggiare, per questo molti tornei e competizioni sono stati rimpiazzati dalla loro versione virtuale.
A fare da apripista sono stati gli sport motoristici, con il Gran Premio virtuale di Formula 1. Due fine settimana fa, il pilota della Ferrari Charles Leclerc ha vinto al suo debutto per il team FDA Hublot Esports. E la gara è stata trasmessa in diretta su Espn2 all’interno di 12 ore di programmazione esportiva. Stessa sorte, il trasferimento online, è toccata a Nascar e Supercar, con le gare trasmesse, in questo caso, su Kayo e Fox Sports.
Lo stesso è accaduto nel Regno Unito, dove gli appassionati di ippica non hanno rinunciato al Grand National, la madre di tutte le corse a ostacoli. Quest’anno la gara è stata simulata digitalmente con tanto di accettazione delle scommesse (online) e proventi devoluti al Servizio Sanitario Nazionale. Il Grand National virtuale è stato seguito da quasi 5 milioni di spettatori.
Altri casi si potrebbero citare in Australia o in Finlandia, rispettivamente per le gare di rugby e di hockey. Il Covid 19 sta privando i club sportivi delle loro tradizionali forme di reddito. Per questo motivo si fa sempre più stringente la necessità di espandersi in altri territori. Con le persone chiuse in casa per via del lockdown, gli esports offrono l’occasione di coinvolgere i fan dei club sportivi e al tempo stesso di conquistarne di nuovi. Per le organizzazioni sportive l’interruzione della normalità non farà altro che accelerare il legame con gli esports.